E' arrivato il grande giorno: oggi andiamo a vedere l'esercito di terracotta!
Questo patrimonio dell'umanità è stato scoperto per caso nel 1974 da alcuni contadini che, mentre scavavano un pozzo vicino al sito della tomba di Qin Shi Huang, il primo imperatore cinese, hanno trovato una camera sotterranea con migliaia di soldati e cavalli di terracotta in formazione da battaglia.
Il primo problema è arrivare, visto che il museo si trova fuori città. Sappiamo che ci sono degli autobus turistici che partono dalla stazione dei treni, per cui andiamo lì con un autobus cittadino. Una volta scesi, iniziamo a guardarci intorno. L'autobus 915 si ferma davanti a noi anche se non siamo alla fermata e l'autista ci fa cenni frenetici di salire. Saliamo alla cieca. Per fortuna è l'autobus giusto (una tratta 16 CNY). Evidentemente vedendo degli stranieri che si guardavano intorno l'autista ha presupposto la nostra meta.
L'autobus ci lascia a un quarto d'ora a piedi circa dal sito, che dobbiamo fare sotto la pioggia scrosciante. Andiamo a comprare il biglietto (150 CNY) ed entriamo nel complesso, che si rivela grandissimo, con anche un giardino.
Il primo edificio in cui entriamo è il museo, che ospita mostre non particolarmente interessanti sulla storia del sito, ma soprattutto due carri in bronzo in scala, ognuno con quattro cavalli, uno con un parasole e uno più grande con porte apribili.
E' il primo impatto con queste opere inestimabili e, soprattutto, bellissime.
Today is the big day: we go to see the terracotta army!
This cultural heritage masterpiece was discovered by chance in 1974 by some peasants who, digging a well near the site of the tomb of Qin Shi Huang, the first Chinese emperor, found an underground chamber with thousands of terracotta soldiers and horses in battle formation.
The first problem is to get there, as the museum is out of town. We know there are tourist buses departing from the train station, so we go there with a city bus. Once we get off we start looking around. The bus 915 stops in front of us even if we are not at the stop and the driver makes frantic gestures for us to get on. We blindly decide to obey. Fortunately it is the right bus (one way 16th CNY). Evidently seeing two foreigners looking around, the driver has assumed our destination.
The bus leaves us a quarter of an hour of walk away from the site, and we have to do it under a heavy rain. We go to buy the ticket (150 CNY) and enter the complex, which is very big, with gardens.
The first building we enter is the museum, which houses not particularly interesting exhibitions about the history of the site, but also two bronze scale chariots, each with four horses, one with a parasol and a larger one with openable doors.
It is the first impact with these invaluable and, above all, beautiful artworks.
E' ora di vedere il pezzo forte, l'esercito di terracotta, che è diviso in tre padiglioni. Iniziamo, a caso dal secondo, che contiene circa 1300 guerrieri, ma soprattutto alcune statue di soldati di diverso rango e alcune armi in delle vetrine, in modo da permettere di ammirarle da vicine. Sono strabilianti. E' vero quello che si dice, hanno tutti volti e dettagli diversi, ma la realtà è superiore all'immaginazione: su alcuni restano ancora tracce di colore (chissà come dovevano essere realistici tutti dipinti!), le pettinature sono raffinatissime e perfino la suola delle calzature è ricca di dettagli.
Proseguiamo con il terzo padiglione, il più piccolo, che ospita quello che si ritiene essere stato il quartier generale dell’esercito, a causa dell'alto numero di statue di ufficiali, e una stanza probabilmente usata per dei sacrifici (pare che una volta sulle tombe degli imperatori cinesi si facessero sacrifici umani, quindi una delle ipotesi sulla creazione dell'esercito è che fosse il sostituto di un sacrificio).
Finiamo la visita con il primo padiglione che è il più grande, il più famoso, e di conseguenza il più affollato. Per farci strada nella parte anteriore, da cui sia ha la visuale più bella, dobbiamo lottare, e comunque ci mettiamo un po' di tempo. Contiene circa 6000 guerrieri (di cui solo un terzo è in mostra). La massa è davvero impressionante.
It is time to see the main attraction, the terracotta army, which is divided into three pavilions. We begin by chance from the second, which contains about 1300 warriors, but above all some statues of soldiers of different rank and some weapons in showcases, to allow the tourists to admire them closely. They are amazing. What they see is true, they all have different faces and details, but reality is superior to the imagination: some still have traces of color (they should have been so realistic, all painted!), the hairstyles are really refined and even the sole of the shoes is full of details.
We continue with the third pavilion, the smallest, that hosts what is believed to have been the headquarters of the army, due to the high number of statues of officers, and a room probably used for sacrifices (it seems that once on the tombs of the Chinese emperors were made human sacrifices, so one of the hypotheses about the army is that it was the substitute for a sacrifice).
We finish the visit with the first pavilion that is the largest, the most famous, and consequently the most crowded. Toget to the front, from which there is the most beautiful view, we have to fight, but it requires some time anyway. It contains about 6,000 warriors (of which only one third is on display). The mass is really impressive.
Riusciamo a rientrare a Xi'an in tardo orario di pranzo e ci fermiamo a mangiare un boccone in un ristorantino dall'aria molto spartana di fronte al museo di storia dello Shaanxi.
Io prendo dei noodles con peperoncino e cetriolo che non sono assolutamente all'altezza di quelli di Pingyao. La Pelosa Metà prova uno strano panino piatto che si rivela essere nientemeno che il ròu jiā mó, il cosiddetto hamburger cinese, un tipico street food della regione.
E' un panino piatto cucinato al forno, ripieno di carne cotta con più di venti spezie per un tempo molto lungo. La carne di solito è di maiale, ma in questo caso è di montone, come succede spesso a Xi’an per via della comunità musulmana. E' talmente buono che ne ordiniamo un altro da dividere.
We get back to Xi'an at late lunch time and stop to eat in a very austere restaurant opposite the Shaanxi History Museum.
I take noodles with chili pepper and cucumber that are definitely not up to those of Pingyao. The Hairy Half chooses a strange flat sandwich that turns out to be nothing but the famous rúu jià mó, the so-called Chinese hamburger, a typical street food of the region.
It is a baked flat bread, stuffed with meat cooked with more than twenty spices for a very long time. The meat is usually pork, but in this case it is mutton, as is often the case in Xi'an because of the Muslim community. It's so good that we order another one to divide.
Passiamo il pomeriggio al museo di storia dello Shaanxi. L’ingresso è gratuito, ma limitato a 4000 biglietti al giorno (2500 distribuiti la mattina dalle 8.30 e altri 1500 nel pomeriggio dalle 13:30), per cui finiamo per fare un po’ di fila.
Il museo è meraviglioso, è pieno di reperti bellissimi divisi in stanze a seconda dell'epoca, che raccontano in ordine cronologico la storia della regione dalla preistoria alla dinastia Qing. Al piano terra si trovano ci sono anche quattro statue originali di guerrieri di terracotta.
C'è anche una sezione dedicata a rarissime pitture murali Tang (618-907 d.C), che raffigurano scene di vita di corte. L’ingresso però è molto costoso (300 CNY) ed è già tardi, quindi finiamo per non vederla.
We spend the afternoon visiting the Shaanxi History Museum. The entry is free, but limited to 4000 tickets per day (2500 given in the morning from 8.30 am and other 1500 in the afternoon from 1:30 pm) so we end up quequing a bit.
The museum is wonderful, full of beautiful artifacts divided into rooms according to the era, telling the history of the region from prehistory to the Qing dynasty in chronological order. On the ground floor there are also four original statues of terracotta warriors.
There is also a section dedicated to very rare Tang wall paintings (618-907 AD), depicting court life scenes. However, the entrance is very expensive (300 CNY) and is already late, so we end it not seeing it.
Il museo è meraviglioso, è pieno di reperti bellissimi divisi in stanze a seconda dell'epoca, che raccontano in ordine cronologico la storia della regione dalla preistoria alla dinastia Qing. Al piano terra si trovano ci sono anche quattro statue originali di guerrieri di terracotta.
C'è anche una sezione dedicata a rarissime pitture murali Tang (618-907 d.C), che raffigurano scene di vita di corte. L’ingresso però è molto costoso (300 CNY) ed è già tardi, quindi finiamo per non vederla.
We spend the afternoon visiting the Shaanxi History Museum. The entry is free, but limited to 4000 tickets per day (2500 given in the morning from 8.30 am and other 1500 in the afternoon from 1:30 pm) so we end up quequing a bit.
The museum is wonderful, full of beautiful artifacts divided into rooms according to the era, telling the history of the region from prehistory to the Qing dynasty in chronological order. On the ground floor there are also four original statues of terracotta warriors.
There is also a section dedicated to very rare Tang wall paintings (618-907 AD), depicting court life scenes. However, the entrance is very expensive (300 CNY) and is already late, so we end it not seeing it.
Scendiamo dall'autobus vicino alla torre della campana e a quella del tamburo, che con l'illuminazione notturna sono particolarmente belle.
Visto che siamo stanchi e che la zona è piena di centri commerciali, finiamo per girarne un paio in cerca di un posto dove mangiare. Vedo finalmente in vendita i carinissimi zaini tappezzeria con gli orsetti che ho visto portare a vari ragazzi e ragazze, ma i prezzi sono esorbitanti. Lascio perdere.
Oggi non abbiamo voglia di cucina cinese, andiamo a mangiare in un ristorante coreano. La Pelosa Metà prende del riso al curry con formaggio, io dei rotolini con l'anguilla, tutto niente male. Prendiamo un succo di mango e un buonissimo tè con bucce di pompelmo caramellate al miele.
We get off the bus near the bell tower and the drum tower, which, with the night lighting, are particularly beautiful.
Since we are tired and the area is full of malls, we enter a couple of them looking for a place to eat. I finally see on sale the cute upholstery backpacks with teddy bears I've seen rocked by a lot of guys and girls, but the prices are exorbitant. I give up.
Today we don't want to eat Chinese cuisine, we go to a Korean restaurant. The Half Hairy eats rice with curry and cheese, I choose eel rolls, both good. We also take a mango juice and a delicious tea with caramelized honey grapefruit skins.
Sulla strada del ritorno finalmente soddisfo la mia voglia di shopping quando incontriamo Miniso, un negozio di una catena giapponese che un po' di tutto a prezzi molto contenuti. Durante la permanenza a Xi'an vado in varie sedi e compro un bellissimo zainetto modaiolo rettangolare, una mascherina per occhi che si può mettere in freezer, un cavo usb rosa, tre elastici per capelli con fiocco, un cuscino da aereo a rana con mascherina abbinata e un portafoglio dei Moomin (oltre ad una quantità spaventosa di regali) spendendo pochissimo. Sono soddisfattissima.
On the way back, I finally satisfy my desire for shopping when we meet Miniso, a Japanese chain that sells a bit of everything at very low prices. While staying in Xi'an I go to various branches and buy: a rectangular fashionable backpack, a eye mask that can be put in the freezer, a pink usb cable, three hair scrunchies with bows, a frog airplane pillow with a matching eyemask and a Moomin wallet (as well as a scary quantity of gifts) spending very little. I am really satisfied.
2 commenti:
Vedere l'esercito di terracotta deve essere qualcosa di straordinario.. piacerebbe un sacco anche a me!
Ti auguro di riuscirci!!!
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