Durante la vacanza per colazione mi diverto a sperimentare con i cibi del combini. Stamattina è il turno del té al latte alla banana, che all'inizio mi è piace molto e di cui poi l'aroma artificiale mi stanca un po', e il pane a cipolla, formaggio e bacon. Per colazione può sembrare pesante, ma io la mattina preferisco cibi salati e lo trovo buonissimo.
During the holiday I like to experiment with combini food for breakfast. This morning it's the turn of milk banana tea, which I really like at first and that after some time tires me a bit with its artificial flavor, and bacon, onion and cheese bread. For breakfast it may seem heavy, but in the morning I prefer svoury foods and I find it delicious.
Oggi è il giorno dedicato a Ueno. Andiamo al parco più famoso di Tokyo e ci imbattiamo nel Kiyomizu Kannon Temple, ispirato al Kiyomizudera di Kyoto. Contiene un'immagine di Kannon, la dea della fertilità, quindi è un tempio molto popolare fra le donne che vogliono avere bambini. Non è grandissimo, ma è molto carino.
Today is the day dedicated to Ueno. We go to Tokyo's most famous park and we run into the Kiyomizu Kannon Temple, inspired by Kiyomizudera in Kyoto. It contains an image of Kannon, the goddess of fertility, so it is very popular a temple among women who want to have children. It's not so big, but it's very nice.
Poi proseguiamo verso la nostra vera meta, il Tokyo National Museum (ingresso 620¥). Ci eravamo già stati durante il nostro precedente viaggio in Giappone e ci era piaciuto così tanto che abbiamo voluto tornarci. E' un museo enorme, costituito da vari edifici, che contengono collezioni di archeologia, scultura, pittura, calligrafia, armi, lacche, ceramiche, tessuti e molto altro.
Anche questa seconda visita ci piace moltissimo, però la sezione archeologica è stata sostituita da un'esibizione sull'Egitto accessibile solo con un supplemento al biglietto e un intero edificio è chiuso per lavori. Lo troviamo piuttosto scocciante. Mi consolo comprando uno dei carissimi gachapon del museo e trovando la miniatura della mia statuina preferita (quella della prima foto).
Then we continue toward our true goal, the Tokyo National Museum (admission 620¥). We visited it during our previous trip to Japan and we liked it so much that we wanted visit it again. It's a huge museum, consisting of several buildings, which contain collections of archeology, sculpture, painting, calligraphy, weapons, lacquers, ceramics, textiles and much more.
We love this second visit too, but the archaeological section has been replaced by an exhibition on Egypt available only with an additional cost and an entire building is closed for renovation. We find it rather annoying. I console myself by buying one of the expensive gachapon of the museum and finding the miniature of my favorite statuette (the one of the first photo).
Finiamo di visitare le parti di museo che ci interessano per l'ora di pranzo. Nel frattempo miracolosamente smette di piovere. Ne approfittiamo per andare al mercato di Ameyoko, poco lontano, di fronte all’uscita centrale della stazione JR. Più che un mercato in stile europeo è una via di negozi come se ne trovano tante in Giappone. Ameyoko è il diminutivo di Ameya Yokocho (la via dei negozi di caramelle), ma la prima parte del nome, "Ame", viene interpretata anche come "America" perché dopo la seconda guerra mondiale vi si vendevano molti prodotti americani.
Non è un mercato famoso per l'originalità o l'economicità della merce, ma per la sua atmosfera tipica. E' carino, ma in realtà non lo trovo niente di imperdibile.
We finish visiting the museum parts that interest us for lunchtime. Meanwhile miraculously it stops raining. We take this opportunity to go to Ameyoko market, not far away, in front of the central JR exit. More than a European-style market is a shopping street as if there are many in Japan. Ameyoko is short for Ameya Yokocho (candy shops street), but the first part of the name, "Ame" is interpreted as "America" because after the Second World War there were sold many American products.
It isn't a market famous for its originality or or for bargains, but for its atmosphere. It's nice, but to tell the truth I do not find it unmissable.
Compro una maschera di bellezza a tema ukiyo-e per mia madre, poi tento di comprare le scarpe di gomma e tela usate nelle scuole giapponesi, ma sono costretta a desistere perché nel mucchio non trovo il mio numero e il venditore non sembra disposto ad aiutarmi.
Arrivata alla fine del secondo ramo del mercato, mi imbatto in Mode Off, un negozio dell'usato. Curiosando fra i vestiti esposti fuori trovo subito dei capi molto carini. Decido di comprare un vestito a righe bianche e azzurre con colletto in pizzo, che per 1000¥ (circa 8€) è uno dei più economici.
I buy an ukiyo-e themed beauty mask for my mother, then I try to buy the rubber and canvas shoes used in Japanese schools, but I'm forced to give up because I can not find my number and the seller does not seem willing to help.
Arrived at the end of the second branch of the market, I run into Off Mode, a thrift store. Browsing among the clothes exposed outside I find very nice pieces. I decide to buy a blue and white striped dress with a lace collar, that for 1000 ¥ (about 8€) is among the cheapest.
Ormai l'ora di pranzo è passata e abbiamo una discreta fame. Speravamo di mangiare in uno dei locali che costeggiano il mercato, ma nessuno ci ispira davvero. Alla fine decidiamo di fermarci in un ristorante che serve dei menù abbastanza economici. La Pelosa Metà sceglie una scatola laccata con salmone, uova di salmone, frittata e qualcosa di simile a tonno in scatola serviti su di un letto di riso. Come accompagnamento riceve sottaceti e una zuppa di miso. Io scelgo zaru soba (tagliolini freddi da intingere in una salsa prima di mangiarli), accompagnati da tempura, inarizushi (riso avvolto in tofu fritto dolciastro) e sottaceti. Il cibo purtroppo non è ottimo, ma nemmeno cattivo.
Lunch time passed and we are hungry. We hoped to eat at one of the places that line the market, but no one really attracts our attention. In the end we decide to stop in a restaurant serving quite inexpensive meal sets. The Hairy Half chooses a lacquer box with salmon, salmon roe, omelet and something like canned tuna served on rice. As an accompaniment he receives pickles and miso soup. I choose zaru soba (cold noodles that have to be dipped in a sauce before eating them), accompanied by tempura, inarizushi (rice wrapped in sweet fried tofu) and pickles. The food unfortunately is not great, but not bad either.
Dopodiché torniamo al parco di Ueno, dove ci aspetta la scoperta della giornata, lo Shitamachi Museum (ingresso 300¥), che rappresenta la vita di tutti i giorni nel centro della città circa 100 anni fa. All'entrata troviamo una ricostruzione di una stradina dell'Edo di un secolo fa, con le sue minuscole casette, i negozietti e le varie cianfrusaglie. Subito ci si avvicina una guida simpaticissima, appassionata di cucina italiana, che ci accompagna nella visita spiegandoci le ricostruzioni e spingendoci a entrare nelle case e toccare gli oggetti. Si interrompe solo per aiutare un anziano signore in sedia a rotelle rimasto incastrato nel corridoio (purtroppo in Giappone molte strutture non sono pienamente accessibili alle persone in sedia a rotelle). Nel frattempo noi ne approfittiamo per fare l'omikuji, cioè la pesca di una predizione che solitamente si fa a pagamento nei templi e che qui è gratis e ha una versione tradotta in inglese per i visitatori. Ad entrambi esce una buona predizione.
Then we return to Ueno Park, where the discovery of the day expect us. It's Shitamachi Museum (admission ¥ 300), which erconstructs the everydaylife in the city center about 100 years ago. At the entrance there is a reconstruction of an Edo street of a century ago, with its tiny houses, small shops and various odds and ends. Immediately we are approached by a really nice guide, passionate about Italian cuisine, who takes us on a tour explaining the reconstructions and pushing us to enter the homes and touch the objects. She stops only to help an old man in a wheelchair who got stuck in the hallway (unfortunately in Japan many facilities are not fully accessible to people in wheelchairs). Meanwhile, we take the opportunity to get an omikuji, ie fishing for a prediction, that is usually done for a fee in the temples and that here is free and has an English version for visitors. Both of us get a good prediction.
Finita la visita del primo piano, salutiamo la nostra guida e proseguiamo con il secondo. Nella prima stanza troviamo una piccola raccolta di giochi della Edo di un secolo fa. Con molti si può giocare e noi ci lanciamo in gare di trottole e in giochi di intelligenza che riusciamo a risolvere solo in parte, fra gli sguardi attoniti degli altri visitatori, che per la maggior parte accompagnano bambini piccoli.
Nella seconda stanza ci sono una mostra con fotografie della zona di Ueno prima della seconda guerra mondiale, ricostruzioni degli abiti indossati dai giapponesi in guerra, di un onsen e perfino un view-master, una vecchia macchinetta per vedere le foto in 3D. Ma quello che ci affascina di più è una zona dotata di tavolini in cui si possono provare dei giochi giapponesi. Ci sono gli shoji e un altro gioco su scacchiera, ma non ci ricordiamo le regole. Facciamo una sorta di puzzle 3D costruendo una piramide con sfere legate fra loro in vari modi. Poi ci imbarchiamo nella risoluzione di un complicatissimo (per noi) incrocio fra un puzzle e il tetris. Mi rifiuto di lasciare il museo prima di averlo risolto anche se vuol dire rinunciare alla visita del tempio di Benten in mezzo al lago. Ma non ce ne pentiamo, facendo questi vecchi giochi ci divertiamo come bambini.
After the visit of the first floor, we salute our guide and continue with the second. In the first room there is a small collection of games of the Edo of a century ago. Many are free to use and we launch ourselves into top competitions and intelligence games that we can solve only in part, among the astonished gaze of the other visitors, who are mostly accompanying young children.
In the second room there is an exhibition of photographs of the Ueno area before World War II, reconstruction of the clothes worn by japanese people during the war, an onsen and even a view-master, an old machine to view pictures in 3D. But what attracts us most is an area with tables where you can try Japanese games. There are shoji and another boardgame, but we don't remember the rules. We do a sort of 3D puzzle building a pyramid with spheres connected in various ways. Then we have a lot of effort in resolving a complicated (for us) cross between a puzzle and Tetris. I refuse to leave the museum before having solved it even if it means giving up the visit of the Benten temple in the middle of lake. But we don't regret it, playing with these old games we have a lot of fun.
Quando usciamo dal museo ormai è tardi, lasciamo perdere ulteriori giri a Ueno per andare alla prossima meta, il quartiere di Nippori. Secondo i nostri appunti è una buona idea raggiungerlo a piedi, passando attraverso al famoso cimitero di Yanaka, in cui sono sepolti personaggi famosi fra cui Tokugawa Yoshinobu, l'ultimo shogun.
Ovviamente ci perdiamo subito. Arriviamo ad un cimitero in cui intravediamo la tomba di un Tokugawa, ma è chiuso e dobbiamo girarci attorno. Siamo convinti che sia Yanaka, ma quando l'abbiamo passato scopriamo che è un piccolo cimitero ospitato dal parco di Ueno, in tutt'altra direzione rispetto a quella in cui dovremmo essere. Nel frattempo delle zanzare assassine che si attaccano come zecche hanno iniziato a divorarmi e mi prude tutto. Iniziamo una lunga marcia nelle viuzze che costeggiano i binari dei treni cittadini sperando di trovare un ponte che ci porti dall'altra parte. Finalmente arriviamo a Yanaka, ma un po' perché è tardi, un po' per paura di perderci di nuovo, lo attraversiamo piuttosto velocemente e arriviamo a Nippori.
When we leave the museum it's late, so we give up visiting other parts of Ueno to go to the next destination, the district of Nippori. According to our notes is a good idea to get there on foot, passing through the famous Yanaka cemetery, where are buried famous people including Tokugawa Yoshinobu, the last shogun.
Obviously we get lost. We arrive at a cemetery where we see the tomb of a Tokugawa, but it is closed and we have to walk around it. We believe that it's Yanaka, but after passing it we discover that it is a small cemetery hosted by Ueno Park, in a completely different direction than the one we should be. Meanwhile killer mosquito that stick like ticks began to devour me and I itch all over. We begin a long march in the streets that border the trains tracks hoping to find a bridge that will take us across. Finally we get to Yanaka, but, a little because it's late, a little out of fear of getting lost again, we go through it pretty quickly and we arrive in Nippori.
Nippori è un quartiere famoso per l'atmosfera da città vecchia, ma soprattutto per i negozi di stoffe, dove spero di fare qualche acquisto interessante. Nonostante i cartelloni giganti, prima di trovare la zona giusta vaghiamo ancora un po'. Giusto in tempo perché i negozi, nonostante Tokyo sia una grande città e siano solo le 18, ci chiudano le serrande in faccia. Ed ecco l'atmosfera da città vecchia.
Dopo la fatica fatta per arrivarci è un'esperienza terribilmente frustrante.
Nippori is a district famous for its old city atmosphere, but especially for its fabric shops, where I hope to do some interesting purchase. Despite the giant billboards, before finding the right area we wander some more. Just in time for the shops, although Tokyo being a big city and the hour being only 18, to close down in front of us. And here's the old town atmosphere.
After all the effort to get here it is a terribly frustrating experience.
Torniamo in albergo con le pive nel sacco e una cena ancora una volta comprata al combini, perché siamo stanchissimi e non abbiamo voglia di cercare un ristorante. Provo il bubble té al cocco (non male) e il pane al mentaiko (uova di merluzzo piccante) e maionese, che invece mi delude perché sa troppo di maionese.
Per consolarmi del finale di giornata mi faccio la doccia e mi immergo nella vasca piena di acqua calda per rilassarmi, come fanno i giapponesi. Lo stress si scioglie e mi sento ritemprata.
We go back to the hotel empty-handed and once more with a dinner bought at the combini, because we are tired and we have no desire to look for a restaurant. I try the coconut bubble tea (not bad) and the mentaiko (spicy cod roe) and mayonnaise bread, which disappoints me because it tastes too much of mayonnaise.
To console me for the bad end of the day I take a shower and I immerse myself in the bathtub filled with hot water to relax, as japanese people do. My stress melts and I feel refreshed.
5 commenti:
Quei gashapon superano di gran luna il geniale.. non ho parole per descrivere una idea così bella!
carinissimo il vestito ed effettivaemnte non ha un prezzo esagerato..
p.s.: bellissimo il template del blog!!
@Nyu: concordo! Il museo fa soldi extra in maniera divertente e promuove la cultura facendo appassionare la gente ai reperti antichi.
Volendo c'erano anche i gachapon da scegliere nel negozio del museo, ma non è la stessa cosa.
@Crippe: grazie, soprattutto per il template! Finalmente mi sono decisa a impegnarmi e fare un nuovo banner disegnato da me in tempo per il cambio di stagione :D
Che brutto quando si fa fatica a trovare un posto e una volta arrivati è tutto chiuso... Il quartiere però è molto carino, io c'ero stata di mattina (e non c'era molto lo stesso), mi è sembrato di non essere a Tokyo.
Il museo non lo conoscevo, mi sembra bellissimo!
@Ciccola: assolutamente, purtroppo è capitato più di una volta e ci sono rimasta molto male. Arrivati a quel punto non abbiamo nemmeno visitato molto il quartiere, anche perché era buio e si vedeva poco.
Se e quando tornerai a Tokyo ti consiglio moltissimo il museo!
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