"La storia della principessa splendente" (in originale "Kaguya-hime no monogatari") è un film animato del 2013 diretto da Isao Takahata (famoso soprattutto per "Una tomba per le lucciole").
Si basa sul "Taketori Monogatari" (racconto di un tagliabambù), un racconto giapponese risalente al X secolo e considerato uno dei primi, se non il primo, esempi di narrativa nipponica.
Io ne avevo dovuta tradurre una versione più moderna durante il corso di giapponese all'università e quindi conoscevo già la storia. Proprio per questo, dopo avere perso la breve uscita del film nei cinema italiani, ne avevo rimandato la visione per molto tempo. Mi sono decisa a vederlo solo in vista del mio viaggio in Giappone. Infatti si tratta di una storia molto triste.
Un povero e vecchio tagliabambù trova una minuscola bambina luminosa all'interno di un tronco di bambù e decide di allevarla come propria insieme alla moglie. Ma, nonostante l'amore dei genitori adottivi, la bambina non è un essere di questo mondo.
Ho trovato la storia piuttosto fedele all'originale nonostante le aggiunte, che però erano necessarie visto che il "Taketori Monogatari" è molto corto. Senza stravolgere l'originale, viene data grande rilevanza al desiderio di libertà della protagonista, intrappolata dalle convenzioni sociali e dalle regole di genere, cosa che mi è piaciuta molto.
I personaggi riescono ad essere credibili e approfonditi, cosa non scontata dato il tipo di storia.
Secondo me, oltre ad essere molto bene fatto, è un film molto interessante sia per il suo essere una trasposizione di un racconto così antico, sia per la descrizione di vita e costumi del periodo Heian (794-1185). Anche in questo caso il doppiaggio italiano usa un linguaggio antiquato, ma per un'opera tratta da un racconto di più di mille anni fa, per una volta, mi è parso assolutamente appropriato.
Il character design purtroppo non mi ha entusiasmato come speravo (anche se la domestica bassa e rotonda con la faccia furbetta è stupenda), ma ho trovato particolarmente bella l'animazione e geniali i disegni che simulano la pennellata a china su carta e che, nelle numerose descrizioni della natura e delle stagioni, riprendono l'arte classica giapponese.
"The Tale of the Princess Kaguya" (in the original "Kaguya-hime no Monogatari") is a 2013 animated film directed by Isao Takahata (famous in particular for "Grave of the Fireflies").
It is based on "Taketori Monogatari" (The Tale of the Bamboo Cutter), a Japanese tale dating from the tenth century and considered one of the first, if not the first, example of Japanese fiction.
I had to translate a more modern version during the Japanese class at the university so I already knew the story. For this reason, after losing the short film's release in Italian theaters, I postponed the vision for a long time. I decided to watch it only in view of my trip to Japan. In fact it is a very sad story.
A poor and old bamboo cutter finds a tiny little bright child inside a bamboo trunk and decides to raise her as his own with his wife. But, despite the love of her adoptive parents, the child is not a being of this world.
I found the story quite faithful to the original despite the additions, but they were necessary because the "The Tale of the Bamboo Cutter" is very short. Without changing the original, it gives great importance to the desire of freedom of the protagonist, trapped by social conventions and gender rules, and I really appreciated it.
The characters manage to be credible and deep, that is not obvious given the kind of story.
In my opinion, in addition to being very well done, it is a very interesting movie because it is a transposition of a really old story, and because of the description of the life and customs of the Heian period (794-1185).
Unfortunately I was not impressed as I hoped by the character design (although short and plump servant with the mischievous face is great), but I found the animation particularly beautiful and drawing that mimic the brush in ink on paper brilliant and I liked that, in many descriptions of nature and the seasons, they reproduce classical Japanese art.
9 commenti:
sembra tanto carino *W*
Lo recupererò sicuramente.
Una tomba per le lucciole mi aveva distrutto...ma mi era anche piaciuto tanto! :')
Per me è uno dei film più belli mai realizzati dallo Studio Ghibli, un capolavoro immenso sia visivamente che narrativamente.
Takahata è spesso messo in secondo piano rispetto a Miyazaki, anche perché i suoi film sono meno "facili", ed è un vero peccato.
Quando lo vidi, poche settimane prima del mio primo rientro dal Giappone, non so dire quanto piansi...
A me è piaciuto tanto anche se alla fine mi mette tristezza ogni volta che lo vedo!
Ne ho sentito parlare benissimo e non vedo l'ora di recuperarlo! :)
I watched this last month and it was so moving!:,) was both sad and nice.
@Elisa: lo è molto!
@Bianca: io ancora non ce l'ho fatta a recuperare una tomba per le lucciole, ho paura che mi faccia stare troppo male
@Elena: poi tu sei un'appassionata di Giappone classico, immagino quanto ti sia piaciuto!
Di Takahata devo ancora recuperare tante cose.
@Nyu: mamma mia che tristezza, sì!
@Iyanceres: ne vale decisamente la pena
@Pepperoni: I completely agree!
Io l'ho adorato *__*
Scena per scena :D
Poi sono uscita e mi sono dovuta sorbire la Dolce Metà che si lamentava come una pentola di fagioli che non era il suo genere, se così si può dire ;-P
@Acalia: ho notato dalla recensione, ti devo ringraziare perché mi hai convinto ancora di più a vederlo.
Eeeh, quando i gusti sono diversi è un problema, anch'io ho certi film che non posso vedere con la Pelosa Metà e che non so mai quando o con chi vedere.
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