venerdì 26 ottobre 2012

Mami, Itouke, Tomoyoshi Sacco





Ho fatto varie correzioni alla mia lista di ristoranti giapponesi a Milano e ne ho aggiunto qualcuno. Vi pubblico le nuove recensioni qui a parte, invece per la lista completa (aggiornata) cliccate qui:
http://conigliodellamoda.blogspot.it/2011/04/ristoranti-giapponesi-milano.html

Mami
Via Eustachi 47
Prezzi: happy hour a 8€, prezzi del ristorante altini
Tutte le sere dalle 18 alle 21 il Mami, fa un happy hour con buffet giapponese. Il locale offre, oltre ai soliti cocktail, delle varianti niente male con il sakè al posto dell'alcolico tradizionale.
Ambiente molto carino, quasi da bar degli artisti: tre pareti nere e la quarta in pietra, presenza di tavolini fuori, elementi giapponesi molto sottotono. Il personale è abbastanza gentile.
Una volta l'aperitivo era a buffet, ma il locale ha recentemente cambiato gestione (per ora con la nuova gestione ci sono stata una volta sola) e ora portano un piatto a testa al tavolo, che è decisamente poco abbondante e lascia con la fame. Per questo l'ultima volta abbiamo ordinato un paio di piatti del ristorante alla carta, abbastanza buoni, ma assolutamente non al livello dei corrispettivi di altri posti, se non come prezzo. Quindi lo sconsiglio come ristorante e per un happy hour credo che allo stesso prezzo si possano trovare cose migliori.


Itouke
Via Giovanni Pier Luigi da Palestrina 9
Prezzi: stomaco di ferro a pranzo se si mangia dal buffet (che non sembra molto ricco o molto invitante) 6€, alla carta 12,80€, a cena alla carta 18,80€. In ogni caso le bevande sono escluse. Accettano i buoni pasto.
Al momento ci sono stata solo una volta.
Menù consultabile sul sito, purtroppo incompleto. Tenente conto che per polpa di granchio si intendono i surimi. I migliori sono i piatti caldi perché sono ben fatti e alcuni, come la frittata ripiena di riso, sono difficili da trovare altrove. Invece per quanto riguarda gli uramaki condivido la critica che ho letto su varie recensioni: ci mettono troppo riso, probabilmente per saziare, quindi quasi non si sentono gli altri sapori. In più le preparazioni sono molto "moderne", con philadelfia e maionese a profusione, per cui se siete dei tradizionalisti potreste non apprezzare. La qualità in generale non è malaccio, ma neppure eccelsa, si attesta sulla media degli all you can eat giapponesi a gestione cinese.
L'ambiente non è incredibile, sarebbe stato preferibile il minimal agli orrendi quadri retroilluminati di vulcani appesi alle pareti, però è pulito e confortevole.



Tomoyoshi Sacco
Via Luigi Sacco 4 (vicinissimo alla fermata De Angeli della metrò rossa)
Prezzi: pranzo sui 15-20€, a cena non so, ma temo prezzi molto alti. Credo prendano i ticket restaurant.
Per ora ci sono stata una volta sola. Fa parte della catena Tomoyoshi, come l'Endo, e la formula è molto simile. Infatti a pranzo ha menù che vanno dagli 13 ai 17,50€. Il tè è gratis e il caffè incluso, (in alternativa al gelato al tè verde), se si vuole bere altro bisogna pagarlo. A pranzo non si può ordinare fuori dai menù, che sono sempre gli stessi, a parte il piatto del giorno che varia di volta in volta. Rispetto all'Endo i menù sono leggermente diversi, per esempio c'è il menù chirashi. I menù sono molto molto ricchi e qui al posto del budino all'uovo servono un uovo in camicia talmente buono e particolare che l'ho mangiato anch'io che odio le uova. La qualità, come ci si può aspettare da un ristorante "gemellato" con l'Endo è straordinaria, ma aggiungo una nota di merito anche per l'ambiente e il servizio.
Il locale sembra un incrocio fra un sushi bar e un pub inglese: colori caldi e un bancone a cui ci si può sedere per guardare i sushiman preparare i piatti, affiancato da un bancone bar con scaffali pieni di bottiglie. Pareti rosse e luci calde completano l'atmosfera accogliente (il massimo è provarlo in un giorno di pioggia).
Il giovane cameriere gaijin ci ha trattati come clienti di riguardo anche se eravamo disfatti e in tutona perché venivamo da una sessione di trasloco, ci ha dato sempre del lei, ci ha chiamato "signori" ed è passato a intervalli a chiedere se andava tutto bene.
Ci tornerò di sicuro.

Aggiornamento sul Sacco: ci ero stata in infrasettimanale. Ci sono tornata di sabato (sempre a pranzo) e visto che c'era un po'di gente e non ci hanno portato i menù (abbiamo dovuto chiederli) e le salviette per pulirci le mani. Le zuppe di miso sono arrivate a pasto inoltrato.
E' vero che quando c'è affollamento i camerieri hanno più problemi, ma vista la bella esperienza della prima volta ho percepito molto la differenza in negativo.
In più non avevano il piatto del giorno.

6 commenti:

Lalav ha detto...

Credo di essere stata all'ultimo che descrivi e, anche se all'epoca era molto più economico, i futomaki sono straordinari! Devi provare Yoji a Sesto (non economico, ma stramangi).

Piperita Patty ha detto...

@Lavinia: buono a sapersi, può darsi che ci torni presto e in caso proverò!
Anche il migliore amico della PM continua a insistere sullo Yoji, mi piacerebbe molto, ma costa un sacco! Basta, ho deciso, un giorno mi metto il cuore in pace di spendere un po'e ci vado U_U

Lalav ha detto...

Si.. in realtà la proporzione quantità/qualità/prezzo è adeguata secondo me.. come dici tu spendere comunque 20 euro per mangiare riso scotti con dentro philadelphia è più insensato che spenderne 30 per mangiare ottimo pesce e preparazioni davvero particolari.. però indubbiamente è da mettere in budget e non ci si va così alla leggera!

Piperita Patty ha detto...

Infatti è ridicolo, però magari tanto vale tenersi lo Yoji per un'occasione speciale, dato il costo.

Anonimo ha detto...

Nooooo! Il Mami ha cambiato gestione!! Dovremo trovare un altro posto per i nostri aperitivi con cinque giri al buffet.. :'(
E.

Piperita Patty ha detto...

@E: infatti è una tragica perdita! Dovrò informarmi, mi dicevano che c'era un aperitivo sushi carino sui navigli. Però è scomodo. Studierò il tutto.

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