giovedì 16 ottobre 2014

Sin City: una donna per cui uccidere/Sin City: a dame to kill for

Dopo quasi 10 anni di attesa è uscito Sin City: una donna per cui uccidere, il secondo film di Robert Rodriguez tratto dalla serie a fumetti Sin City di Frank Miller.
Il primo è uno dei miei film preferiti in assoluto, quindi sono andata al cinema carica di aspettative. Il mio responso: una vera delusione.
Fin dall'inizio ho trovato che qualcosa fosse fuori tono: troppo colore e bianchi e neri troppo poco contrastati, mentre il primo film era in bianco e nero netto con pochi tocchi di colore. Musica non memorabile e lasciata troppo in sottofondo. Cambi di attore per interpretare alcuni personaggi (primo fra tutti Dwight, ma anche Manute e Miho).
Ma qualcosa era fuori posto anche ad un livello più profondo. Le inquadrature e le battute erano quelle del fumetto, ma mancava lo spirito del primo film. C'erano troppi episodi troppo simili, con irruzioni in casa del cattivo di turno e picchiaggi vari. Mentre nel primo i buoni faticavano per ottenere quello che volevano e spesso nel processo perdevano qualcosa di estremamente importante, qui era tutto troppo facile, le scelte e le azioni non erano abbastanza sofferte e mancava del tutto il peculiare romanticismo del primo film. C'era anche qualcosa di non molto chiaro nella continuity. In più il meraviglioso personaggio di Marv era declassato ad arma invincibile al servizio del primo che passava.
Tornata a casa ho scoperto che due degli episodi che si intrecciano in questo capitolo erano stati scritti da Miller apposta per il grande schermo. Non mi ha stupito che uno dei due fosse quello che ho trovato più fuori dallo spirito del primo film, quello che vede protagonista la spogliarellista Nancy. Invece mi ha sorpreso che l'altro fosse quello che ha per protagonista un giovane baro, perché l'ho trovato perfettamente in linea con lo spirito dell'opera originale.
Se siete fan del primo film o del fumetto potete vederlo per curiosità, ma fatevi un favore: non spendete i soldi del cinema, o almeno non del biglietto intero.
Se invece non avete visto il primo film, avete un deca e una serata libera andate pure a vederlo al cinema, ma dopo recuperatevi il primo.
Ah, giusto, un altro motivo sensato per vederlo, per chi apprezza, sono le tette di Eva Green, che le tiene al vento per il 90% del tempo in cui è sullo schermo.


After nearly 10 years of waiting came out Sin City: a dame to kill for, the second film by Robert Rodriguez based on the comic book series Sin City by Frank Miller. 
The first is one of my favorite movies ever, so I went to the cinema full of expectations. My verdict: a real disappointment. 
From the beginning I found something was out of tune: too much color and plain whites and blacks, while the first film was in contrasted black and white with few touches of color. The music was not memorable and was left too much in the background. There were changes of actors to play some of the characters (most notably Dwight, but also Miho and Manute). 
But something was out of place even at a deeper level. The frames and the lines were those of the comic, but lacked the spirit of the first film. There were too many episodes that were too similar, with raids in the house of the bad guy and beatings. While in the first the good guys had to struggle to get what they wanted and often in the process lost something very important, here was all too easy, the choices and actions were not suffered enough andthe peculiar romance of the first film was also lacking. There was something not very clear in the continuity too. In addition, the wonderful character of Marv was downgraded to invincible weapon at the service of the first that passed by. 
Back home, I discovered that two of the episodes that intertwined in this chapter were written by Miller ​​for the big screen. I was not surprised that one of them was the one I found the farer from the spirit of the first film, the one starring the stripper Nancy. Instead I was surprised that the other was the one that had as its protagonist a young cheater, because I found it perfectly in line with the spirit of the original work. 
If you're a fan of the first film or of the comic you can watch it out of curiosity, but do yourself a favor: do not spend the money of the cinema, or at least not of the full ticket. 
If you have not seen the first film, you have some money and a free evening, you can go to watch it at the cinema as well, but after please catch up with the first. 
Ah, right, another sensible reason to see it, for those who appreciate this stuff, are Eva Green's tits, that are nacked for 90% of the time she is on the screen.

5 commenti:

Kassandra Black ha detto...

Ne stanno parlando tutti malissimo, ma credo che lo andrò a vedere lo stesso solo per il bel visino di Joseph Gordon Levitt

Babol ha detto...

Un'incredibile delusione anche per me, purtroppo. Sembrava di guardare un fumettone (diretto e realizzato male, peraltro!) senz'anima.

Piperita Patty ha detto...

@Kassandra: allora vai sul sicuro perché la sua storia è la migliore!

@Babol: veramente un peccato, dopo 9 anni mi aspettavo che l'avessero pensato molto bene.

Marco Grande Arbitro ha detto...

Pensa che devo ancora recuperare il primo...

Piperita Patty ha detto...

@Marco: in un certo senso ti invidio, quando ho visto il primo per la prima volta è stato una rivelazione. Recuperalo!

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