lunedì 1 giugno 2015

Cartagena (Evangelisti)

"Cartagena" è un libro del 2012 di Valerio Evangelisti, scrittore italiano famoso per aver creato il personaggio dell'inquisitore Nicolas Eymerich. E' il terzo di una trilogia dedicata ai pirati, di cui il primo è "Tortuga" (2008) e il secondo "Veracruz" (2009).
Il libro è ambientato nel 1697, 12 anni dopo "Tortuga", che era il secondo in ordine cronologico. Nonostante la distanza temporale incontriamo alcuni personaggi già apparsi nei due romanzi precedenti. Il protagonista è Martin, ufficiale all'interno della spedizione comandata dal barone De Pointis, mandata dal Re Sole a saccheggiare la città di Cartagena, nelle colonie americane della Spagna. Per l'impresa, la flotta francese si unisce a quanto rimane dei Fratelli della Costa, che, pochi anni dopo la conclusione del libro, saranno perseguitati dalle nazioni che in precedenza li avevano sostenuti. L'incontro con i costumi dei pirati e soprattutto con Teresa, moglie di un funzionario spagnolo, sconvolgeranno la vita di Martin, che finalmente sembrava aver preso la direzione giusta dopo una gioventù turbolenta.
Dei protagonisti dei tre libri, Martin è il più umano e il più "morale", ma anche lui è in grado di commettere atrocità senza pensarci due volte, in contesti e maniere che danno il quadro di un'epoca. Mi è piaciuta molto la protagonista femminile, secondo me la migliore del ciclo. Invece mi è spiaciuto un po' non veder riapparire un personaggio femminile misterioso e affascinante che era comparso nei libri precedenti e che avevo l'impressione che sarebbe stato l'elemento che avrebbe connesso i tre romanzi.
Le storie "d'amore" di questi libri si somigliano moltissimo nell'essere il vero motore delle azioni dei protagonisti e nella loro struttura, configurandosi come una sorta di variazione sul tema. Evangelisti affronta i rapporti di genere in una maniera spietata e realistica, che ho adorato in quanto aiuta nella comprensione dei caratteri dei personaggi e soprattutto è perfettamente in armonia con il contesto storico. In questo sono estremamente utili anche i personaggi secondari, caratterizzati benissimo, a cui l'autore si diverte a far raccontare la propria storia per aggiungere spessore all'ambientazione (è un espediente che a volte risulta un po' forzato, ma il risultato è gradevole). 
Di questo ciclo ho apprezzato molto l'intersecarsi e l'influenzarsi reciproco della Storia con la S maiuscola, quella dei libri di scuola, e delle storie dei personaggi che la vivono. Evangelisti per scrivere questa saga si è documentato dettagliatamente: elenca le sue fonti nell'appendice, cosa che mi è piaciuta moltissimo perché rende possibile agli appassionati documentarsi sulle vicende narrate. Molte di queste fonti sono disponibili gratuitamente in rete (anche se la maggior parte sono in francese, sigh!). E' stato grazie ad un link in appendice che ho potuto ascoltare le canzoni piratesche che costellano i libri (ne ho inserita una qui nel post).
In "Cartagena" il narratore è di nuovo onnisciente, con un punto di vista molto vicino, ma non coincidente con il protagonista. Nonostante nel primo libro questa soluzione non mi sia piaciuta, negli ultimi due l'ho apprezzata, a parte un paio di scivoloni (per esempio anche qui, sul finale -ma prima della postfazione, narrata dall' esterno- c'è un cambio incongruo di punto di vista).
Dall'inizio della saga a questo ultimo libro il gusto per lo splatter, per il mio piacere, va diminuendo, anche se non mancano immagini forti.
L'ho trovato un romanzo molto bello, il migliore della saga e il suo giusto culmine.


"Cartagenais a 2012 book by Valerio Evangelisti, an Italian writer known for the character of the inquisitor Nicolas Eymerich. It's the second of a trilogy dedicated to the pirates, following  "Tortuga" (2008) and "Veracruz" (2009).
The book is set in 1697, 12 years after "Tortuga", which was the second in chronological order. Despite the distance in time we meet some characters that appeared in the previous two novels. The protagonist is Martin, an official in the expedition led by Baron De Pointis, sent from the Sun King to sack the city of Cartagena, in Spain's American colonies of. For the feat, the French fleet joins what remains of the Brethren of the Coast, which, a few years after the end of the book, will be persecuted by the nations that previously supported them. The meeting with the pirate costumes and especially with Teresa, wife of a Spanish official, disrupt Martin's life, that finally seemed to have taken the right direction after a turbulent youth.
Of the protagonists of the three books, Martin is the most human and "moral", but he is capable of committing atrocities without thinking twice, in contexts and ways that give the picture of an era. I really liked the female lead, who in my opinion the best of the series. Instead I was a bit displeased not to see again a mysterious and fascinating female character who appeared in the earlier books, and who  I had the impression would be the element connecting the three novels.
The "love" stories of these books are very much alike in being the driving force of the actions of the protagonists and in their structure, so they seem a kind of variation on the theme. Evangelisti describes gender relations in a ruthlessly realistic way, which I loved as it helps in understanding the the characters and above all, it is perfectly fitting with the historical context. To create it, the secondary characters, are extremely useful , as the author has fun to make tell their story to add thickness to the setting (this trick sometimes seems a bit forced, but the result is pleasant ).
Of this saga I enjoyed the intersection and the mutual influence of History with the capital H, the one told in school books, and of the stories of the characters who live it. To write this saga Evangelisti studied that period in detail: in the appendix he lists his sources, a thing I loved because it makes it possible for fans to read up on the events narrated. Many of these sources are available for free on the net (although most are in French, sigh!). It was thanks to a link in Appendix  that I could hear the pirate songs that dot these books (I embedded one here in the post).
In "Cartagena" the narrator is again the omniscient one, with a point of view very close, but not coincident with the protagonist. Although I didn't like this solution in the first book in the last two I came to appreciate it, apart from a couple of slips (for example in this book, in the ending -but before the afterword, narrated from an outer point of view- there is an incongruous change of point of view).
Since the beginning of the series to this last book the taste for splatter, for my pleasure, lessened, although there still are strong images.

I found it a very nice novel, the best of the series and its proper peak.

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