mercoledì 25 ottobre 2017

Blade Runner 2049


"Blade Runner 2049" è il sequel del 2017 del famoso "Blade Runner" girato da Ridley Scott nel 1982.
 E' stato sceneggiato da Hampton Fancher e Michael Green e diretto da Denis Villeneuve.
Mentre il primo film è basato, anche se non lo ricalca del tutto, sul romanzo di Philip K. Dick, "Do Androids Dream of Electric Sheep?", questo film mi preoccupava perché se ne distacca completamente.
E' ambientato 50 anni dopo il primo e introdotto da tre corti diffusi su internet prima dell'uscita del film che spiegano il cambiamento avvenuto nel mondo di "Blade Runner": i vecchi modelli di replicanti Nexus, che si erano più volte ribellati, sono stati ritirati dal mercato e il genio miliardario Niander Wallace ha rilasciato un nuovo modello completamente obbediente.
Il protagonista del film, K, è uno dei nuovi replicanti, e fa il Blade Runner, cacciando e uccidendo i pochi rimasti della vecchia serie Nexus e trascorrendo il tempo libero con una fidanzata olografica. Seguendo la pista di uno di questi, però, finisce per trovare traccia di avvenimenti misteriosi avvenuti 50 anni prima e quello che scopre lo caccia in guai grossi.
Nonostante l'assenza di una base dickiana, la storia funziona. Come genere vira più sul giallo-noir del precedente. Il colpo di scena finale a posteriori era facile da capire, ma nessuna delle persone con cui ho parlato l'aveva capito prima. Ci sono elementi dello scenario di storia mondiale in grande mutamento durante il film, che con la sua fine rimangono in sospeso, una cosa che è dispiaciuta a qualcuno, ma è piaciuta a me (sperando che stavolta NON ci sia un seguito, perché, per quanto carino, questo secondo film è comunque inferiore al primo).
Al di là della macrostoria ci sono tanti piccoli tocchi geniali che rendono realistica l'ambientazione, dalla moglie olografica all'orfanotrofio. Molto però si deve ai meravigliosi effetti speciali. Perfino la tecnologia ormai decrepita del primo film viene ripresa e fatta sembrare sensata.
La recitazione è ottima, Ryan Gosling con la sua inespressività è un antroide perfetto,  Harrison Ford, anche con l'interpretazione da vecchio rabbioso che lo contraddistingue negli ultimi anni, fa impennare la qualità del film. Jared Leto, sebbene inquietante, sebbene si sia allenato per il ruolo del miliardario cieco indossando lenti opache, è il personaggio che mi ha convinto meno, troppo troppo filosofico e ponderoso.
Nonostante le enormi aspettative, questo film non mi ha deluso, se non l'avete ancora visto vi consiglio di non lasciarvi fermare dai pregiudizi e di guardarlo.

"Blade Runner 2049" is the 2017 sequel to the famous "Blade Runner" shot by Ridley Scott in 1982.
 It was written by Hampton Fancher and Michael Green and directed by Denis Villeneuve.
While the first film is based, though not entirely, on Philip K. Dick's novel, "Do Androids Dream of Electric Sheep?", this film worried me because it isn't based on a book.
It is set 50 years after the first and introduced by three short films, released on the internet before the film, explaining the change in the world of "Blade Runner": the old models of Nexus replicants, who had repeatedly rebelled, were withdrawn from the market, and the billionaire genius Niander Wallace released a completely obedient model.
The protagonist of the film, K, is one of the new replicators, and is a Blade Runner, who hunts and kill the few remaining Nexus and spends his free time with an holographic girlfriend. Following the tracks of one replicant, however, he ends up finding traces of mysterious events happened 50 years earlier and what he finds gets him in big trouble.
Despite the absence of a Dick base, history works. As for the genre it is more mystery-noir than the previous one. The final twist, looking back, was easy to understand, but none of the people I spoke to had understood it before it happened. There are elements of the world-wide storyline that change a lot during the movie, which, with its end, remain pending, something that was a problem for somebody, but I liked (hoping that this time there is NO follow up because though cute, this second movie was anyway not at the level of the first one).
Beyond the macrostory there are many tiny genial touches that make the setting realistic, from the holographic wife to the orphanage. But much of it is due to the wonderful special effects. Even the decayed technology of the first film is shown and shown as they were sensible.
The acting is great, Ryan Gosling with his inexpressiveness is a perfect replicant, Harrison Ford, again with the old angry man interpretation that characterized him in recent years, makes the quality of the film more intense. Jared Leto, although disturbing, though he trained for the role of the blind billionaire wearing opaque lenses, is the character who convinced me less, too philosophical and ponderous.
Despite the huge expectations, this movie did not disappoint me. If you have not watched it yet, I would advise you not to let  prejudices stop you and to wattch it.

2 commenti:

Babol ha detto...

Concordo con tutto quello che hai scritto, interpretazioni di Leto e Gosling in primis.
Visto al cinema è un film spettacolare!

Piperita Patty ha detto...

Sono contenta che tu sia d'accordo su Leto perché è stato osannato tantissimo per questa parte, per cui mi sono un po' stupita di trovarlo invece poco convincente.

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