Ovviamente non ho resistito e ho letto "Il Figlio di Sobek" (The Son of Sobek), "Lo scettro di Serapide" (The Staff of Serapis) e "La corona di Tolomeo" (The Crown of Ptolemy), i tre racconti che costituiscono sia il seguito della trilogia "The Kane Chronicles" sia un crossover con la serie dell'autore che vede protagonista Percy Jackson.
"The Kane Chronicles" si basa sull'idea che miti e dei egiziani sono veri e vivono fra noi. I protagonisti sono esseri umani in grado di usare la magia e talvolta incanalare il potere divino. "Percy Jackson" si basa su di un'idea simile, cioè che miti e dei greci sono veri e vivono fra noi, ma i protagonisti sono semidei.
Questi tre racconti oltre a fare incontrare i protagonisti (Percy e Annabeth e Carter e Sadie), mischiano le due cosmologie. "Il Figlio di Sobek" è raccontato dal punto di vista di Carter, "Lo scettro di Serapide" da quello di Annabeth e "La corona di Tolomeo" da quello di Percy. Il risultato non è male e l'incontro dei protagonisti con mondi diversi permette scene e commenti piuttosto divertenti, ma c'è un senso di forzatura, soprattutto ne "Il Figlio di Sobek". Secondo me la qualità della narrazione migliora di racconto in racconto.
I tre racconti formano una storia unica che si conclude, ma l'ultimo si situa dopo entrambe le saghe ed è una possibile introduzione ad una nuova saga che mischia le prime due.
Non sono ancora convinta al 100% che il mix dei due universi mi piaccia perché quando si tratta di un solo genere di divinità e miti la sospensione dell'incredulità è più facile. I racconti sono ancora carini, anche se mi sono piaciuti meno delle saghe singole, ma un eventuale seguito comune rischierebbe di scadere nella truzzata immane.
"The Kane Chronicles" is based on the idea that Egyptians myths and gods are real and live among us. The protagonists are human beings able to use magic and sometimes channel the divine power. "Percy Jackson" is based on a similar idea, which is that Greek myths and gods are real and live among us, but the protagonists are demigods.
These three stories as well as bringing together the protagonists (Percy and Annabeth and Carter and Sadie), mix the two cosmologies. "The Son of Sobek" is told from Carter's point of view, "The Staff of Serapis" from Annabeth's and "The crown of Ptolemy" from Percy's. The result is not bad and the meeting of the protagonists with different worlds allows rather funny scenes and comments, but I felt there was something forced, especially in "The Son of Sobek." I think the quality of the narrative rises from one story to the next.
The three stories form a single plot that has an ending, but the last is located after both sagas and is a possible introduction of a new saga that mixes the first two.
I'm not yet 100% convinced by the mix of the two universes because when it comes to a single kind of gods and myths the suspension of disbelief is easier. Still, the stories are nice, although I liked them less the individual sagas, but a crossover saga woult risk to be beyond the level of the first ones (that wasn't so high, except for the humor).
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