Si alza il vento (in originale 風立ちぬ) è l'ultimo film di Hayao Miyazaki, ultimo in ordine di apparizione, ma anche perché si dice che il maestro dell'animazione giapponese abbia intenzione di andare in pensione.
Il film narra la vita di Jirō Horikoshi (1903-1982), progettista d'aerei presso la Mitsubishi e creatore dei primi caccia monoplani della ditta, fra cui i famosi Zero, usati fra l'altro dai kamikaze durante le fasi finali della seconda guerra mondiale.
Posso dire da subito che stavolta non è un film per tutte le età. Anche se sesso e morte, pur accennati, avvengono fuori schermo, un bambino troppo piccolo perderebbe tutti i particolari storici non godendoselo appieno.
Per la sceneggiatura, Miyazaki si è ispirato all'omonimo romanzo di Tatsuo Hori, da cui aveva già tratto un manga. La vita di Horikoshi ne risulta molto romanzata.
L'inizio forse è un po' staccato rispetto al resto, ma il film è molto bello. Varrebbe la pena vederlo anche solo per le bellissime ambientazioni, che mostrano la progressiva modernizzazione Giappone, anche a seguito di avvenimenti come il devastante terremoto del 1923 che distrusse Tokyo. Si vede anche uno scorcio di Germania.
Si alza il vento, però, merita di essere visto anche perché mischiando la storia di Horikoshi con i suoi sogni, in cui appare spesso l'ingegnere aereonautico italiano Giovanni Battista Caproni e dando grande rilevanza alla storia d'amore (interamente fittizia), Miyazaki crea una storia molto bella. Infatti sia la storia d'amore sia i sogni aggiungono profondità al personaggio e in particolare la dimensione onirica permette l'aggiunta di quel soprannaturale miyazakiano che se no sarebbe mancato a questo film, ma soprattutto permette di mostrare quanto il protagonista sia combattuto fra il desiderio di costruire splendidi aerei e l'orrore per il loro successivo utilizzo bellico.
Questo dilemma è anche il centro delle critiche rivolte al film: la rappresentazione di una parte così controversa della storia del Giappone non è piaciuta né alla destra né alla sinistra giapponese e la scelta del protagonista ha suscitato perplessità fra i fan del pacifista Miyazaki (anche se a me pare che la sua posizione pacifista emerga chiaramente dal film). Il maestro è riuscito a irritare perfino le associazioni anti-tabacco con la rappresentazione del tabagismo sfrenato dei personaggi.
Il mio parere è che si tratta di un ottimo lavoro, molto bello, non banale e in definitiva da non perdersi assolutamente.
Però, per quanto riguarda l'edizione italiana devo aggiungere due critiche. Per prima cosa, di nuovo un film di uno dei maggiori autori dell'animazione mondiale è stato tenuto nelle sale solo pochi giorni, segno che l'Italia considera ancora i cartoni animati, e in particolare quelli giapponesi (quelli americani restano in sala molto di più) prodotti di seconda categoria. In più è stato sgonfiato spudoratamente il prezzo del biglietto, per la serie oltre al danno la beffa.
Un'altra critica è quella alla traduzione a cura di Gualtiero Cannarsi, che mi è parsa molto legnosa e aulica. Se la cosa poteva avere un senso per quanto riguarda una storia ambientata in un passato remoto e mitologico come La principessa Mononoke, in Si alza il vento, che è ambientato negli anni '20-'30 mi è sembrato in molti punti eccessivo. Quello che mi ha lasciato più perplessa però è stata la traduzione letterale di forme di linguaggio tipicamente giapponesi che non hanno riscontro in italiano: chiamare le persone anziane, anche quelle con cui non si è imparentati, nonno e nonna, parlare di una persona che si ha davanti in terza persona per cortesia, e così via. Sono forme per capire le quali bisogna avere un'infarinatura di cultura e linguaggio giapponese e che quindi forse sarebbe stato meglio rendere più accessibili anche a chi non l'avesse. Una mia amica che si occupa di traduzione dal giapponese stava avendo le convulsioni.
The wind rises (風 立 ち ぬ) is the latest film by Hayao Miyazaki, the last in order of appearance, but also because voices say that the master of Japanese animation plans to retire.
The film tells the story of Jiro Horikoshi (1903-1982), airplanes engineer for Mitsubishi and creator of the first monoplane fighter of the factory, including the famous Zero, used inter alia by kamikaze during the final stages of the second World War.
I can tell right away that this one isn't a film for all ages. Despite sex and death, although mentioned, occur off-screen, a child wouldn't succeed in appreciating all the historical details.
Miyazaki was inspired for the screenplay by the homonymous novel by Tatsuo Hori, from which he had already adapted a manga. The life of Horikoshi is greatly romanticized.
The beginning is perhaps a bit off regarding the rest, but the movie is very nice. It would be worth seeing if only for the beautiful setting, which show the progressive modernization of Japan, partly as a result of events such as the devastating 1923 earthquake that destroyed Tokyo. It's also shown a glimpse of Germany.
The wind rises, however, deserves to be seen because mixing the story of Horikoshi with his dreams, in which often appears in the Italian aeronautical engineer Giovanni Battista Caproni, and giving great importance to the (entirely fictional) love story, Miyazaki creates a very beautiful story. In fact, both the love story and the dreams add depth to the character and in particular the dream dimension allows the addition of Miyazaki's typical supernatural elements in a realistic film, but above all, show how the main character is torn between the desire to build beautiful planes and the horror for their subsequent use in war.
This dilemma is also the center of the criticism of the film: the representation of a so controversial part of the history of Japan wasn't appreciated neither by the Japanese right nor by the left and the choice of the protagonist raised concerns amongst fans of the pacifist Miyazaki (although it seems to me that his pacifist position is clear in the film). The master managed to irritate even the anti-tobacco associations with the representation of the unrestrained smoking of character.
My opinion is that it's a great job, very nice, non-trivial and ultimately a must watch.
9 commenti:
sono proprio dei ladri, il biglietto costava la bellezza di 10 euro.. tutta una ladrata per tenere il film nelle sala di meno e guadagnare lo stesso!
a me la traduzione non è dispiaciuta, pensavo che i personaggi fossero così formali per via dell'ambiente sociale dal quale provenivano
Visto ieri, quanta bellezza.
In alcuni punti mi ha ricordato la malinconia di "Una tomba per le lucciole".
Un sorriso
Zu
Nel cinema che c'è da me (e ha ben 7 sale) ovviamente non l'hanno nemmeno portato! -_-
Sono riuscita cmq a vederlo e mi sono commossa tantissimo.
Forse qui è uscito già da un po', avevo visto i cartelloni, ma me lo sono perso..credo. Rimedierò...
@Chiave: sì, non ci si può credere, peraltro hanno davvero una faccia tosta assurda, con quei prezzi non ci hanno nemmeno caricato i punti sulla tessera del cinema.
Sulla formalità sono in linea di massima d'accordo, per esempio un tot di tempo fa anche da noi marito e moglie si davano del lei. Invece se io sono X e tu Y, siamo insieme e io ti dico "è bello guardare Y mentre legge", è proprio una forma giapponese tradotta letteralmente, in italiano non esiste! Piuttosto "è bello guardarla mentre legge", dando del lei, che è sempre una terza persona di cortesia, ma in italiano.
@Zu: mi spiace, una tomba per le lucciole ancora mi manca. Ho paura di deprimermi troppo, devo trovare il momento giusto.
@Nyu: ovvio -.-
Ci sono delle scene in cui è proprio impossibile rimanere impassibili!
@Clyo: guarda, se fanno come in Italia (ma ne dubito) recuperarlo dopo conviene solo.
Beh, la sorella del protagonista che si rivolge a lui chiamandolo "Secondo fratello" non si può sentire!
Per il resto l'ho trovato meraviglioso, delicato e pieno di significati pacifisti tipici di Miyazaki. Chi l'ha criticato si è fermato al tema del film senza prendersi la briga di guardarlo.
Per una volta ho sfruttato la mia tessera da dipendente e l'ho visto gratis, ma ho intenzione di vederlo al più presto in lingua originale.
@Ciccola: concordo!
Hai fatto bene a sfruttare i tuoi vantaggi ogni tanto. Non spiacerebbe anche a me in lingua originale, anche se immagino che questo sarà difficile.
I cinema delle mie parti non l'hanno proiettato... Pazienza: rimedierò in altri modi!
@Marco: certe misure limitanti verso la diffusione della cultura spingono all'illegalità!
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