martedì 15 marzo 2016

Ramen House

La mia amica Juls mi ha fatto scoprire la Ramen House, un ristorante e sakè bar specializzato in ramen e dim sum, in Viale montenero 62, a Milano. Il ramen, la più famosa pasta in brodo giapponese, è stata resa famosa da film, manga e anime, ma forse non tutti conoscono il dim sum. Si tratta di un tipo di cucina della Cina meridionale. Si tratta di piccole porzioni di cibi diversi che possono includere carne, pesce e verdure, oltre a dessert e frutta. In genere le pietanze sono servite in un cestino o in un piattino e vengono accompagnate da tè. Solitamente il dim sum si mangia dalla mattina fino a mezzogiorno.
 La Ramen House permette di scegliere la pasta del ramen fra spaghetti di riso, spessi spaghetti udon e tagliolini all'uovo. Anche per questo, secondo me, offre un ramen più vicino all'originale cinese che alla versione giapponese, che in genere usa solo tagliolini all'uovo (l'udon è considerato un altro tipo di zuppa).
Io ho preso i wan tan di gambero fritti e il ramen all'anatra, ma ho assaggiato anche l'involtino di pollo, i sieuw mai di maiale e il pane al vapore ripieno di carne e verdure. I dim sum erano buoni, ma non eccezionali, i wan tan migliori che abbia mai mangiato a Milano rimangono quelli del Kota Radja.
Il ramen invece era veramente ottimo, migliore di tanti che ho mangiato in Giappone. L'unico ramen all'altezza di questo che ho mangiato a Milano è quello di Tomoyoshi Endo e l'unico superiore quello di Fukurou.
Oltre al mio all'anatra, ho assaggiato il ramen al maiale arrosto con tagliolini all'uovo e lo stesso, ma con spaghetti di riso. Quello con gli spaghetti di riso conteneva anche dello zenzero (che ci stava molto bene).
Il locale è moderno, pulito e accogliente, elegante in maniera un po' fredda a causa dell'arredamento bianco e nero. Il bagno è pulito e accessibile anche in sedia a rotelle. Il servizio è cortese e piuttosto veloce. Nel finesettimana  il locale potrebbe essere affollato, meglio prenotare.
I prezzi sono senz'altro accessibili, i dim sum costano fra il 3 e i 6,5€ e i ramen costano fra gli 8 e gli 11€.
Insomma, se volete mangiare del buon ramen a Milano ve lo consiglio senz'altro.

11 commenti:

Marco Grande Arbitro ha detto...

Non ho mai provato il Ramen.. Mi piacerebbe iniziare!

Serena S. Madhouse ha detto...

Sembra una versione orientale del brunch!| Forte!
Questi piatti sembrano molto appetitosi già in foto!
Io ho mangiato solo una volta il ramen, ma quello industriale, a Lucca per i Comics e non mi sono piaciuti, non amo tutto quello che contiene dadi e glutammati vari...
spero che questi siano fatti in modo più naturale!

Unknown ha detto...

Leggo e mi brontola lo stomaco, chissà che buono! T^T ogni tanto prendo il ramen nei vari ristoranti cino-giappi semi-seri della mia città, se fatto bene è un ottimo comfort food :) ci sono diverse pietanze che vorrei assaggiare, per esempio le okonomiyaki, da me non si trovano

Miria ha detto...

Ohhhh questo me lo segno sicuro!!

Nyu Egawa ha detto...

Ti invidio sbavando!!!

Piperita Patty ha detto...

@Marco: nemmeno quelli scrausi liofilizzati? Non c'entrano molto con l'originale, ma tante volte mi hanno salvato quando volevo un pasto caldo e velocissimo.

@Sere: quello industriale a me piace, ma non c'entra niente con l'originale, che invece è fatto con ingredienti naturali ed è bello ciccione.

@Miria: vale la pena senz'altro!

@Nyu: grazie XD

@

RagazzAcidella ha detto...

Ecco, a me Milano non piace ma x l'offerta di locali è imbattibile...qui a Genova ho trovato il ramen solo in un all you can eat ma faceva mezzo schifo ;(

Anonimo ha detto...

Lo dico così, con un po' di imbarazzo:
ti andrebbe una volta di pranzare con me alla Ramen House?
Cioè, tu fai sempre questi post-recensione appetitosissimi e io vorrei sperimentare qualche volta, ma ndo vado da sola...?
Giuro, non sono pericolosa, magari solo un po' noiosa.

Claudia

Piperita Patty ha detto...

@RagazzAcidella: concordo, la varietà di ristoranti etnici è uno dei miei aspetti preferiti della città

@Claudia: in assoluto anche sì, ma abbi pazienza perché sono parecchio incasinata/a dieta/povera per cui avrò vari problemi organizzativi

Anonimo ha detto...

Comprendo pienamente la povertà :P
che comunque ha i suoi lati positivi, tipo che "sono povera" aiuta "sono a dieta" (nella speranza che si arrivi al più presto a "non sono più povera e, visto che sono stata a dieta fino ieri, posso permettermi cibo senza rismorsi di coscienza")

Grazie!

Claudia

Piperita Patty ha detto...

@Claudia: nel mio caso povertà e dieta non si aiutano perché (per fortuna o sfortuna) farsi un bel piattozzo di pasta a casa costa ancora poco. Ma concordo sull'aspirazione finale!

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