L'ultima fuggitiva è l'ultimo libro di Tracy Chevalier, famosa autrice di romanzi storici che adoro. Di suo ho letto (e recensito) La vergine azzurra, Strane Creature, The Lady and the Unicorn, Quando cadono gli angeli e La ragazza con l'orecchino di perla, che ha portato l'autrice alla ribalta.
La trama: XIX secolo. Honor Bright è una giovane quacchera inglese (i quaccheri sono una setta protestante fondata nel 1647, che promuove un'esperienza diretta del divino tramite raduni in cui i fedeli si siedono in silenzio) che in seguito ad una delusione amorosa decide si seguire la sorella che è in partenza per andarsi a sposare in America.
Arrivata in Ohio scopre che è un luogo duro e faticoso con abitanti con usanze diverse dagli inglesi e a cui non riesce ad adattarsi. Perfino le trapunte, che sono la sua specialità sono diverse. In più il problema della schiavitù, che in Inghilterra era un mero esercizio intellettuale, nel nuovo mondo diventa una questione concreta, radicata nella vita di tutti i giorni, che la costringe a mettere in discussione i suoi ideali e le nuove relazioni che ha costruito.
Come sempre, ho trovato la ricostruzione dell'ambiente e dell'epoca descritti dal libro magistrali. Si riescono quasi a sentire il fango, il sapore delle pannocchie, il vento fra le spighe. Anche se il libro parla degli Stati Uniti delle origini, nella narrazione non c'è traccia di cieco patriottismo, e anzi i problemi dell'epoca sono evidenziati ancor di più dallo sguardo della protagonista inglese.
I personaggi, soprattutto quelli femminili, sono credibili e ben costruiti, a partire dalla protagonista, che si crede una persona fondamentalmente passiva, ma che è capace di lottare per quello in cui crede. In particolare ho trovato meravigliosa la cappellaia e la signora Reed.
La quarta di copertina dell'edizione italiana mette l'accento sulla storia d'amore, che secondo me invece è più marginale rispetto al percorso di crescita personale della protagonista, alla questione della schiavitù e all'amicizia fra donne.
Non mi resta che consigliare caldamente questo romanzo.
Per ulteriori informazioni su questo libro potete consultare il sito ufficiale di Tracy Chevalier e il suo Pinterest (!).
La trama: XIX secolo. Honor Bright è una giovane quacchera inglese (i quaccheri sono una setta protestante fondata nel 1647, che promuove un'esperienza diretta del divino tramite raduni in cui i fedeli si siedono in silenzio) che in seguito ad una delusione amorosa decide si seguire la sorella che è in partenza per andarsi a sposare in America.
Arrivata in Ohio scopre che è un luogo duro e faticoso con abitanti con usanze diverse dagli inglesi e a cui non riesce ad adattarsi. Perfino le trapunte, che sono la sua specialità sono diverse. In più il problema della schiavitù, che in Inghilterra era un mero esercizio intellettuale, nel nuovo mondo diventa una questione concreta, radicata nella vita di tutti i giorni, che la costringe a mettere in discussione i suoi ideali e le nuove relazioni che ha costruito.
Come sempre, ho trovato la ricostruzione dell'ambiente e dell'epoca descritti dal libro magistrali. Si riescono quasi a sentire il fango, il sapore delle pannocchie, il vento fra le spighe. Anche se il libro parla degli Stati Uniti delle origini, nella narrazione non c'è traccia di cieco patriottismo, e anzi i problemi dell'epoca sono evidenziati ancor di più dallo sguardo della protagonista inglese.
I personaggi, soprattutto quelli femminili, sono credibili e ben costruiti, a partire dalla protagonista, che si crede una persona fondamentalmente passiva, ma che è capace di lottare per quello in cui crede. In particolare ho trovato meravigliosa la cappellaia e la signora Reed.
La quarta di copertina dell'edizione italiana mette l'accento sulla storia d'amore, che secondo me invece è più marginale rispetto al percorso di crescita personale della protagonista, alla questione della schiavitù e all'amicizia fra donne.
Non mi resta che consigliare caldamente questo romanzo.
Per ulteriori informazioni su questo libro potete consultare il sito ufficiale di Tracy Chevalier e il suo Pinterest (!).
The last Runaway us the last book by Tracy Chevalier, a famous historical novels writer I love. By her I read (and reviewed), Virgin blue, Remarkable Creatures, The Lady and the Unicorn, Fallen angels, and Girl with a pearl earring, that made the author famous.
The plot: 19th-century. Honor Bright is an English Quaker (Quakers are a small Protestant sect founded in England in 1647, that promotes a direct experience of God through meetings where they sit in “silent expectation”) who, because of a love let-down, decides to follow her sister who is going in America to marry. Emigrating to Ohio she soon discovers that it is a hard, precarious place inhabitated by people with costumes quite different from the english ones. Even quilts, her speciality, are different. Plus, the issue of slavery, which in England was a mere intellectual exercise, in the new world becomes a practical question, rooted in everyday life, which forces her to question her ideals and the new relationships she has built.
As always, I found the reconstruction of the period described in the book masterly. You can almost feel the mud, the taste of corn, the wind trough the spikes. Although the book is about the origins of the United States, there is no trace in of blind patriotism in the narration, and indeed the problems of the time are highlighted even more by the point of view of the english protagonist. The characters, especially the female ones, are believable and well built, starting with the main one, who belives to be basically passive person, but who is able to fight for what she believes in. In particular I found wonderful the milliner and Mrs. Reed. The back cover of the Italian edition focuses on the love story, which I think is rather more marginal than the path of personal growth of the protagonist, the issue of slavery and friendship between women.
I can only warmly recommend this novel.
For more information about this book you can check Tracy Chevalier's official website and her Pinterest (!)
As always, I found the reconstruction of the period described in the book masterly. You can almost feel the mud, the taste of corn, the wind trough the spikes. Although the book is about the origins of the United States, there is no trace in of blind patriotism in the narration, and indeed the problems of the time are highlighted even more by the point of view of the english protagonist. The characters, especially the female ones, are believable and well built, starting with the main one, who belives to be basically passive person, but who is able to fight for what she believes in. In particular I found wonderful the milliner and Mrs. Reed. The back cover of the Italian edition focuses on the love story, which I think is rather more marginal than the path of personal growth of the protagonist, the issue of slavery and friendship between women.
I can only warmly recommend this novel.
For more information about this book you can check Tracy Chevalier's official website and her Pinterest (!)
6 commenti:
Io l'ho letto quest'estate. La storia del quilting e in generale delle arti manufatturiere femminili, in un taglio sociologico, è ricostruita perfettamente.. ma per ma la Chevalier non riesce mai a tenere la tensione. Se non fossi pazzamente innamorata dell'America coloniale, penso che avrei abbandonato il campo.. ;)
Addirittura? In effetti la tensione non viene mantenuta così bene (avevo avuto questo problema soprattutto con l'orecchino di perla), ma mi ha appassionato lo stesso. Ci sono suoi romanzi che da questo punto di vista funzionano meglio, per esempio Quando cadono gli angeli e la dama e l'unicorno.
Questo titolo mi ispira. Sembra molto interessante il conflitto tra la cultura che la ragazza si aspetta e quella che invece trova ^^
@Acalia: in realtà lei non ha molto chiaro come aspettarsi, anche se spera di trovare qualcosa di simile a casa.
Shame on me! L'ho acquistato l'altro giorno ma, causa esami, non l'ho ancora letto. Credo che rimedierò molto presto! :)
- Kurama -
@Kurama: non mi sembra grave, io devo ancora recuperare "l'innocenza" (che però ho regalato -senza assolutamente nessun losco secondo fine- a mia madre) XD
Poi fammi sapere la tua opinione, sono curiosa!
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