"Amami lo stesso" (in originale "Dame na Watashi ni Koishite Kudasai") è un manga josei (quindi dedicato ad un pubblico di donne adulte) di Aya Nakahara, pubblicato da Shueisha sulla rivista "You" a partire dall'aprile 2013. Il fumetto è concluso e conta un totale di 10 tankobon. Tuttavia l'autrice ha già annunciato un seguito, che sarà sottotitolato "Returns". Nel 2016 da questo manga è stato tratto un telefilm (che recensirò a breve).
In Italia "Amami lo stesso" è stato pubblicato da Panini Comics nella collana Planet Shojo.
La protagonista è Michiko Shibata, una donna che si avvicina ai fatidici 30 anni, è squattrinata e non ha un vero fidanzato, limitandosi a mantenere ragazzi giovani e carini. Michiko all'improvviso perde il lavoro e si trova nei guai. Ad aiutarla sarà la persona più improbabile, il suo odiatissimo ex-capo, che le offre un lavoretto part-time nel caffè che ha appena aperto. Ma l'eccessiva ingenuità (che sconfina nel'idiozia) della ragazza, la spingerà a cacciarsi in guai ancora più grossi.
Si tratta del primo josei dell'autrice, che avevo già adorato in "Lovely Complex", sua opera più famosa e mio shojo preferito.
Come in "Lovely Complex", il manga è caratterizzato da un umorismo scanzonato, che si incentra soprattutto sulla stupidità della protagonista, sul suo amore irrefrenabile per la carne e sul suo bizzarro rapporto con il capo, che la aiuta, ma la maltratta anche costantemente.
E' una storia di formazione abbastanza banale e con un finale prevedibile, ma lo svolgimento riesce a non annoiare mai, grazie anche a comprimari memorabili come Akira (il mio personaggio preferito!), la scorbutica ex fidanzata del capo o l'adorabile Mogami, collega di Michico. Altri personaggi sono meno riusciti, in particolare il fratello del capo, che risulta decisamente eccessivo, ma sono una minoranza.
Le situazioni sono abbastanza realistiche, l'autrice riesce in gran parte ad evitare eccessi tipici degli shojo. Ci sono comunque, anche per una questione di comicità, situazioni paradossali. Mi ha dato un po' fastidio la scelta di una protagonista che non solo è vergine, ma che non è nemmeno mai stata baciata: mi è sembrata un po' troppo improbabile rispetto alla vita reale di una ventinovenne, ma anche troppo puritana rispetto al target adulto dei lettori.
Ho trovato molto fastidioso anche l'atteggiamento dei personaggi nei riguardi del matrimonio, ma temo che sia abbastanza realistico rispetto al Giappone, soprattutto quello di qualche anno fa.
I punti forti di "Amami lo stesso", quindi sono l'umorismo e i personaggi principali. Anche se all'inizio mi ha un po' depressa (ho ventinove anni e sono più o meno disoccupata), man mano che la pubblicazione procedeva mi sono trovata a leggere questo fumetto con sempre più allegria, finché non è diventata una lettura che mi metteva il buonumore.
Se vi piacciono i manga allegri e un po' ingenui ve lo consiglio senz'altro, specialmente se volete provare un approccio un po' più leggero allo josei.
"Please Love the Useless Me" (in original "Dame na Watashi ni Koishite Kudasai") is a josei manga (hence dedicated to a grown-up female audience) by Aya Nakahara, published by Shueisha in the magazine "You", starting April 2013. The comic is completed and counts a total of 10 tankobon. However, the author has already announced a sequel, which will be subtitled "Returns". In 2016 this manga was made into a tv series (which I will review soon).
The protagonist is Michiko Shibata, a woman who approaches the fateful age of 30, and who is poor and does not have a true boyfriend, as she just supports young and cute guys. Michiko suddenly loses her work and is in trouble. The one to help her is the most unlikely person, her hated ex-boss, who offers her a part-time job in the coffee he has just opened. But the excessive naivety of the girl will push her into even greater troubles.
This is the first josei of the author, whom I adored in "Lovely Complex", her most famous work and my favorite shojo.
Like in "Lovely Complex", the manga is characterized by a funny tone, which focuses mainly on the hero's stupidity, her love for meat, and her bizarre relationship with her boss, who helps her but also constantly mistreats her.
It's a fairly banal coming of age story with a predictable ending, but its developement is never boring, thanks to memorable characters like Akira (my favorite!), the ill-tempered ex-girlfriend of the boss or the adorable Mogami, a colleague of Michico. Other characters are less successful, especially the boss's brother, who is definitely excessive, but they are a minority.
The situations are quite realistic, the author largely succeeds in avoiding the typical excesses of the shojo genre. There are, however, paradoxical situations, even because of the funny tone. It bothered me a bit the choice of a protagonist who is not only a virgin, but who has never even been kissed: it seemed me a little improbable for a 29-year-old woman but also too puritan for a target of adult readers.
I also found the attitude of the characters about marriage very annoying, but I'm afraid it's pretty realistic about Japan, especially a few years ago.
So, the strong points of "Please Love the Useless Me" are the humor and the main characters. Even though I got a bit depressed at the beginning (I'm twenty-nine and I'm pretty much unemployed) as the publication went on I found myself reading this comic with increasing happiness until it became a reading that put me in a great mood.
If you like funny and a bit naive manga I'll definitely recommend it to you, especially if you want to try a lighter approach to josei.
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