Anche questa estate sono stata un po' di tempo a casa di mia nonna in Liguria. In questo periodo ho avuto occasione di provare due nuovi ristoranti ad Arenzano, che si trova a mezz'ora di treno da Genova (in zona vi avevo già segnalato Parodi e In Sciu Ponte).
Il primo è Cucina e Vino, in via Capitan Romano 55, nel budello del piccolo centro storico (di fianco fra l'altro al bellissimo Parco della Marchesa).
Questa osteria di recente apertura (ha circa un anno) ha un interno un po' spartano, da mensa, ma un bellissimo spazio all'aperto con tavoli sotto ad un pergolato di bouganville, palme e altre piante, che secondo me è stato il pezzo forte dell'esperienza. L'unico lato negativo è che i tavoli all'aperto si trovano proprio sotto alla terrazza di un albergo ad una stella: quando ci siamo andati noi c'erano dei bambini ospiti dell'albergo che tentavano di interagire in maniera fastidiosa con le persone intente a mangiare. Purtroppo non si tratta tanto di un difetto del ristorante, quanto di educazione di persone su cui i gestori non hanno alcun controllo.
Altra nota: come succede spesso d'estate, conviene portarsi uno spray antizanzare se ci si va la sera.
Passiamo ora al menù: quando siamo andati noi c'erano piatti vari e molto interessanti a prezzi onesti (cliccate sulle foto per allargarle).
La Pelosa Metà ha preso i garganelli con ragù di spada e fiori di zucca, che erano piuttosto buoni, anche se siamo rimasti delusi dall'assenza di fiori di zucca visibili. Io ho preso la carbonara di mare, molto condita. Non mi ha convinto del tutto l'uso di molluschi con conchiglia e la salsa risultava un po' allungata dall'acqua di cottura, ma era piuttosto buona lo stesso.
Come secondo abbiamo diviso in due il gran fritto di mare, e abbiamo fatto bene perché era molto abbondante. Conteneva due gamberoni, pesciolini, totani e polipetti.
In sostanza, prezzi abbastanza standard per una cucina abbastanza buona. Trovo leggermente migliori i piatti del ristorante Parodi, poco lontano, che fa anche pizze e ha prezzi equivalenti. Come location però è migliore Cucina e Vino, a patto di mangiar fuori. Essendo un locale di recente apertura non è detto che non possa migliorare anche nella qualità.
Il secondo ristorante che ho provato è Öchìn de mâ (che significa "gabbiano" in genovese), in via Sauli Pallavicino 1, di fianco al cinema.
La particolarità di questo locale è il suo sistema per sostenere la pesca locale (quindi a km 0): ha un menù fisso a 30€, che varia quotidianamente a seconda del pescato. Quindi la spesa è fissa e il menù non si può sapere in anticipo, il che è abbastanza problematico perché è un locale piuttosto affollato e conviene prenotare in anticipo. Ho visto comunque preparare un piatto sostitutivo per una persona che non voleva il primo in menù, quindi non dovrebbero essere assolutamente inflessibili.
Il menù comprende due antipasti, primo, secondo e dolce, quindi il prezzo è più che onesto rispetto agli standard cittadini.
L'ambiente è volutamente rustico, fra l'hipster e lo shabby chic marinaresco. All'interno il soffitto è decorato con cassette e i paralumi sono di listarelle di legno intrecciate. Sulle pareti si trovano decorazioni in stile marinaresco. Noi però abbiamo mangiato ai tavolini sotto gli ombrelloni all'esterno, che forse erano anche troppo rustici per il prezzo e le pretese del ristorante: di plastica con tovaglie di carta.
Il servizio è cortese, ma i tempi d'attesa sono lunghi.
Quando siamo andati noi, come antipasti abbiamo mangiato tartine con paté di uova di mormora e alici marinate all'arancia e pepe rosa. Entrambi erano ottimi.
Il primo era un piatto di spaghetti con ragù di mare, fatto riciclando avanzi di pesce o usando pesci non utilizzabili altrimenti. Il ragù era cucinato con pomodorini, vino bianco e prezzemolo ed era buonissimo.
Il secondo era l'unico piatto che era possibile scegliere. Visto che eravamo fuori in tanti abbiamo provato tutto: la mormora alla griglia e il pesce spada alla griglia (abbondantissimo) che erano buoni ma non incredibili, e il fritto di paranza che invece era ottimo (ma attenzione, i pesci vanno puliti perché contengono tantissime lische!).
Sul dolce c'erano ancora più scelte, che non siamo riusciti ad esaurire. Abbiamo preso le pesche al forno con amaretto, il budino al cioccolato e la torta pere e amaretti. Le porzioni erano piccole (ma bisogna dire che le altre erano abbondanti, per cui siamo arrivati a fine pasto satolli), ma era tutto molto buono. Unica nota, l'utilizzo smodato di salsa al cioccolato, se non vi piace conviene avvertire.
2 commenti:
Non essendo molto per il pesce mi sa che segno il nome del primo locale!! Comunque l'anno prossimo se torni in Liguria fatti sentire che ci incontriamo!! :D
@Babol: sarà fatto! Anche tu se passi a Milano fatti sentire!
Posta un commento