In questo post uno sfidone all'ultimo sangue fra due libri, primi di due saghe, che parlano di due popoli precolombiani e della successiva conquista spagnola: "Incas: l'ombra del puma" di Antoine B. Daniel e "L'atzeco" di Gary Jennings!!!
Cominciamo da "Incas". Il romanzo parla di Anamaya, una ragazza inca con dei misteriosi occhi azzurri, che, anche se nasce in un villaggio sperduto di una tribù minore, riesce per motivi incomprensibili ad entrare nelle grazie dell'imperatore morente, e quindi negli strati alti della società. Ad un certo punto del libro si inserisce il punto di vista di uno spagnolo, Gabriel, e si segue così l'arrivo di Pizzarro in Perù e l'incontro fra i due.
Il romanzo non è autoconclusivo.
"L'atzeco" invece è la storia della vita di Mixtli, figlio miope e senza molte prospettive di un cavapietre, che, per varie vicende riesce a scalare la società atzeca e compie anche vari viaggi fra i popoli confinanti. Viene raccontato anche l' arrivo degli spagnoli fino a vari anni dopo la conquista.
La narrazione è autoconclusiva in quanto segue tutta la vita del protagonista fino alla morte. E' strutturato come una serie di lettere dall'arcivescovo della Nuova Spagna a re Carlo I con in allegato la trascrizione della vita dell'atzeco, un espediente divertentissimo, perché si capisce che il re vorrebbe nuovi racconti pruriginosi e invece il vescovo vorrebbe negarglieli XD
Io non sono un'esperta, ma da autodidatta mi sono appassionata ai popoli precolombiani e ho letto vari libri in proposito, quindi mi sono resa conto che entrambi gli autori devono avere studiato moltissimo per scrivere questi libri, anche se per forza di cose qualche particolare è inventato e qualche teoria potrebbe essere datata.
Entrambe le storie di per sé sono molto interessanti. A pelle mi interessava decisamente di più quella di Anamaya, ma trovo che quella di Mixtli sia sviluppata molto meglio: Anamaya è decisamente troppo "raccomandata", per quanto faccia la povera perseguitata le va tutto troppo bene. In generale i personaggi e le situazioni risultano un po'piatti. Anche la storia d'amore fa decisamente troppo Pocahontas della Disney: loro sanno di essere predestinati a stare insieme e si capiscono fin dall'inizio usando il linguaggio del cuore. Ma per favore!!! Magari i romanzi successivi sono meglio, ma questo non mi invoglia a leggerli.
Bisogna però dire che "L'atzeco" è un romanzaccio, per quanto più vivace, meglio raccontato e con personaggi più interessanti, per mantenere l'attenzione del lettore per tutte le innumerevoli pagine, Jennings ci mette violenza e sesso di tutti i tipi a profusione.
Apprezzo l'inserzione di qualche elemento soprannaturale in entrambi i libri, anche se trovo che Daniel abbia calcato troppo la mano.
Valutazione finale: vince decisamente "L'atzeco" perché:
1) entrambi i libri sono mattoni enormi, ma questo almeno è autoconclusivo (in effetti sono curiosa di vedere come si giochi il seguito nei volumi successivi)
2) mostra uno scorcio più ampio del popolo Inca e delle civiltà confinanti
3) ha personaggi decisamente più tridimensionali
4) ha una trama più vivace
Li avete letti? Cosa ne pensate?
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In this post: a pitched battle between two books, first of two sagas, about pre-Columbian people: "Incas: the puma's shadow" byAntoine B. Daniel and "Atzec" by Gary Jennings.
Let's start with "Incas". The novel is about Anamaya, an Inca girl with mysterious blue eyes, who, though born in a remote village of a minor tribe, for unexplainable reasons becomes in good graces with the dying Emperor, and then enters in the upper strata of society. At one point in the book is inserted the point of view of a spaniard, Gabriel, and thus follows the arrival of Pizarro in Peru and the meeting between the two.
The novel is not closed.
"Aztec", instead, is the story of the life of Mixtli myopic son of a quarryman without many prospects, who, for various events climbs the Aztec society and also makes several trips between the neighboring peoples. It is also reported the arrival of the Spaniards until several years after the conquest.
The story is self-contained as it follows the life of the protagonist until his death. It's structured as a series of letters by the archbishop of New Spain to King Charles I with the transcript of life of the atzec attached, a fun gimmick, because we understand that the king wants new paw-paw stories and instead the bishop would like to stop to send them XD
I'm not an expert, but I am passionate about pre-Columbian peoples and I've read several books on the subject, so I realized that both authors must have studied a lot to write these books, although inevitably some particular is invented and some theory may be dated.
Both stories are very interesting as an idea. At the first glance Anamaya's interested me much more, but I find Mixtli's to be developed much better: Anamaya is far too "recommended", as, though she feels she's persecuted, all goes too well to her. In general, the characters and situations are a bit plain. Even the romance is far too Disney's Pocahontas: they know they're predestined to be together and understand each other from the start using the language of the heart. Please!!! Maybe the following books are better, but this one doesn't make me want to read them.
But I have to add that, although more lively, better told and with more interesting characters, "Aztec" is a pulp novel as to keep the reader's attention in the countless pages, Jennings puts sex and violence of all kinds in profusion.
I appreciate the insertion of some supernatural element in both books, although I find that Daniel has overdone it a bit.
Final evaluation: "The Aztec" definitely wins because:
1) both books are really huge, but at least this one is self-contained (in fact I'm curious to see how he deals with the follow-up in the subsequent volumes)
2) it shows a wider glimpse of the Inca and neighboring peoples' civilization
3) it has more three-dimensional characters
4) it has a more lively story
Did you ever read them? What do you think?
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