martedì 31 gennaio 2017

Suicide Squad

Official poster
"Suicide Squad" è un film del 2016 scritto e diretto da David Ayer e ispirato all'omonimo gruppo di supercattivi dei fumetti DC.
In questo film, dopo la morte di Superman, Amanda Waller, capo di un'agenzia governativa, recluta supercriminali per avere una squadra in grado di affrontare pericoli al di là delle normali capacità umane.
Non ho mai letto le avventure di questi personaggi DC, ma il film era perfettamente comprensibile anche ad un non iniziato come me, anche grazie all'espediente della presentazione iniziale dei personaggi. Nonostante questa parte introduttiva fosse un po' lunga, secondo me è anche la meglio riuscita mentre il resto del film tende ad ammosciarsi sotto il peso di troppi personaggi, di cui la maggior parte non ben descritti, e di antagonisti poco carismatici.
E' comunque un film simpatico per una serata leggera, anche se ho trovato che la bellissima Harley Quinn (interpretata da Margot Robbie) fosse sia il personaggio più interessante e meglio recitato, sia terribilmente antifemminista, fra i suoi sogni di sposare l'uomo che l'ha costretta a saltare nell'acido e la sua ipersessualizzazione da parte di tutti gli altri personaggi, del costumista (lottare con tacchi a spillo come sempre è comodissimo) e delle telecamere che le inquadrano le chiappe ogni due per tre.

N.B. il Joker di Jared Leto è il più truzzo visto finora, fra camice aperte con catenazze d'oro e denti luccicanti.

"Suicide Squad" is a 2016 film written and directed by David Ayer, based on the eponymous group of super villains by DC comics.
In this film, after Superman's death, Amanda Waller, head of a government agency, recruits super villains to have a team able to face dangers beyond normal human capabilities.
I never read the adventures of these DC characters, but the film was perfectly understandable evn to uninitiates like me thanks to the expedient of the initial presentation of the characters. Despite this introductory section being a bit too long, I think it is also the best part of the film while the rest tends to loose power under the weight of too many characters, most of which aren't well described, and  antagonists that aren't really charismatic.
It's still a nice movie for a relaxed evening, although I found that the beautiful Harley Quinn (played by Margot Robbie) was the most interesting and better acted character, but terribly anti-feminist, between her dreams of marrying the man who made her to jump into acid and her ipersexualization by all the other characters, by the costume designer (to fight with stiletto heels is always confortables) and cameras that focus on her ass more than on battles.

N.B. the Joker by Jared Leto with his open shirts, big golden necklaces and gleaming teeth really looks like a pimp.

Astronomy x velvet

Orecchini/Earrings: Tally Weijl (3X2€ on sale)
Collana/Necklacefiera dell'artigianato di Milano/artisan fair of Milan (1€)
Maglia a collo alto/Turtleneck: boh
Felpa/Sweater: H&M (2€ on sale)
Gonna/Skirt: Alcott (10€)
Calzamaglie/Tights: boh
Scarpe/Shoes: Alcott (8€ on sale)

lunedì 30 gennaio 2017

Dirk Gently - Agenzia di investigazione olistica/Dirk Gently's Holistic Detective Agency


"Dirk Gently - Agenzia di investigazione olistica" (Dirk Gently's Holistic Detective Agency) è una serie televisiva statunitense creata da Max Landis per BBC America e basata sul protagonista dell'omonima saga di romanzi di Douglas Adams (diventato famoso con "Guida galattica per gli autostoppisti").
Al momento la serie è costituita da due stagioni da 8 e 10 episodi di 45-54 minuti ciascuno.
Dirk Gently è convinto che ogni cosa sia interconnessa e quindi, essendo un detective, segue questa convinzione anche nelle sue indagini, seguendo piste apparentemente assurde o insignificanti per la risoluzione dei suoi casi.
Io sono una grande fan di Adams e naturalmente ho letto anche i romanzi dedicati a questo personaggio, quindi trovo difficile giudicare questa serie prescindendo dall'opera originale.
La trama della prima stagione non è tratta dai lavori di Adams, ma è completamente originale e si colloca idealmente dopo le indagini cartacee del detective. Nella serie, Dirk si trasferisce da Londra negli U.S.A., dove viene assoldato dal miliardario Patrick Spring per indagare sulla propria morte.
La serie è piuttosto carina: l'assurdità delle interconnessioni richiama i romanzi di Adams e ci sono attori del calibro di Elijah Wood. Tuttavia la tensione inizia a calare quando ci si accorge di indovinare le interconnessioni prima dei protagonisti. Se a questo si aggiunge un tentativo di spiegare l'olismo, terribili discorsi moralisti sull'amicizia e sulla verità e il personaggio di Dirk che dal furbastro dei libri diventa adorabilmente ingenuo, secondo me si ottiene un travisamento tutto statunitense di un'idea incentrata sull'humor inglese.
L'ho trovato un esperimento riuscito a metà se si tiene conto dei romanzi, una serie gialla non male e parecchio originale se si lascia perdere l'opera originale.
Verso la fine ci si accorge che questa prima serie era una sorta di introduzione in cui si raccoglieva il cast per la seconda (il finale, ovviamente, è aperto). Forse la prossima riuscirà ad essere più fedele allo spirito dei libri e ad avere una suspense maggiore, ma più probabilmente no. In ogni caso le darò una possibilità.

"Dirk Gently's Holistic Detective Agency" is a U.S.A. television series created by Max Landis for BBC America, and based on the protagonist of the novels by Douglas Adams (who became famous with "The Hitchhiker's Guide to the Galaxy").
At the moment the series is constituted by two seasons of 8 and 10 episodes of 45-54 minutes each.
Dirk Gently is convinced that everything is interconnected and, being a detective, he follows this belief even in his investigations, following apparently absurd or insignificant leads for the resolution of his cases.
I am a big fan of Adams and of course I also read the novels dedicated to this character, so I find hard to judge this series not taking in consideration the original work.
The plot of the first season is not drawn from Adams' work, but it is completely original and is ideally  set after the novels. In the series, Dirk moves from London to the U.S.A., where he is hired by the billionaire Patrick Spring to investigate his death.
The series is kinda nice: the absurdity of the interconnections recalls the novels by Adams and there are great actors like Elijah Wood. However, the tension starts to drop when you realize you con guess the interconnections before the protagonists. If you add to this an attempt to explain holism, horrible moralist speeches about friendship and truth and the character of Dirk that from the almost scoundrel of the books becomes adorably naive, I think you get a typically U.S.A. distortion of an idea focused on english humor.
I found it a half successful experiment if you take into account the novels, a not bad and quite original mistery if you forget the original works.
Towards the end, I realized that this first series was a kind of introduction in which is gathered the cast for the second (the ending, of course, is open). Maybe the next one will be more faithful to the spirit of the books and have a greater suspense, but most likely not. In any case I will give it a possibility.

Stripes and jeans

Orecchini/Earrings: fatti a mano, festa della scuola giapponese di Milano/handmade, japanese school's of Milan open day (10€)
Collana/NecklaceTally Weijl (3x4€ on sale)
Maglione/Sweater: usato, mercato di via Strozzi, Milano/used, Strozzi open air market, Milan (3€)
Pantaloni/Trousersusati, mercato di via Valvassori Peroni, Milano/used, Valvassori Peroni Street open air market, Milan (5€)
Scarpe/Shoes: usate (mamma)/used (mum)

venerdì 27 gennaio 2017

90s Alice

Orecchini/Earrings: Paris Kid's (300¥)
Collana/Necklacefatta io/selfmade
Maglia a collo alto/Turtleneck: usata (prozia)/used (grandaunt)
Vestito/Dress: usato, premaman di mia madre, fatto da mia nonna/used, mom's maternity dress made by my granny
Calzamaglie/Tights: bho
Scarpe/ShoesAlcott (8€ on sale)

giovedì 26 gennaio 2017

Yuri!!! on Ice

Yuri on Ice Key Visual.jpg
Alcune colleghe del lavoro che ho fatto a Cittadella erano nel giro dei cosplay e continuavano a parlare di quanto non ne potessero più delle loro amiche ossessionate da "Yuri!!! on Ice". A furia di sentirla nominare mi è venuta la curiosità di informarmi su questa serie e ho finito per guardarla.
Si tratta di una serie televisiva Giapponese a cartoni animati del 2016 prodotta da MAPPA e diretta da Sayo Yamamoto (regista anche di "La donna chiamata Fujiko Mine").
Il protagonista è Yuri Katsuki, un pattinatore di figura giapponese professionista di 23 anni che, dopo essere arrivato ultimo al Grand Prix ISU, si prende una pausa, si laurea a Detroit, dove si era trasferito per studiare pattinaggio e poi torna in Kyushu dalla sua famiglia, senza sapere se continuare la sua carriera sportiva. Ma lì viene raggiunto a sorpresa dal suo idolo, il pattinatore russo Victor Nikiforov, che gli offre di essere nientemeno che il suo coach. Questo però provoca la gelosia di un altro Yuri, il pattinatore russo quindicenne Yuri Plisetsky, che sperava di fare comporre proprio da Victor il programma della sua prima stagione come senior.
In genere non amo manga e anime dedicati allo sport (anche se di recente ho recuperato le speranze con "Yawara!", un manga sul judo degli anni '80 di Naoki Urasawa, che trovo carinissimo). Ho deciso di provare comunque a vedere "Yuri!!! on Ice" perché ho scoperto che è diventato un fenomeno per motivi completamente diversi dall'amore per lo sport: i bei ragazzi e le loro relazioni. Non si tratta di un vero e proprio boy's love, ma è sempre in bilico, con dosi spaventose di fanservice (c'è almeno un uomo discinto a puntata). La mia impressione è che il target siano quasi più le ragazze che guardano anime sportivi immaginando relazioni fra i protagonisti che quelle che leggono boy's love veri e propri.
La trama è molto semplice, in quanto segue la preparazione dei vari personaggi in vista del Grand Prix ISU. La storia però si focalizza sui rapporti fra i protagonisti, le loro crisi e i loro problemi, più a livello umano che riguardo al pattinaggio, anche se quest'ultimo ha comunque un ruolo molto importante. Alla trama principale, più emotivamente intensa, sono alternati vari stacchetti comici.
I personaggi sono abbastanza caricaturali. Yuri Katsuki è un insopportabile frignone con i nervi deboli e tanto bisogno d'amore (quando pattina però riesce a tirare fuori il suo lato figo). Victor Nikiforov è il genio misterioso che tutti ammirano, e alterna seduttività, pugno di ferro ed entusiasmi quasi infantili. Yuri Plisetsky è rabbioso e competitivo, ma in fondo ha un cuore d'oro e tutti lo trovano adorabile anche se li maltratta.
L'animazione è in media molto ben fatta, rende benissimo tutti i movimenti dei pattinatori e riesce a tratteggiare bene le ambientazioni. Nota di lode per le animazioni della sigla che all'inizio paiono fatte a matita e poi a pennello. Ho trovato molto carino anche lo stacco per inserire le pubblicità, che mostra un piatto tipico del luogo in cui è ambientata la puntata, prima intero e poi mangiato. Pessimo invece il design dei barboncini.
Le musiche sono molto accattivanti e, anche se sul momento non colpiscono, riescono a rimanere in testa.
In definitiva direi che, per essere un lavoro di puro fanservice, ha un ottimo livello tecnico e riesce a non annoiare.

Some colleagues of my work in Cittadella were cosplayers and continued to talk about how they coudn't stand their friends obsessed with "Yuri!!! on Ice". By dint of hearing it I got curious and decided to get informations about this series and I ended up watching it.
It is a 2016 Japanese animated television series produced by MAPPA and directed by Sayo Yamamoto (also director of "The woman called Fujiko Mine").
The protagonist is Yuri Katsuki, a 23 years old Japanese professional figure skater who, after arriving in the last position at the ISU Grand Prix, takes a break, graduates in Detroit, where he had moved to study ice skating and then returns to Kyushu to his family, not knowing whether to continue his skating career. But there he is surprisingly reached by his idol, the Russian skater Victor Nikiforov, who offers him to became nothing less than his coach. This, however, causes the jealousy of another Yuri, the 15 years old Russian skater Yuri Plisetsky, who Victor would create the program for his first season as a senior.
Generally I do not like manga and anime about sports (although recently I got some hope with "Yawara!", an 80s manga about judo by Naoki Urasawa, that I found really nice). I decided to try to watch "Yuri!!! on Ice" anyway because I found out that it become a phenomenon for entirely different reasons than the love of sport: the hansome guys and their relationships. Ir is not a real boy's love, but it is always on the verge of becoming one, with copious doses of fanservice (there is at least a half-naked man in every episode). My impression is that the target are almost more the girls who watch sport anime imagining relations between the protagonists than those who watch real boy's love.
The plot is very simple, as it follows the preparation of the various characters for the ISU Grand Prix. The story, however, focuses on the relationships between the characters, their crisis and their problems, favouring the human side more than the ice skating, although the latter still has a very important role. The main plot, more emotionally intense, is interrupted by several comic interludes.
The characters are quite grotesque. Yuri Katsuki is an unbearable whiner with weak nerves and a cronic need of love (but when he is ice-skating he manages to show his cool side). Victor Nikiforov is the mysterious admired by everyone and alternates seductiveness, iron fist and an almost childlike enthusiasm. Yuri Plisetsky is angry and competitive, but he has a golden heart and everyone adores him although he is a jerk with them.
The animation is on average very well done, all the movements of the skaters are shown very well and it outlines well the environments. I really liked the animation of the theme that seems drawn with a pencil and then with a brush. I also found the pause to insert ads very nice as it shows a typical local dish of the place in which the episode takes place, first full and then eaten. Poodles instead are drawn quite badly.
The music is very catchy, and even though I didn't fell in love with it immediately, it stayed in my head.
In conclusion I would say that being a work of pure fanservice, it has a very good technical level and manages not to be boring.

Fluffy pink and tapestry

Elastico per capelli/ScrunchieParis Kid's
Collana/NecklaceTally Weijl (3x4€ on sale)
Maglione/Sweater: usato, mercato di via Strozzi, Milano/used, Strozzi open air market, Milan (3€)
Calzamaglie/Tights: mercato di via Papiniano, Milano/Papiniano street  open air market, Milan (2€)
Scarpe/Shoes: Tally Weijl (15€ on sale)

mercoledì 25 gennaio 2017

Eliminando elementi dalla mia wishlist/Crossing items out of my checklist

Sono andata al mercato di via Valvassori Peroni (Milano) e ho trovato praticamente tutto quello che avevo segnato sulla mia wishlist invernale. Ho comprato un piumino usato a 3€ perché il mio cappotto si sta rovinando. E' molto morbido e ha un cappuccio in pelo di volpe (ma ho deciso che essendo usato non sarebbe stato immorale comprarlo). Alla stessa bancarella ero tentata di prendere anche un cappotto color panna, ma le difficoltà di lavaggio unite a considerazioni sul mio livello di sporchevolezza mi hanno ricondotto a più miti consigli.
Ad una bancarella di usato e rimanenze ho trovato anche un paio di jeans a vita alta a 5€. Li avrei preferiti più spessi per una vestibilità migliore, ma ho azzeccato perfettamente la taglia e quando verrà più caldo sarò contenta del tessuto più leggero.
Infine ho comprato due barattoli di smalto, nero e trasparente, della Odille, la mia marca preferita, a 3€ (ah, i bei tempi degli smalti a 1€...).

I went to Valvassori Peroni street market (in Milan) and I found almost everything I had on my winter wishlist. I bought an used coat for3 € because mine coat is getting ruined. It's very soft and has fox fur on the hood (but I decided that being used it would not be immoral buy it). At the same stall I was tempted to buy a cream-colored coat too, but the washing difficulties combined with considerations on my level of soiling have brought me smarter toughts.
At a stall of used and unsold clothes I also found a pair of high-waisted jeans for 5€. I would have preferred them thicker for a better fit, but I guessed the right size and when it will be warmer I will be glad of the lightest fabric.
Finally I bought two nail polishes, black and clear, by Odille, my favorite brand, for 3€ (ah, the good old days polishes for 1€ ...).

Quel pomeriggio sono andata all'Esselunga a fare la spesa e, su segnalazione di mia madre, ho trovato le buonissime caramelle alla violetta di Les Anis de Flavigny che ci comprava mio nonno. Le ho comprate anche alla rosa. Fra l'altro le scatoline sono carinissime. Il costo è veramente un furto, 2,5€ alla scatola, ma non ho resistito al richiamo dell'infanzia.

That afternoon I went to supermarket where, following my mother's advice, I found the delicious violet flavoured candies by Les Anis de Flavigny that my grandfather bought us. I bought also the rose ones. The boxes are really cute too. The cost is really expensive, 2,5€ for a box, but I could not resist the childhood nostalgia.

Da Lidl ho anche fatto scorta del deodorante al cocco della Cien perché dopo la prima fortunata volta non l'ho trovato per mesi. Mi piace perché dura a lungo e sa effettivamente di cocco (però è un po' dolciastro). Costa anche poco, 1,20€.

Ar Lidl I stocked uo on Cien's coconut deodorant because after the first lucky time I did not find it for months. I like it because it lasts a long time and actually has a coconut scent (though it is a bit  too sweet). It's also quite cheap, 1,20€.

Bunnies and velvet shoes

Orecchini/Earrings: fatti io/selfmade
Cardigan: usato (mamma)/used (mum)
Vestito/Dress: mercato di Old Spitafields, Londra/Old Spitafields market, London (5£)
Calzamaglie/Tights: bho
Scarpe/ShoesAlcott (8€ on sale)

martedì 24 gennaio 2017

Your Name

"your name."(in originale "君の名は。") è un film d'animazione giapponese del 2016 sceneggiato e diretto da Makoto Shinkai (autore fra l'altro di "5 cm per second" e "Il giardino delle parole"), che ne ha anche tratto un omonimo romanzo. Del romanzo esiste anche una versione per bambini e del film un adattamento a fumetti.
In Giappone, il film è stato distribuito da Toho, mentre in Italia è stato distribuito dalla Dynit - Nexo Digital esclusivamente dal 23 al 25 gennaio 2017.
La storia parte come un "normale" scambio di corpi fra due liceali: Mitsuha, una ragazza di campagna erede di un tempio Shinto, e Taki, un ragazzo di Tokyo. Con il procedere del film però la trama si complica, fra tradizioni millenarie, eventi cosmici e magia.
La trama secondo me è il punto forte del film, abbastanza classica da dare delle aspettative che poi vengono tradite in una serie di colpi di scena che tengono lo spettatore incollato allo schermo.
I personaggi sono ben tratteggiati, anche se tendono a ricadere nello stereotipo dei personaggi anime shojo giapponesi (la più interessante è Mitsuha per via del suo collegamento con lo shintoismo).
Anche il character design è abbastanza classico, anche se le animazioni sono molto ben fatte. Invece paesaggi ed effetti speciali sono davvero belli.
In Giappone "your name." ha avuto un enorme successo classificandosi al quarto posto come guadagni nell'intera storia della cinematografia giapponese e in generale è stato apprezzato dalla critica di tutto il mondo.
Io stessa avrei promosso questo film a pieni voti non fosse per un particolare: le canzoni inserite in vari momenti importanti, quasi fossero una prosecuzione della narrazione. Le ho trovate estremamente fastidiose, sia perché le ho trovate troppo simili a "sigle", sia perché secondo me rallentavano la trama, sia perché non amo la musica pop giapponese. Pare però che siano state una richiesta esplicita del regista alla band Radwimps, il cui cantante, Yojiro Noda, ha composto la colonna sonora del film.
Comunque l'ho trovato lo stesso un film davvero bello, da non perdere se amate l'animazione nipponica.

"Your name." (original title "君の名は。") Is a Japanese 2016 animated film of written and directed by Makoto Shinkai (the author of "5 Centimeters Per Second" and "The Garden of Words"), who also adapted it into a novel. There is also a children's version of the novel and a comic book adaptation.
In Japan, the film was distributed by Toho.
The story starts as a "normal" body swap between two high schoolers: Mitsuha, a country girl heir of a Shinto temple, and Taki, a boy from Tokyo. But with the progress of the film the plot gets complicated, between age-old traditions, magic and cosmic events.
The plot in my opinion is the strong point of the film, classical enough to give expectations that it betrays in a series of twists that keep the viewer glued to the screen.
The characters are well written, although they tend to fall into the stereotype of Japanese shojo anime characters (the most interesting one is Mitsuha because of her connection with Shintoism).
The character design is quite classic too, even if the animations are very well made. Instead the landscapes and special effects are really beautiful.
In Japan, "your name." had a huge success, and for its gains it got in the fourth place in the entire history of Japanese cinema, and generally the film has been appreciated by critics around the world.
I myself would have passes this film with flying colors it was not for one detail: the songs inserted in several important moments, as if they were a continuation of the narrations. I found them extremely annoying, and because I found them too similar to "themes", because I think they slowed down the plot, and because I do not like Japanese pop music. But it seems they were explicitly requested by the director to the band Radwimps, whose singer, Yojiro Noda, composed the soundtrack of the film.
However I found it a beautiful movie anyway, a must if you love Japanese animation.

Stripes, acorns and origami deer

Orecchini/Earrings: fatti a mano, festa della scuola giapponese di Milano/handmade, japanese school's of Milan open day (10€)
Collana/NecklaceTally Weijl (3x4€ on sale)
Maglione/Sweater: usato, mercato di via Strozzi, Milano/used, Strozzi open air market, Milan (3€)
Pantaloni/Trousersusati, mercato di via Valvassori Peroni, Milano/used, Valvassori Peroni Street open air market, Milan (1€)
Scarpe/ShoesAlcott (8€ on sale)

lunedì 23 gennaio 2017

Silence

Silence (2016 film).png
Silence è un film del 2016 diretto da Martin Scorsese e sceneggiato insieme a Jay Cocks (che aveva già collaboato con il regista per "Gangs of New York" e "L'età dell'innocenza"). La trama è stata tratta dal romanzo storico "Silenzio" (in originale "沈黙") del 1966 dello scrittore giapponese Shūsaku Endō.
Parla delle persecuzioni subite dai cristiani in Giappone durante il periodo Tokugawa (prima metà del XVII secolo). Il protagonista è Sebastião Rodrigues, un giovane gesuita portoghese (interpretato da Andrew Garfield e basato sul personaggio storico di Giuseppe Chiara), che parte con il gesuita Francisco Garupe (Adam Driver, più noto come Kylo Ren) per il Giappone, per ritrovare il loro padre spirituale, Cristóvão Ferreira (personaggio realmente esistito, interpretato da Liam Neeson), perché la sua ultima lettera indicava che era in grave pericolo e perché era giunta voce in Portogallo che avesse rinnegato il cristianesimo a seguito delle torture subite. Durante uno scalo in Cina trovano a fare loro da guida l'ambiguo pescatore giapponese Kichijiro (Yōsuke Kubozuka).
La fotografia di questo film è splendida e privilegia primi piani molto intensi. Questa, unita ad una recitazione molto buona, contribuisce all'intensità emotiva della storia tutta giocata sull'ambiguità morale fra la fede e quello che si ritiene idealmente giusto da una parte e quello che sarebbe giusto fare nella pratica dall'altra. Il mistero sulla sorte di Ferreira e le avversità incontrate dal protagonista e dal suo compagno tengono vivo l'interesse dello spettatore, tuttavia si tratta di un film lento (è anche molto lungo, 161 minuti) e molto crudo, soprattutto a livello psicologico (ma non mancano scene ai limiti dello splatter), quindi sicuramente non fa per tutti.
Dopo "L'ultima tentazione di Cristo", Scorsese torna a parlare di religione e lo fa in maniera intelligente e interessante, senza dare giudizi, lasciando che sia lo spettatore a riflettere sulle scelte dei protagonisti e sulle diverse concezioni di fede, giusto e sbagliato.

"Silence" is a 2016 film directed by Martin Scorsese and written with Jay Cocks (who already collaboated with the director for "Gangs of New York" and "The Age of Innocence"). It is an adaptation of the 1966 historical novel "Silence" (original title "沈 黙") by the Japanese writer Shusaku Endo.
It tells about of the persecution suffered by Christians in Japan during the Tokugawa period (first half of the seventeenth century). The protagonist is Sebastião Rodrigues, a young Portuguese Jesuit (played by Andrew Garfield, and based on the historical figure of Giuseppe Chiara), which leaves for Japan with the Jesuit Francisco Garupe (Adam Driver, better known as Kylo Ren), to search for their spiritual father, Cristóvão Ferreira (another historical figure, played by Liam Neeson), because his last letter indicated that he was in great danger and because in Portugal arrived voices that he had renounced Christianity as a result of torture. During a stopover in China they find a guide in the ambiguous Japanese fisherman Kichijiro (Yōsuke Kubozuka).
The photography of this film is beautiful and favors very intense close-ups. This, combined with a very good acting, contributes to the emotional intensity of this history played on the moral ambiguity between faith and the ideal believes on what is right on one side and what would be right to do in a real situation on the other. The mystery about Ferreira's fate and the adversities encountered by the protagonist and his companion keep alive the interest of the audience, but it's a slow film (it is also very long, 161 minutes) and very brutal, especially on a psychological level (but it doesn't lack almost splatter scenes), then it definitely isn't for everyone.
After "The Last Temptation of Christ", Scorsese returns to talk about religion and does so in an intelligent and interesting way, without judging, leaving to the viewer to reflect on the choices of the characters and on the different ideas of faith, right and wrong.

Owls and velvet

Vestito/Dressusato, mercato di via Strozzi, Milano/used, Strozzi open air market, Milan (3€)
Calzamaglie/Tights: mercato di via Strozzi, Milano/Strozzi street market, Milan (1,70€)
Scarpe/Shoes: Alcott (8€ on sale)

venerdì 20 gennaio 2017

Magisterium - La chiave di bronzo/Magisterium - The Bronze Key (Cassandra Clare, Holly Black)

"Magisterium" è una serie urban fantasy scritta da Holly Black (famosa soprattutto per "Spiderwick - le cronache" e la trilogia de "La fata delle tenebre") e Cassandra Clare (famosa per la serie "Shadowhunters"). Per ora sono usciti tre romanzi, ma dovrebbe essere una pentalogia. Nel 2014 è uscito, "L'anno di ferro" (trovate la mia recensione qui), nel 2015 "Il guanto di rame" (trovate la mia recensione qui) e nel 2016 "La chiave di bronzo".
Esiste una scuola di magia, il Magisterium, dove va a studiare chi scopre di avere capacità magiche. Il protagonista, Callum Hunt, che da bambino è stato l'unico sopravvissuto ad una delle stragi compiute da un mago malvagio, nel primo libro viene ammesso al Magisterium e stringe una forte amicizia con i suoi due compagni Aaron e Tamara. Ne "Il guanto di rame" Callum affronta le conseguenze della scoperta fatta alla fine del libro precedente, mettendo alla prova il suo rapporto con il padre e gli amici e imbarcandosi in una missione rischiosissima. Ne "La chiave di bronzo", invece, Callum è minacciato dalla presenza al Magisterium di una spia appartenente alle forze oscure, ma in caso si scoprisse il suo segreto sarebbe in pericolo anche fra i "buoni". Questa tensione spinge lui e i suoi due migliori amici ad imbarcarsi in una serie di missioni pericolose per ottenere informazioni.
La saga partiva da premesse molto simili a quelle di Harry Potter, ma in questo terzo volume le differenze sono più delle somiglianze. La trama non mi ha del tutto convinto: le strategie per ottenere informazioni dei ragazzi mi sono parse molto più pericolose che vantaggiose, al limite della stupidità, per quanto giustificate dalla situazione di tensione e sfiducia. In compenso le autrici hanno avuto il coraggio di un colpo di scena che nemmeno la Rowling ha osato.
I personaggi sono sempre ben caratterizzati, ma ho trovato la loro crescita un po' lenta considerando che in questo terzo libro, pur avendo 14 anni, sono molto simili a com'erano nel primo. Rispetto alla tripletta principale cambiano di più personaggi secondari come Jasper e Clelia. Spero che nel prossimo libro ci sia un' evoluzione più rilevante, cosa che ritengo piuttosto probabile. Un elemento interessante in questo senso è la preparazione all'introduzione di una sottotrama romantica più consistente nel prossimo libro (nel secondo e nel terzo ci sono stati solo accenni).
Il romanzo mi è parso peggio scritto dei precedenti, ma potrebbe essere un problema legato alla versione italiana, visto che il traduttore è cambiato (ho trovato perfino degli errori di linguaggio!). Mi piacerebbe rileggerlo in inglese.
In generale mi sono trovata meno coinvolta dalla storia rispetto ai volumi precedenti e meno ansiosa di scoprire il seguito. L'impressione sarebbe quella di un romanzo di passaggio (visto anche che dovrebbe essere quello mediano della saga), non fosse che i colpi di scena finali (uno abbastanza prevedibile, l'altro più sorprendente) sono rilevantissimi per come la storia proseguirà e tengono vivo il livello di interesse del lettore. Sicuramente leggerò anche i prossimi due volumi, su cui, date le premesse, ho aspettative superiori rispetto a questo.

"Magisterium" is an urban fantasy series written by Holly Black (best known for "The Spiderwick Chronicles" trilogy and "Ironside") and Cassandra Clare (best known for the "Shadowhunters series). At the moment there are three novels, but the project is a pentalogy. "The Iron Trial" was realeased in 2014 (you can find my review here), "The Copper Gauntlet" in 2015 (you can find my review here) and "The bronze key" in 2016.
There is a school of magic, the Magisterium, in which people who discover to have magical abilities goes to study. The protagonist, Callum Hunt, who as a child was the only survivor of one of the massacres committed by an evil wizard, in the first book was admitted to the Magisterium, and had formed a strong friendship with his schoolmates Aaron and Tamara. In "The copper Gauntlet" Callum faces the consequences of the discovery he made at the end of the previous book, endangering his relationship with his father and friends and embarking on a risky mission. In "The bronze key" instead, Callum is threatened by the presence of a spy belonging to the dark forces in the Magisterium, but in case his secret is revealed he would be in danger even among the "good guys". This tension pushes him and his two best friends to embark on a series of dangerous missions to get information.
The saga started in a way very similar to Harry Potter, but in this third volume the differences are more than the resemblances. The plot didn't convince me completely: the strategies for obtaining information of the protagonists seemed much more dangerous than beneficial, to the limit of stupidity, though justified by tension and mistrust. On the other side, the authors had the courage of a plot twist that even Rowling didn't dare to write.
The characters are still well characterized, but I found their growth a little slow. Tough in this third book they are 14 years old, they are very much like theyr 12 year old selves. Secondary characters like Jasper and Clelia change more than the main triplet. I hope that in the next book there will be a more significant evolution, which I think is quite likely. An interesting element for this is the preparation for the introduction of a more substantial romantic subplot in the next book (in the second and in the third there were only hints).
I found this novel to be be written worse than the previous ones, but it could be a problem with the Italian version, since there is a new translator (I even found some language errors!). I'd like to read it in English.
In general I found the story less compelling than that of previous volumes and I'm less anxious to find out more. The impression would be that of a novel that is mainly necessary to link the beginning and the ending (also because it's the middle one of the saga), except that the final twists (one fairly predictable, the other more surprising) are very relevant for how the story will continue and keeps alive the interest of the reader. Ill definitely read the next two volumes, about which, given the circumstances, I have higher expectations than about this one.

Fluffy

Sciarpa/Scarf: Tally Weijl (2€ on sale)
Collana/NecklaceTally Weijl (3x4€ on sale)
Maglione/Sweater: usato, mercato di via Strozzi, Milano/used, Strozzi open air market, Milan (3€)
Calzamaglie/Tights: mercato di via Papiniano, Milano/Papiniano street  open air market, Milan (1,70€)
Scarpe/ShoesH&M, regalo/H&M, present (15€ on sale)

giovedì 19 gennaio 2017

Sing

Sing (2016 film) poster.jpg
"Sing" è un film d'animazione in computer grafica del 2016, diretto da Garth Jennings e prodotto dalla Illumination Entertainment.
La mia recensione necessita di una premessa: detesto i reality musicali sul genere di "Amici" e in generale non vado matta per i film in cui un dilettante viene scoperto per caso e diventa famoso. Per cui "Sing" aveva forti possibilità di non piacermi (proprio per questo l'ho visto quando c'erano i film a 2€). E invece l'ho trovato molto divertente e per niente fastidioso.
Questa è la trama: Buster Moon (koala) è un imprenditore teatrale che ama il suo lavoro e per portarlo avanti non si fa scrupoli morali. Per una serie di investimenti sbagliati il suo teatro sta fallendo e per cercare di salvarlo decide di indire una gara di canto. Un errore di battitura della vetusta segretaria (iguana) e il desiderio di successo attirano ai provini una serie di personaggi bizzarri, fra cui si distinguono la  casalinga Rosita (maiale), madre di 25 figli, la timidissima adolescente Meena (elefante), Johnny (scimmia), erede di una famiglia criminale, Ash (istrice), che duetta in una banda alternativa con il suo fidanzato, e il talentuoso sbruffone Mike (topo).
Le animazioni sono molto molto belle, i personaggi ben caratterizzati, la trama funziona, ma quello che distingue il film è l'utilizzo della colonna sonora, con canzoni che, associate ai personaggi, provocano effetti spesso esilaranti. La colonna sonora include brani classici eseguiti dal cast del film, più la canzone "Faith", scritta appositamente per "Sing". In tutto questo ho trovato ottima la scelta di non doppiare le canzoni, lasciandole in originale. In particolare mi sono innamorata della voce di Seth MacFarlane (Mike).
Nonostante le premesse, secondo me il film riesce a non veicolare una di quelle pericolose e ambigue morali da "se hai talento e ci credi ce la farai", ma piuttosto quello che se ne ricava è che i personaggi, impegnandosi nella loro passione riescono a crescere, e mi sembra un messaggio dignitoso.
Non imperdibile, ma molto carino, soprattutto se amate la musica.

Sing teaser trailer screenshot.jpg
"Sing" is a 2016 animated film in computer graphics, directed by Garth Jennings and produced by Illumination Entertainment.
My review needs a premise: I hate the genre of  TV music realities and I generally don't like so much the kind of movies where an amateur is discovered by chance and become famous. So I had a high probability of not liking "Sing" (that's because I watched it with a discounted ticket). And instead I found it funny and not annoying at all.
That's the plot: Buster Moon (a koala) is a theatrical entrepreneur who loves his work and to carry it out doesn't have moral scruples. For a series of bad investments, his theater is going bankrupt and to try to save it he decided to hold a singing contest. A typo of the old secretary (an iguana) and the desire to become a hit attract to the audition a series of bizarre characters, among whom the ones who stand out are the housewife Rosita (a pig), mother of 25 children, the painfully shy teenager Meena (an elephant), Johnny (a monkey), heir to a criminal family, Ash (a porcupine), who has an alternative duo band with her boyfriend, and the talented blowhard Mike (a mouse).
The animations are very well done, the characters are well written, the plot works, but what distinguishes this film is the use of the soundtrack, with songs that, associated with the characters provoke effects that are often hilarious. The soundtrack includes classic songs performed by the cast of the film, plus the song "Faith", written specifically for "Sing". I fell in love with  the voice of Seth MacFarlane (Mike).
Despite the premises, I think the film manages to avoid conveing one of those dangerous and ambiguous messages as "if you have talent and you believe in yourself, you can have success", but rather what it shows is that the characters grow engaging in their passion, and to me it seemed a decent message.
Not a must, but still very nice, especially if you love music.

Pippi Longstockings as a grown up

Sciarpa/Scarf: tutto 50 cent in Liguria/all for 50 cent shop in Liguria (0,50€)
Maglione/Sweater: usato, mercato di via Strozzi, Milano/used, Strozzi open air market, Milan (3€)
Pantaloni/Trousersusati, mercato di via Valvassori Peroni, Milano/used, Valvassori Peroni Street open air market, Milan (1€)
Scarpe/Shoes: usate (mamma)/used (mum)

mercoledì 18 gennaio 2017

Wonder Rocket is dead

Un anonimo lettore, sul mio post "Wonder Rocket e il declino del mori" mi ha segnalato che Wonder Rocket, la mia marca giapponese preferita all'apice del mori, diventata nel frattempo sempre più mainstream, ha cambiato nome rilanciandosi come Boyholic. Dopo riviste, blog, negozi e quant'altro, il mori ha perso anche una delle marche storiche.
Il cambio di nome probabilmente andrà a coincidere con un cambio d'identità. Il brand aveva già provato a creare una sottomarca più attenta alle tendenze, Momo. C'è da vedere se Boyholic è un passo verso una maggiore commercializzazione o verso la creazione di uno stile più particolare.
Per ora i capi nel negozio online sono molto pochi, di cui la maggior parte piuttosto basici. Sembra esserci una predilezione per i capi larghi con qualche stampa più particolare, il che ricorda un po' Merlot (che a sua volta sembra essere diventato un pochino più mainstream e noioso).
Trovate il nuovo sito del brand qui:

An anonymous reader, on my post "Wonder Rocket and the downfall of mori" reported to me that Wonder Rocket, my favorite Japanese brand at the peak of mori, which has since become increasingly mainstream, changed name re-launching itself as Boyholic. After magazines, blogs, shops and so on, mori also lost one of the historic brands.
The name change will probably coincide with a change of identity. The brand had already tried to create a trendier sub-brand, Momo. We still have to discover if Boyholic will be a step towards a greater commercialization or towards the emergence of a particular style.
For now the clothes in the online store are very few, most of which fairly basic. There seems to be a fondness for wide clothes with some interesting print, which reminds a bit of Merlot (which in turn seems to have become a little more mainstream and boring).
You can find the new site of the brand here:

Age of War

Age of War è un gioco da tavolo ideato dal pluripremiato autore britannico di origine tedesca Reiner Knizia
L'edizione italiana è della Giochi Uniti.
E' un gioco di piccolo formato per 2-6 giocatori. Il prezzo, per essere un gioco da tavolo, è piuttosto basso, intorno ai 13€ (almeno sul sito ufficiale).
I giocatori sono daimyo del Giappone feudale, che assediano castelli nel tentativo di sconfiggere i rivali e unire la nazione. Si gioca a giro, mettendo sul tavolo le carte e lanciando i sette dadi. Le carte sono i castelli. Ogni castello vale certo numero di punti e ha un diverso set di simboli. I castelli si conquistano tramite il lancio dei dadi. Se lanciandoli si ottengono i simboli del castello lo si conquista. Ogni tiro di dadi però vale per una sola riga di simboli del castello e bisogna farle tutte. Ogni volta che si fallisce un tiro si toglie un dado, fino ad esaurimento.
Una volta conquistato il castello può essere assediato da un altro giocatore (aggiungendo un simbolo daimyo), a meno che non si riescano a conquistare tutti i castelli di uno stesso colore. In quel caso non solo non li si può più attaccare, ma si ottiene anche un punteggio superiore a quello dei singoli castelli. Il gioco finisce quando non ci sono più carte sul tavolo.
A descriverlo sembra macchinoso, ma in realtà è un gioco molto semplice, adatto anche per giocatori principianti, ma anche per bambini (direi almeno in età scolastica, forse un po' più grandi, più che per i meccanismi per il divertimento).
E' relativamente veloce, le partite durano intorno ai 15 minuti, anche se le tempistiche dipendono molto dai tiri di dado, e quindi sono capitate partite lunghissime.
L'ambientazione giapponese passa molto in secondo piano rispetto alle meccaniche ed è sostanzialmente irrilevante, per quanto l'idea sia carina.
Ci vuole un minimo di abilità strategica, ma anche tanta fortuna. Il bello di questo gioco, oltre alla semplicità, è il livello di coinvolgimento, incredibile per un gioco di carte e dadi. Ho visto persone normalmente calde e posate infervorarsi, fidanzati diventare nemici giurati per un castello, tentativi di iettatura e quant'altro.
Divertentissimo, assolutamente da provare.

Age of War is a board game created by the award-winning German-born British author Reiner Knizia
It's a small game for 2-6 players.
The players are daimyo of the feudal Japan, besieging castles in an attempt to defeat rivals and unite the nation. You play it putting the cards on the table and throwing seven dices. The cards are the castles. Each castle is worth a certain number of points and has a different set of symbols. The castles are won by throwing the dices. If throwing hem you get the symbols of the castle, it is won. Each roll of the dice, however, applies to a single line of symbols of the castle and you have to get them all. Each time you fail, you eliminate a dice until there's no more.
Once you conquer the castle, it can still be besieged by another player (by adding a daimyo symbol), unless you manage to conquer all the castles of the same color. In that case not only they can not be attacked anymore, but you also get a higher score than that of the individual castles. The game ends when there are no more cards on the table.
It is more complicated to explain that to play, indeed I found it quite simple and also suitable for beginners and children (I would say at least of a school age, maybe a little older, rather for fun than for the difficulty of the mechanisms).
It's quite fast, the matches last around 15 minutes, although the timelines are heavily dependent on the dice rolls, and I rarely played really long matches.
The Japanese setting is secondary to the mechanism of the game and is essentially irrelevant, though the idea is quite nice.
The game takes a minimum of strategic skills, but also a lot of luck. The beauty of this game, in addition to its simplicity, is its level of involvement, incredible for a card and dice game. I saw normally calm people became fervent, boyfriends become sworn enemies for a castle, people attempting to jinx and so on.
Really funny, a must-try.

Owls VS Cats

Orecchini/Earrings: regalo/present (Jules)
Maglia a collo alto/Turtleneck: boh
Vestito/Dressusato, mercato di via Strozzi, Milano/used, Strozzi open air market, Milan (3€)
Leggings: Terranova (6€ on sale)
Stivali/Boots: Primark (5€)

martedì 17 gennaio 2017

Wang Jiao (Milano)

Quando siamo andate a fare shopping insieme, mia madre mi ha portato a mangiare da Wang Jiao, un ristorante cinese in Via Felice Casati 7, vicino a Porta Venezia.
La particolarità di questo ristorante è che rivendica sapori cinesi più autentici rispetto a tanti altri. Ho trovato il locale decisamente più sobrio di solito a quello dei classici ristoranti cinesi, curato, moderno e accogliente.
Il menù era ricco, ma non ricchissimo. Le cose più particolari sono le tagliatelle fresche e le pentole di fuoco, ovvero pentole portate in tavola su di un fornelletto. Visto che le tagliatelle erano finite, io e mia madre abbiamo preso due pentole di fuoco, una con funghi e un'altra con calamari fritti piccanti. I funghi erano molto buoni, i calamari eccezionali.
Il servizio è stato molto cortese.
Per le due pentole, due tè al gelsomino (con teiera molto abbondante) e due caffè abbiamo speso 21€.
Ci tornerò senz'altro.
Il Wang Jiao ha altre tre sedi che si trovano in Via Padova 3, viale Col di Lana 14, via Lomazzo 16.
Per altre informazioni, vi rimando al sito ufficiale:
http://www.wangjiaomilano.com/

Oceania

Moana Teaser Poster.jpg
"Oceania" (Moana) è un film d'animazione in computer grafica del 2016, diretto da Ron Clements e John Musker per la Walt Disney Pictures e i Walt Disney Animation Studios.
Racconta la storia di Vaiana, la figlia del capo di una tribù polinesiana, che ha una relazione speciale con l'oceano. Quando una piaga colpisce la sua isola, Vaiana salpa alla ricerca di Maui, un semidio leggendario, per convincerlo a restituire una pietra magica rubata secoli prima ad una dea.
Il film è animato benissimo, con paesaggi spettacolari e si inserisce perfettamente nel filone dei classici Disney.
La protagonista però è un'insopportabile Mary Sue: è bella, brava, piace a tutti e in più è l'eletta dell'oceano. Maui è un personaggio decisamente più sfaccettato e simpatico, e ha anche un'evoluzione maggiore. Il meglio riuscito però è l'animaletto da compagnia, lo stupido gallo Heihei. Ci voleva dopo il terrificante pupazzo di neve Olaf di "Frozen".
Una cosa importante però è che finalmente la Disney ha fatto un film basato su di una protagonista femminile adolescente senza inserire storie d'amore. A me le storie d'amore piacciono molto, ma mi sembra un passo avanti verso una visione della donna più indipendente dal suo rapporto con gli uomini.
In definitiva quello che ho apprezzato di più del film sono stati la cultura polinesiana, il costume della protagonista e la presenza di capelloni tatuati.
Non imperdibile, ma carino.

Moana.Vaiana.jpg
"Moana" is a 2016 computer graphics animated film, directed by Ron Clements and John Musker for Walt Disney Pictures and Walt Disney Animation Studios.
It tells the story of Moana, the daughter of the chief of a Polynesian tribe, who has a special relationship with the ocean. When a plague strikes her island Moana sets sail to search for Maui, a legendary demigod, to convince him to return to a goddess a magical stone, stolen centuries before.
The film is animated very well, with spectacular landscapes and fits perfectly in the tradition of Disney classics.
But the main character is an unbearable Mary Sue: she is beautiful, good, everyone likes her and she is the one chosen by the Ocean. Maui is ar much more multifaceted and likeable character, and he has a bigger evolution. But the best character is the pet companion, the stupid rooster HeiHei. After the unpleasant snowman Olaf of "Frozen" I needed it.
But one important thing is that finally the Disney made a film with a teenage female protagonist without romances. I love love stories very much, but I think it is a step closer to a vision of women more independent from her relationships with men.
Ultimately what I enjoyed more of the film were the Polynesian culture, Moana's costume and the long-haired tattooed guys.
Not a must, but nice.

Bow and trousers

Cardigan: H&M young (5€ on sale)
Camicia/Blouse: fatta io/selfmade
Pantaloni/Trousersusati, mercato di via Valvassori Peroni, Milano, tinti da me/used, Valvassori Peroni Street open air market, Milan, dyed by me (3€)
Scarpe/ShoesH&M, regalo/H&M, present (15€ on sale)
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