Oggi partiamo da Xi'an. Prendiamo la metropolitana fino alla stazione di Xi'an North.
Il viaggio fino a Shanghai, anche se prendiamo un comodo treno proiettile, dura più di 7 ore. Dormicchiamo, mangiamo un po' di schifezze che abbiamo comprato al supermercato il giorno prima e io ne approfitto per aggiornare il diario di viaggio.
Arriviamo alla stazione di Shanghai Hongquiao che sono già le 17:30 e ci mettiamo un'oretta ad arrivare con la linea 10 della metropolitana alla fermata di Nanjing East Road, vicino a cui si trova il nostro ostello. La mappa che ci eravamo salvati sul cellulare è misteriosamente scomparsa, ma riusciamo a trovare la via giusta grazie alle indicazioni che mi sono scritta.
Una volta lì ci mettiamo un sacco per trovare l'ostello, e intanto inizia a realizzare. Finalmente realizziamo che il Shanghai Blue Mountain Bund Youth Hostel si trova dentro all'albergone in fondo alla via. Entrando, scopriamo che ad ogni piano corrisponde un albergo o un ostello con target diversi.
La ragazza in cassa è gentilissima e parla un inglese perfetto. La hall sembra proprio quella di un ostello, come quello di Xi'an che ci ha un po' deluso. I corridoi interni ricordano più un ospedale psichiatrico, claustrofobici, bui e asettici. Ho il terrore che il nostro alloggio si riveli una fregatura.
E invece la nostra stanza è bellissima. E' completa di tutto, asciugamani, bollitore con tazze e bustine di cortesia, ciabatte, sapone, shampoo, prese perfettamente funzionanti, divano... ma la vera sorpresa è lo stilosissimo angolo bar con vista sui grattacieli del Bund.
Usciamo per cercare un ristorante di ravioli ripieni di brodo, una specialità di Shanghai, consigliato dalla Lonely, Jiājiā Soup Dumplings in 90 Huanghe Rd. Lo troviamo chiuso per ristrutturazione e finiamo per prendere qualcosa a caso dal supermercato che mangiamo in albergo prima di crollare.
Today we leave Xi'an. We take the subway to Xi'an North Station.
The trip to Shanghai, although we take a confortable bullet train, lasts more than 7 hours. We sleep, eat some junk food we bought at the supermarket the day before and I update mu travel diary.
We arrive at Shanghai Hongquiao Station, that is already 17:30 and in another hour, taking Metro Line 10, we arrive at Nanjing East Road, near which our hostel is located. The map we had saved on our cell phones has mysteriously disappeared, but we find the right street thanks to the directions I wrote down.
Once there we have troubles finding hostel, and in the meantime it begins to rain. Finally, we realize that the Shanghai Blue Mountain Bund Youth Hostel is inside the hotel at the bottom of the street. Entering, we find that to every floor corresponds a different hostel or hostel.
The girl at the desk is very kind and speaks a perfect English. The lobby looks like a hostel like the one in Xi'an, and it makes us a little disappointed. The interior corridors are more like a psychiatric hospital, claustrophobic, dark and aseptic. I fear that our accommodation will turn out awful.
But our room is beautiful. It's complete with everything, towels, kettle with cups and courtesy teabags, slippers, soap, shampoo, perfectly working sockets, sofa... but the real surprise is the stylish bar corner overlooking the skyscrapers of the Bund.
We go out to find a restaurant specialized in soup dumplings, a Shanghai specialty, recommended by Lonely Planet, Jiājiā Soup Dumplings in 90 Huanghe Rd. We find it closed for renovation and we end up buying something random at a supermarket to eat at the hotel before collapsing.
La mattina seguente, per prima cosa, dobbiamo risolvere i nostri problemi economici: abbiamo quasi finito i soldi ritirati a Pechino e ce ne siamo fatti mandare altri, però dobbiamo andare in banca a ritirarli e abbiamo un po' paura, visto che l'ultima volta abbiamo dovuto girare sei banche.
Per fortuna Nanjing Road (o forse tutta Shanghai) è un ambiente internazionale e riusciamo a ritirarli al primo colpo, anche se ci mettiamo un'ora.
Prendiamo la metropolitana e scendiamo a Henan Zhonglu per andare ai giardini Yuyuan. Incappiamo in una serie di negozietti e nell'annesso, enorme bazaar. La prima cosa che faccio con la mia ritrovata ricchezza è comprare uno zaino peloso a forma di panda 40 CNY.
The next morning, first of all, we have to solve our economic problems: the money withdrawn in Beijing has almost ended, we were sent more, but we have to go to the bank to withdraw it and we are a little afraid, since the last time we had to go to six banks.
Fortunately, Nanjing Road (or perhaps all of Shanghai) is an international environment and we manage to do it at the first shot, even it takes an hour.
We take the subway and get off at Henan Zhonglu to go to the Yuyuan Gardens. We see a series of shops and the huge bazaar. The first thing I do with my newlyfound wealth is to buy a fluffy panda bakpack for 40 CNY.
Proseguiamo con i giardini Yuyuan (40 CNY). Furono realizzati nel 1577 da Pan Yunduan, un
funzionario della dinastia Ming, per i suoi anziani genitori. I giardini hanno subito molti cambiamenti, prima lasciati andare in rovina dalla famiglia, poi ristrutturati nel 1760 da alcuni ricchi commercianti, gravemente danneggiati durante la guerra dell'oppio
del diciannovesimo secolo, e infine restaurati e aperti al pubblico nel 1961.
Sembrano usciti da una favola: contengono padiglioni con arredi stupendi (mi innamoro di una serie di mobili rustici che imitano dei rami), sale, laghetti pieni di ninfee, rocce bucherellate, fiumicelli. Le porte dei muri che separano le varie aree sono tutte diverse, di forme bizzarre. Troviamo anche un tetto sormontato da un drago che sembra il compimento di Casa Batllo di Gaudì. E ovunque è pieno di animali, dalle carpe giganti e tartarughe negli stagni a uccelli di vario tipo.
Sono i giardini che mi sono piaciuti di più in tutta la Cina.
We arrive to the Yuyuan Gardens (40 CNY). They were built in 1577 by Pan Yunduan, an official of the Ming Dynasty, for his elderly parents. The gardens underwent many changes, as first they were left in ruins by the family, then restored in 1760 by a group of wealthy merchants, seriously damaged during the ninteenth century opium war and finally restored and opened to the public in 1961.
They seem to have come out of a fairy tale: they have pavilions with gorgeous furnishings (I fall in love with a set of rustic furniture that imitates branches), halls, ponds full of water lilies, rocks, riverbanks. The doors of the walls that separate the various areas all have different, bizarre shapes. We also find a roof surmounted by a dragon that looks like the completion of Gaudi's Casa Batllo. And everywhere is full of animals, giant carps and turtles in the ponds and birds of various kinds.
These are the gardens I liked most in China.
Per mangiare decidiamo di tornare al bazaar. Scegliamo a caso un self service, sperando di riuscire ad assaggiare tanti piatti diversi senza spendere troppo. In realtà spendiamo molto più che in tutti i precedenti ristoranti, 210 CNY in due. In parte è perché i self service non sono poi così economici, ma soprattutto perché a Shanghai e dintorni il cibo costa molto più che al nord.
Io pretendo i ravioli con il brodo che sogno dalla notte prima, che trovo in versione al granchio e con cannuccia (interessantissimo il brodo, non male il raviolo) e un altro tipo di ravioli leggermente fritti, molto buoni. La Pelosa Metà prende del pollo fritto, del riso e un piatto gigantesco di fantastici involtini primavera che ci dividiamo (sì, esistono anche in Cina, ma il ripieno è diverso da quello che ho provato in Italia, più cremoso e con un sapore diverso).
We decide to go back to the bazaar to eat. We randomly choose a self service, hoping to be able to taste many different dishes without spending too much. We actually spend a lot more than in all the previous restaurants, 210 CNY in two. In part, it is because self-services in China are not so cheap, but mainly because in Shanghai and it's area, food costs far more than in the north.
I demand the soup dumplings I dream of from the night before, which I find in a version with crab and a straw (the soup was really interesting, the dumpling not bad) and another kind of slightly fried dumplings, very good. The Hairy Half takes fried chicken, rice and a giant plate of fantastic spring rolls that we share (yes, they exist in China, but the filling is different from the one I tried in Italy, creamy and with a different flavor).
Lungo la strada per la meta successiva, entro in un paio di negozietti e poi finiamo in un supermercato dove passiamo un sacco di tempo.
Compriamo qualche regalino, qualche snack, una serie di tè da portare a casa, e io compro anche un portachiavi e una ciotola a tema coniglio, che è il mio segno zodiacale cinese (purtroppo ho rotto la ciotola appena tornata in Italia).
Along the way to the next destination, I enter a couple of shops and then end up in a supermarket where we spend a lot of time.
We buy some gift, some snacks, a set of teas to take home, and I also buy a rabbit keyring and a rabbit bowl, as it is my Chinese zodiac sign (unfortunately I broke the bowl when I was just arrived in Italy).
Abbiamo speso un sacco di soldi e perso quasi tutto il pomeriggio, corriamo alla prossima meta, la concessione francese. Ormai quasi tutti i musei che volevo visitare sono chiusi (chiudono prestissimo anche in una grande città internazionale come Shanghai, fra le 16:30 e le 18).
Successivamente alle guerre dell'Oppio di metà XIX secolo, il governo cinese fu costretto a cedere parte del suo territorio alle potenze europee vincitrici. A Shanghai in particolare, al di fuori delle mura della città cinese, vennero concesse aree di territorio a varie potenze, aree che sono poi tornate a far parte della Cina in vari successivi periodi storici. Nella città moderna ancora rimangono tracce delle più longeve. La più famosa è quella francese, restituita alla Cina solo nel 1943 e poi diventata una delle aree più cool della città anche grazie ai suoi edifici di stampo europeo.
Vaghiamo fra i viali alberati, fra le case basse uscite dall'800 europeo, all'ombra dei grattacieli, fra negozi artistoidi e pop e negozi di abbigliamento lussuosi, incontrando almeno un paio di caffetterie italiane (e vari vestiti con stampe a pasta).
We spent a lot of money and lost most of the afternoon, so we run to our next visit, the French concession. By now, almost all the museums I wanted to visit are closed (they close very early altrough they are in a major international city like Shanghai, between 16:30 and 18).
After the mid-nineteenth-century opium wars, Chinese government was forced to surrender part of its territory to the winning European powers. In Shanghai in particular, outside the walls of the Chinese city, were granted areas to various powers, areas which were returned to China in various historical periods. In the modern city still remain traces of some of them. The most famous is the French one, returned to China only in 1943 and that became one of the coolest areas in the city thanks to its European-like buildings.
We wander through the tree-lined avenues, among the low houses dating back to the 1800's, in the shade of skyscrapers, between artist shops and and luxurious clothing stores, meeting at least a couple of Italian cafes (and various pasta patterned dresses).
Andiamo a vedere da fuori il palazzo al n°76 di Xingye Road dove, nel 1921, è stato fondato il Partito Comunista
Cinese (PCC). Anche questo palazzo è in stile occidentale, cosa che trovo un po' buffa.
Vediamo da fuori anche una chiesa ortodossa al n°55 di in Xinle Road, costruita a causa dell'enorme afflusso di lavoratori russi negli anni '30.
We go to see from the outside the palace at No. 76 of Xingye Road where in 1921 was founded the Chinese Communist Party (PCC). This palace is also in Western style, which I find a bit funny.
We also see an orthodox church at No. 55 of Xinle Road, built due to the huge immigration of Russian workers in the 1930s.
Proseguiamo con una passeggiata nel parco Fuxin, famoso per la sua statua di Marx ed Engels, per il giardino delle rose e per i vecchietti impegnati in balli, thai chi e karaoke, che però, quando passiamo noi, non ci sono.
We continue with a walk in Fuxin Park, famous for its Marx and Engels statues, for the roses garden, and for old people who dance, practise thai chi and karaoke there, but don't meet any of them.
Arriviamo infine alla Moller House, una palazzo scandinavo, con tanto di guglie gotiche, costruito negli anni 50 dall'industriale svedese Eric Moller.
A questo edificio è legata una leggenda: si dice che un indovino avesse predetto a Moller che, una volta completato, sarebbe successa una tragedia e che quindi lo svedese avesse allungato i tempi di costruzione. In effetti Moller morì in un incidente aereo solo 5 anni dopo il completamento del palazzo.
Oggi la Moller House è diventata un albergo, l'Héngshān Moller
Villa, con l'aggiunta di un edificio costruito nello stesso stile.
E' un peccato non potersi avvicinare più di tanto perché sembra uscita da una favola, con i tetti a punta e i giardini geometrici. In mezzo ai grattacieli è completamente incongrua, mentre starebbe bene a Disneylend.
Finally, we arrive at Moller House, a Scandinavian palace with Gothic pinnacles built in the 1950s by the Swedish industrialist Eric Moller.
A legend is linked to this building: it is said that a fortune teller foretold Moller that, oncethe it was completed, a tragedy would have taken place and that so the Swede lengthened the construction times. In fact Moller died in an air crash just five years after the completion of the palace.
Today Moller House has become a hotel, the Héngshān Moller Villa, with the addition of a building built in the same style.
It's a shame not being allowed to get closer to it because it seems to have come out of a fairy tale, with pointed rooftops and geometric gardens. In the middle of the skyscrapers it is completely incongruous, while it would look at home in Disneylend.
Passiamo all'ostello a rinfrescarci e andiamo a cena da Shanghai Grandmother, in 70 Fuzhou Road, un ristorante molto consigliato dalla Lonley.
E' molto bello, anzi, ha un'atmosfera quasi troppo chic per i nostri gusti, ed è molto affollato, tanto che dobbiamo aspettare un po' per avere un tavolo, nonostante sia costituito da due grandi stanze su due piani.
Scegliamo anguille di fiume caramellate (molto buone all'inizio, stucchevoli dopo un po'), melanzane alla brace in salsa di soia, e gamberi agrodolci con ananas. Beviamo un tè. Paghiamo un totale di 165 CNY. Il pasto non è stato affatto male, ma siamo un po' delusi, abbiamo mangiato meglio in posti più economici. La cucina di Shanghai è molto più costosa e meno saporita di quella del nord, con una tendenza a sapori dolciastri.
We go to the hostel to freshen up and we go to dinner at Shanghai Grandmother, in 70 Fuzhou Road, a restaurant very recommended by Lonley Planet.
It is very nice, in fact, it has an atmosphere almost too chic for our tastes, and it is very crowded, so we have to wait a bit for a table although the place is made up of two really large rooms.
We choose caramelized river eels (very good at first, a bit sickening after a while), grilled eggplants in soy sauce, and sweet and sour shrimps with pineapple. We drink a tea. We pay a total of 165 CNY. The meal was not bad at all, but we're a bit disappointed, we ate better in cheaper places. Shanghai's cuisine is much more expensive and less tasty than the northern one, with a tendency to sweeter flavors.
Concludiamo la giornata alla grande con una passeggiata sul Bund (un termine anglo-indiano per l'argine di una riva fangoso), il lungofiume. Sulla nostra riva si trovano edifici art deco e neoclassici costruiti nei primi anni del XX secolo, simbolo del potere straniero sulla città.
Sull'altra si trova Pǔdōng, l'area più moderna di Shanghai, traboccante di grattacieli futuristici dalle forme improbabili, che ospitano le più potenti banche e società di trading della città, oltre a ristoranti e negozi alla moda e ad alberghi lussuosissimi. Lo spettacolo di luci è stupendo. Fa impressione pensare che prima del 1992 su quella riva non c'era niente, è uno dei segni tangibili del boom economico cinese.
La riva è affollatissima, piena di bancarelle e di turisti cinesi che, oltre ai grattacieli, fotografano noi, come fossimo animali esotici. Da quel che ci è stato detto, gli abitanti di Shanghai che vogliono ammirare i grattacieli lo fanno direttamente da alcuni punti panoramici di Pudong ignoti ai turisti.
Incontriamo anche varie spose vestite di rosso che, come da tradizione cinese, fanno il servizio fotografico del matrimonio prima di sposarsi, in modo da non costringere gli ospiti ad attendere il pranzo (non un'idea stupida, in effetti).
We end the day with a walk on the Bund (an Anglo-Indian word for the bank of a muddy shore), the riverfront. On our shore there are art deco and neoclassical buildings built in the early twentieth century, a symbol of foreign power over the city.
On the other is Pǔdōng, the most modern area of Shanghai, overflowing with unlikely futuristic skyscrapers, hosting the city's most powerful banks and trading companies, as well as trendy restaurants and fashion stores and luxurious hotels. The lights show is gorgeous. It is impressive to think that before 1992 on that shore there was nothing, it is one of the tangible signs of the Chinese economic boom.
The shore is crowded, filled with stalls and Chinese tourists who, in addition to skyscrapers, photograph us as we were exotic animals. From what we have been told, people from Shanghai who want to admire skyscrapers do it directly from some of Pudong's scenic spots unknown to tourists.
We also meet various brides dressed in red, who, as it goes in Chinese tradition, make wedding photographic services before getting married, to avoid forcing guests to wait for lunch (in fact, not a stupid idea).
4 commenti:
I giardini yuyuan sembrano stupendi.. per i ravioli non ho parole, solo bava che cola copiosa!
Sì erano fantastici, quasi un po' Disneyland!
Guarda, i ravioli con il brodo già mi mancano, non so se in Italia da qualche parte si trovano.
Questo l'avevo perso! Mi devo segnare l'ostello, quella camera è favolosa! Hai l'indirizzo preciso?
@Simona: 350 Shanxi S Rd, Huangpu Qu, Shanghai Shi, Cina, 200001.
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