Finalmente mio marito si è completamente ripreso, perché oggi è il giorno in cui andremo a visitare la grande muraglia! Abbiamo scelto di visitare la parte di Badaling, quella più nota, più affollata e più ricostruita, ma anche quella più comoda da raggiungere e l'unica con un museo associato.
Abbiamo scoperto la sera prima che per arrivarci non si parte più dalla stazione di Beijing North, ma da Huangtudian, che per fortuna si raggiunge comodamente in metropolitana.
Per la prima volta dobbiamo prendere un treno cinese. Secondo istruzioni arriviamo con un'ora in anticipo. Non dobbiamo fare il biglietto perché per andare a Badaling basta la carta dei mezzi di Pechino (a patto che contenga almeno 16 CNY... sia all'andata sia al ritorno. Noi pensavamo solo all'andata e al ritorno il controllore ci ha mandato di corsa a fare il biglietto).
Aspettiamo finché non si creano due file gigantesche per salire sul treno che ancora non è arrivato. All'estremità di ogni fila ci sono le macchinette automatiche per obliterare e un controllore. Il treno arriva, ma le porte non si aprono. Arrivano degli addetti che si mettono a lavare il treno mentre noi aspettiamo. E finalmente le porte aprono e noi corriamo ad accaparrarci un posto. Il treno è comodo, pulito e spazioso.
Finally my husband has completely recovered, because today is the day we are going to visit the Great Wall! We chose to visit the Badaling part, that is the most famous, the most crowded and most rebuilt, but also the most convenient to reach and the only one with an associated museum.
The night before we discovered that the train doesn't leave anymore from Beijing North, but from Huangtudian, which fortunately is easy to reach by subway.
For the first time we have to take a Chinese train. According to the instructions we arrive one hour early. We don't have to buy a ticket because to go to Badaling we can use the Beijing Transportation Smart Card (provided it has at least 16 CNY... on both ways. We thought only one way, so at the return the controller sent us running to buy a ticket).
We wait until people divide into two giant queques to get on the train, that has not yet arrived. At the end of each queque there are automatic machines to validate tickets and an inspector. The train arrives, but the doors don't open. Some men wash the train while we wait. And finally the doors open and we run to get a seat. The train is comfortable, clean and spacious.
Arriviamo a Badaling e andiamo a fare il biglietto per la Muraglia (con il passaporto, in Cina bisogna avere sempre con sé un documento per comprare qualsiasi tipo di biglietto, entrare nei posti, ecc. Fra un po' anche per andare in bagno). Nel biglietto sono inclusi anche la visita al museo della Muraglia e un misterioso "certificato eroi". Cosa sarà mai? Ci guardiamo intorno e vediamo un'insegna con la stessa scritta. Entriamo e scopriamo che con il biglietto per la muraglia abbiamo diritto a farci fare un certificato che lo attesti. I cinesi sembrano apprezzare, decidiamo di farlo anche noi. Si tratta di una cosa pacchianissima, costituita da due certificati individuali e un certificato più bello con la nostra foto di coppia sulla muraglia, fatta con un ridicolo fondale fotografico. C'è un calligrafo per scrivere i nomi sul certificato, che molla il colpo davanti al complicatissimo alfabeto occidentale e chiede di farlo da soli.
In teoria il certificato era gratuito, ma fra plastificazioni e tutto spendiamo 45 CNY. Ne è valsa la pena, ci siamo divertiti tantissimo.
E' giunta l'ora di andare al museo. E' interessante, ma non indispensabile. L'unica cosa che mi colpisce veramente è la mappa della Muraglia nelle varie epoche, non pensavo che fosse così antica, così estesa, né che sia cambiata così tanto.
We get to Badaling and we go to buy the ticket for the Wall (with the passport, in China you have to always have a document with you to buy any kind of ticket, get in places, etc., in some years probably even to go to the bathroom). The ticket includes a visit to the Museum of the Wall and a mysterious "hero certifcate". What is it? We look around and see a sign with the same mysterious phrase. We go in and find out that with the ticket for the wall we have the right to get a certificate attesting it. The Chinese seem to appreciate it, so we decide to do it too. It is a tacky thing, we get two individual certificates and a more beautiful one with a couple photo on the wall, made with a ridiculous photo backdrop. There is a calligrapher to write the names on the certificate, who gives up in front of the complicated Western alphabet and asks us to write ours.
In theory the certificate is free, but between plasticisation and all we spend 45 CNY. It was worth it, we had a lot of fun.
It's time to go to the museum. It is interesting but not essential. The only thing that really strikes me is the Map of the Wall at various times: I didn't think it was so ancient, so extensive, or that it changed so much.
Il sole picchia forte, ma c'è anche un po' di vento, il mio cappello di paglia non è l'ideale. E' la scusa perfetta per comprare... un cappello panda!!!
The sun is scorching, but there is also some wind, my straw hat is not the best choiche. It's the perfect excuse to buy... a panda hat!!!
Mangiamo al volo il nostro pranzo al sacco (ci siamo portati cibo e acqua per evitare di essere spennati in loco) e finalmente affrontiamo la Muraglia. I panorami sono spettacolari e la Muraglia pesantemente ricostruita riesce a dare comunque un senso di autenticità. E' tutto stupendo. L'entrata è in un punto abbastanza centrale. Noi andiamo a sinistra e percorriamo la sezione nord fino alla fine. Vari turisti cinesi ci fermano per fare una foto con noi buffi occidentali. Ci era già successo alla Città Proibita, ma continuo a trovarlo molto bizzarro.
We eat our lunch bag on the fly (we brought food and water to avoid being fleeced on the spot) and finally we face the Wall. The views are spectacular and the heavily rebuilt Wall can still give a sense of authenticity. It's amazing. The entrance is in a fairly central spot. We go left and walk the North section to the end. Several Chinese tourists stop us to take a picture with us strange Westerners. It already happened in the Forbidden City, but I still find it very bizarre.
Torniamo indietro con l'idea di fare anche tutta la sezione sud, ma, anche se non sono nemmeno 4 km visitabili in totale, io ad un certo punto, fra sole, vento, salite e discese abbastanza ripide, crollo. Decidiamo di tornare e per l'ultimo pezzo prendiamo un percorso parallelo meno ripido a lato della Muraglia. La sezione di Badaling oltre a questi percorsi più semplici offre anche vari bagni, una funivia, un sistema di carrucole aperte. Verso la fine della parte sud c'è anche un giardino degli orsi.
Arriviamo a Pechino alla stazione di Huangtudian e da lì prendiamo la metropolitana. All'ultimo cambio c'è un tizio di fianco a noi che si comporta stranamente. Quando scendiamo alla nostra fermata la Pelosa Metà si accorge di non avere più il portafogli con i soldi appena ritirati e tutte le carte! E io mi sono dimenticata di abilitare la mia carta per l'estero. Disastro.
Proviamo a dirlo ai controllori della stazione, ma non capiscono l'inglese, allora corriamo all'ostello e blocchiamo subito una delle due carte dal sito, ma per l'altra bisogna telefonare e non ci si riesce. Quando riusciamo, il ladro ha già speso una fortuna in un negozio di vestiti. Per fortuna con la denuncia l'assicurazione della carta dovrebbe restituirci i soldi.
E' già notte. Andiamo a fare la denuncia alla più vicina stazione di polizia, che ci facciamo indicare dal gentilissimo signore in reception. Svegliamo un primo poliziotto (che ci odia tantissimo) che non parla inglese, ma chiama un secondo con cui riusciamo a fare la denuncia. E' gentile, ma ignora sistematicamente i nostri tentativi di identificare il ladro o di dirgli in che negozio ha usato la nostra carta. Evidentemente la polizia non ha intenzione di trovarlo.
Resta il problema di come avere altri soldi per proseguire il viaggio. Dopo varie discussioni con le nostre famiglie a casa, quella della Pelosa Metà ha l'idea di spedirci soldi con Moneygram, un servizio di trasferimento denaro associato a Poste Italiane, simile al più celebre Western Union.
Il giorno dopo ci svegliamo presto e andiamo all'ICBC, una banca che dovrebbe offrire il servizio. La ragazza che smista i clienti pare non capire, poi ci dice che non c'è l'addetto. Andiamo ad un'altra sede e il ragazzo dello smistamento, con grande sicumera (anche se è evidente che non sta capendo granché) ci manda alla Bank of China. Lì ci dicono che il servizio è disponibile solo per chi ha un conto e che gli stranieri non possono aprire conti da loro. Torniamo all'ostello e chiediamo aiuto alla ragazza in reception, la quale chiama la Bank of China, che, dopo un giro di telefonate e discussioni, ci dice di andare in una certa sede e parlare con una certa persona. Andiamo... e ci dicono che no, il servizio è disponibile solo per chi ha il conto. Qui parte l'incazzatura galattica, ma non serve a niente, ci dicono di andare in posta. In posta gli addetti sono molto gentili, paiono capire la questione, sono già pronti a darci i soldi... ma poi dicono che offrono il sevizio solo con Western Union e di andare all'ICBC. Ormai siamo disperati, anche perché il giorno dopo dobbiamo partire per Datong. Andiamo all'ICBC più vicina e finalmente ci dicono che non c'è problema. In un'oretta di scartoffie abbiamo i soldi. Il resto del viaggio andrà avanti a contanti, divisi fra noi e nascosti nei posti più improbabili.
We go back with the idea of walking all theSouth section as well, but even if they aren't even 4km in total, towards the middle, because of the sun, wind, the steep climbs, I get too tired to go on. We decide to return and for the last piece we take a less steep path, parallel to the Wall. The Badaling section in addition to these simplest paths also offers several bathrooms, a cable car and a pulley. Towards the end of the South section there is also a bears garden.
We arrive in Beijing at Huangtudian station and from there we take the subway. At the last change there is a guy next to us who behaves strangely. When we get down at our stop, the Hairy Half finds out he doesn't have his wallet anymore, the wallet with the money we just withdrew and all the cards! And I forgot to enable my card to withdraw money aboroad. Disaster.
We try telling the station inspectors, but they do not understand English, so we run to the hostel and block one of the two cards from the site right away, but the other one needs a phone call and we can't do it. When we succeed, the thief has already spent a fortune in a clothing store. Luckily with the police report, the insurance should return us the money.
It's already night. We go to get a police report at the nearest police station, with the help of the really nice reception guy. We wake up a first cop (who hates us) who doesn't speak English, but he calls a second one with whom we finally get the report. He's kind, but systematically ignores our attempts to identify the thief or tell him in which store he used our paper. Evidently the police doesn't want to find the thief.
It remains the problem of how to get the money to continue the journey. After several discussions with our families at home, the Hairy Half's has the idea to send us money with Moneygram, a money transfer service associated with Poste Italiane, similar to the most famous Western Union.
The next day we wake up early and go to the ICBC, a bank that should offer the service. The girl who sorts the costumers doesn't seem to understand, but after some time tells us that the employee who does that work is away. We go to another branch and the sorting boy arrogantly (although it is obvious that he is not understanding much) sends us to the Bank of China. There they tell us that the service is only available to people who have an account with them and that foreigners can't open accounts. We go back to the hostel and ask the girl at the reception for help. She calls Bank of China, that, after a round of phone calls and discussions, tells us to go to a particular branch and talk to a certain person. We go... and they tell us that no, the service is only available to people who have an account. We are enraged, but it isn't of any help, they tell us to go to the Post. At the Post, the employees are very nice, seem to understand the problem, are ready to give us the money... but then they say they only offer the service with Western Union and to go to ICBC. We are desperate, because we have to leave for Datong the next day. We go to the nearest ICBC and finally they tell us that there is no problem. After an hour of paperwork, we have the money. The rest of the trip will go on with cash, divided between us and hidden in the most unlikely places.
Torniamo all'ostello lungo Dongsi 10th Alley, che si rivela una strada piena di negozi carini. In preda all'isteria da soldi vorrei comprarmi un vestitino o qualcosa del genere, ma ho il primo impatto con i prezzi dell'abbigliamento cinese, uguali se non superiori ai nostri. Desisto.
Rimane però la voglia di festeggiare. Dopo esserci rinfrescati usciamo di nuovo e andiamo da JingZun PekingDuck Restaurant, in 4 Chunxiu Road, un ristorante consigliato dalla Lonley Planet e vari altri siti per mangiare l'anatra alla pechinese. E infatti è pieno di stranieri.
We return to the hostel along Dongsi 10th Alley, which turns out to be a street full of nice shops. In a money hysteria, I would like to buy a dress or something, but I have the first impact with Chinese clothing prices, that are the same if not higher than ours. I give up.
However, the desire to celebrate remains. After freshening up we leave the hostel and go to JingZun PekingDuck Restaurant, on 4 Chunxiu Road, a restaurant recommended by Lonley Planet and several other sites to eat Peking duck. And in fact it is full of foreigners.
Nonostante la folla riusciamo a trovare un tavolo (altro dovranno aspettare) e chiediamo un'anatra e un mapo tofu. Da bere io prendo un latte di cocco e mio marito una birra, che si accompagna all'anatra decisamente meglio. In tutto paghiamo 206 CNY, circa 27€.
Il mapo tofu è un famoso piatto cinese costituito da tofu piccante con manzo tritato e cipollotto ed è buonissimo. Forse è il piatto che piace di più alla Pelosa Metà in tutto il viaggio.
Intanto un cuoco taglia le anatre in mezzo alla sala, è uno spettacolo. Dopo qualche tempo arriva la nostra, con la pelle croccante e luccicante a coprire la carne saporitissima che si scioglie in bocca. La porzione è davvero abbondante, prendere anche il tofu è stato avventato, facciamo fatica a finire.
Despite the crowd we find a table (others have to wait) and ask for a Peking duck and a mapo tofu. I take a coconut milk and my husband a beer, which is definitely better with the duck. In total we pay 206 CNY, about 27€.
The mapu tofu is a famous Chinese dish made of spicy tofu with minced beef and spring onion and is very good. Perhaps it is the dish that the Hairy Half likes best in all our trip.
Meanwhile a chef cuts the ducks in the middle of the room as a kind of show. After some time arrives ours, with crisp and shiny skin covering a very tasty meat that melts in the mouth. The portion is really big, so to take the tofu too wasn't so smart, we struggle to finish everything.
L'anatra viene servita accompagnata da cetriolo e cipolla a bastoncini, crepe sottilissime e una salsa. Il modo corretto di mangiarla è comporre il tutto in degli involtini.
Quasi piango dalla goduria. E' il modo perfetto di concludere una brutta avventura.
The duck is served accompanied by cucumber and onion cut in sticks, thin pancakes and a sauce. The right way to eat it is to make rolls with all the ingrediens.
I almost cry for the pleasure. It's the perfect way to end a bad adventure.
10 commenti:
Mamma mia, poverini, che disavventura orribile. Io probabilmente sarei uscita di testa, quando viaggio mi faccio prendere "un po'" dal panico, soprattutto se sono stanca.
In Giappone per fortuna l'unica disavventura (sventata) è stata la perdita momentanea del JRPass della mia amica, ritrovato appeso ad un semaforo di Nara dopo mezz'ora di ricerche... però anche lì una bella botta d'ansia...
Beh, siamo un po' usciti di testa, a posteriori la situazione sembra molto meno complicata, ma al momento eravamo disperati. Per fortuna siamo stati aiutati dal personale dell'ostello e dalle nostre famiglie.
Che paura anche la vostra situazione!
Il Giappone mi stupisce sempre per il livello di sicurezza. In teoria anche la Cina dovrebbe essere abbastanza sicura, ma a quanto pare siamo sfigati...
Che bella puntata avvincente! La cosa più bella è leggere che stai per piangere davanti alla cena perfetta e non per il furto subito: ti stimo moltisimo! :-D
@Donna Camel: grazie XDDD
Che peccato... mi dispiace..
Questo viaggio sembra essere stato complicato! :s
@Nyu: sicuramente più di quanto sperassi. Sapevo che organizzando tutto da soli sarebbe stato difficile, però siamo anche stati sfigati.
Nuuu cavolo che disavvntura! Promemoria per me: stare moooolto attenta sui mezzi pubblici e lasciare una carta di scorta sempre il albergo
@Miria: un'amica che ha studiato cinese ed è stata un mese in Cina dice che è un paese molto sicuro e che noi siamo sfortunati, ma meglio prendere troppe precauzioni che pentirsene dopo
Mannaggia che brutta esperienza. Io sarei andata nel panico, che sfortuna. Quando viaggio uso sempre una borsa piccola a tracolla che tengo davanti, dove metto documenti e soldi. Non ho mai percepito situazioni di pericolo in Cina, ma può capitare e purtroppo è successo proprio a voi!
Una bella cena ve la siete proprio meritata ^_^
@Simona: siamo andati nel panico!
Anch'io uso il trucco della borsa a tracolla, avrei dovuto insistere di più sulla sicurezza con la Pelosa Metà anche se se la prende.
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