"Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet" (The Young and Prodigious Spivet) è un film franco-australiano-canadese del 2013 scritto e diretto da Jean-Pierre Jeunet. E' stato tratto dal romanzo "Le mappe dei miei sogni" (The Selected Works of T.S. Spivet) di Reif Larsen. Ha vinto vari premi.
Il protagonista è T.S. Spivet, un bambino geniale che vive in un ranch nel Montana con la madre, un'entomologa, il padre cowboy e la sorella quattordicenne ossessionata dai concorsi di bellezza.
Un giorno, T.S. riceve una chiamata da una rappresentante dello Smithsonian Institution, che gli comunica che è il vincitore del prestigioso premio Baird e che si aspettino che vada a ritirarlo e tenga un discorso ad una conferenza in suo onore. Ovviamente nessuno sa che è un bambino. Così T.S. scappa di casa per andare a ritirare il suo premio a Washington, DC.
Amo i film con un mix di magia e di sfondamento della quarta parete: scritte in sovraimpressione che spiegano quanto avviene, un narratore ironico, magari in contraddizione con quanto mostrato e così via, un po' sullo stile di Amelie, che non a caso è dello stesso regista. E mi piace molto quando i protagonisti di questi film sono dei bambini.
Oltre ad essere tutto questo, "T.S. Spivet" ha una fotografia bellissima, è molto ben girato e ha personaggi bizzarri e indimenticabili. Ma è necessaria un'avvertenza: sebbene sembri un film d'avventura molto ironico, in realtà il tema centrale è l'elaborazione di un lutto. Ne è emblematico il viaggio da ovest verso est, il contrario di quello classico da frontiera americana, che è un ritorno piuttosto che un percorso verso una nuova meta.
L'ho trovato molto bello, eppure qualcosa che non mi ha convinto fino in fondo, quindi (di poco) non entrerà nella classifica dei miei preferiti. Resta comunque un film da vedere.
"The Young and Prodigious Spivet" is a 2013 Franco-Australian-Canadian film written and directed by Jean-Pierre Jeunet. It's based on the novel "The Selected Works of TS Spivet" by Reif Larsen. It won various awards.
The protagonist is T.S. Spivet, a genius child who lives in a ranch in Montana with his mother, an entomologist, his cowboy father and his fourteen years old sister obsessed with beauty pageants.
One day, T.S. receives a call from a representative of the Smithsonian Institution, who announces that he won the prestigious Baird award and that they expect him to go pick it up and do a speech at a conference in his honor. Obviously no one knows he is a child. So T.S. runs away from home to go to get his award in Washington, DC.
I love movies with a bit of magic and that break the fourth wall: writings overlay that explain what is happening, an ironic narrator, perhaps in contradiction with what is shown, and so on, a bit in the style of Amelie, which not coincidentally is by the same director. And I really like when the protagonists of these films are children.
Besides being all this, "TS Spivet" has a beautiful photography, is very well shot and has bizarre and unforgettable characters. But a warning is necessary: although it seems a very ironic adventure film, the central theme is the processing of a grief. The journey from west to east, the opposite of the classic American frontier, is emblematic as it is a return rather than a path toward something new.
I found it very nice, but something didn't convince me, then it (just) doesn't enter in the ranking of my favorite films. Anyway it is a movie you should watch.