martedì 9 agosto 2016

Portugal day 8: Porto

Nonostante l'esperienza non proprio entusiasmante, siamo tornati a fare colazione da Bom Gosto 2. Abbiamo preso latte al cioccolato, un krapfen e una sfoglia salata. Essendo l'ultimo giorno non abbiamo resistito ai pasteis, che però non erano assolutamente all'altezza di quelli di Belem.
Abbiamo passato gran parte della mattinata a cercare il Mercato delle pulci Vandoma, fondato negli anni '70 da studenti che volevano vendere i loro oggetti usati e poi cresciuto. Ci tenevo molto a vederlo per dare un'occhiata al vintage portoghese (possibilmente a buon mercato).
Prima siamo andati in rua Vandoma, vicino alla cattedrale, ma non l'abbiamo assolutamente trovato anche girando un pochino. Così abbiamo chiesto ad un ufficio informazioni e siamo stati mandati nella zona Fontainhas, abbastanza lontana (e ovviamente vicino al nostro hotel) e abbiamo ricominciato a cercarlo. Un paio di donne locali, impietosite dal nostro vagare ci hanno chiesto cosa cercassimo e ci hanno detto che il mercato non era più lì! Insomma, tanta fatica per ottenere tanta frustrazione.

Despite the not so incredible experience, we returned to have breakfast at Bom Gosto 2. We took chocolate milk, a donut and a savory pastry. Being the last day we could not resist  pasteis, but they weren't up to those of Belem.
We spent most of the morning searching for Vandoma flea market, founded in the 70s by students who wanted to sell their used items and that grew a lot afterwards. I really wanted to visit it to take a glimpse at vintage (and preferably cheap) Portuguese stuff.
At first we went in rua Vandoma, near the cathedral, but we didn't find it even wandering a little. So we asked at an information office and we were sent to the Fontainhas area, that was quite distant (and obviously close to our hotel) and we started to look for it again. A couple of local women, taking pity of our wandering asked what we were looking for and told us that the market was no longer there! In short, so much effort to get only frustrations.


Siamo tornati al Sé per visitarlo. Anche la cattedrale di Porto, come quella di Lisbona, sembra una fortezza che emerge dall'intrico di vicoli medievali circostante.
E' stata fondata nel XII secolo, ma in larga parte ricostruita un secolo più tardi e pesantemente modificata nel XVIII secolo. Tuttavia, il rosone e il chiostro gotico del XIV secolo risalgono all'edificio originario.
Mi è piaciuto molto il monumentale intrico di torrette merlate e archi a sesto acuto, soprattutto contrapposto ai delicati azulejos che decorano il chiostro e alle decorazioni barocche dell'interno. L'ingresso al chiostro era a pagamento, ma ne valeva la pena perché abbiamo assistito ad una strana cerimonia con un sacco di ragazzi che si svolgeva in quel momento e perché il panorama dal tetto era bellissimo.

We went back to the Sé to visit it. Porto's Cathedral, like Lisbon's, looks like a fortress that emerges from the surrounding medieval alleys.
It was founded in the XII century, but largely rebuilt a century later and heavily modified in the XVIII century. However, the rose window and the Gothic cloister of the XIV century date back to the original building.
I really enjoyed the monumental tangle of crenellated turrets and pointed arches, especially as opposed to the delicate tiles that decorates the cloister and to the baroque interior decorations. The cloister had a paid admission, but it was worth it because we witnessed a strange ceremony with a lot of teen and because the view from the roof was beautiful.

A pranzo ho preteso di tornare a mangiare da Casa Guedes, in Praça dos Poveiros 130 e stavolta oltre alla birra scura e alle crocchette di baccalà (ancora più croccanti della volta precedente), ho voluto anch'io il panino con maiale e formaggio, che era ancora più buono di quello al formaggio e basta. Stavolta c'era una coda abbastanza lunga alla cassa e abbiamo dovuto mangiare all'interno perché era finito il posto ai tavoli esterni.

For lunch I pretended to go to eat again at Casa Guedes, in Praça dos Poveiros 130 and this time in addition to dark ale and cod croquettes (even crispier than last time), I wanted the sandwich with pork and cheese, which was even better than the cheese one. This time there was a fairly long queque at the checkout and we had to eat inside because there wasn't any place at the tables outside.


Dopo il fantastico panino, ci siamo diretti al Ponte Dom Luis I, costruito dall'ingegnere belga Théophile Seyrig, allievo di Eiffel, nel 1880-6. E' su due piani, quello inferiore dedicato alle automobili e ai pedoni e quello superiore ai tram e ai pedoni. Abbiamo scelto quest'ultimo per il panorama (con tanto di vertigini qua e là), ma anche per arrivare direttamente al Mosteiro da Serra de Pilar.

After the fantastic lunch, we headed to Dom Luis I Bridge, built by the belgian engineer Théophile Seyrig, a pupil of Eiffel, in 1880-6. It has two levels, the lower one dedicated to cars and pedestrians, and the upper one to trams and pedestrians. We chose the latter for the panorama (with a bit of dizzyness here and there), but also to get directly to Mosteiro da Serra de Pilar.

 
Il Mosteiro da Serra de Pilar è un monastero del XVII secolo in cima ad una collina, con un chiostro circolare, una chiesa con altare dorato e una bellissima vista sul fiume. Requisita dal futuro duca di Wellington durante la guerra d'indipendenza spagnola (1807-1814), appartiene ancora ai militari portoghesi.
Ancora una volta avevo informazioni sbagliate sugli orari perché la visita guidata completa era solo di mattina. Con una piccola offerta siamo potuti entrare lo stesso nel chiostro e vedere la statua del primo re del Portogallo, Alfonso Henriques, fatta da Soares dos Reis. C'erano anche un video e una mostra su altri luoghi turistici da visitare, che a fine vacanza erano davvero poco interessanti.

Mosteiro da Serra de Pilar is a monastery of the XVII century on top of a hill, with a circular cloister, a church with a gilded altar and a beautiful view on the river. Requisitioned by the future Duke of Wellington during the Peninsular War (1807-1814), it still belongs to the Portuguese military.

Once again I had the wrong informations about the timetables because the full guided tour was only in the morning. But with a small donation we are able to enter the cloister and see the statue of the first king of Portugal, Afonso Henriques, made by Soares dos Reis. There were also a video and an exhibition about other tourist places to visit, which in the end of the vacation were really uninteresting.

Abbiamo deciso di visitare un po' della parte di Porto sull'altra riva del Douro, ma sembrava quasi un'altra città tanto poco vivace era. Dopo essere arrivati ad un bell'edificio che però non si poteva visitare, ci siamo arresi e siamo tornati indietro.

We decided to visit a bit the part of Porto across the Douro, but it seemed almost another city so little it was bustling. After arriving to a beautiful building that couldn't be visited, we gave up and went back.


Prima di tornare in centro però ho voluto fermarmi al parco vicino al monastero, dove c'erano musica e bancarelle. Ad una bancarella ho preso un temaki con tenpura di gambero, cetriolo, tobiko e philadelphia (4€) e me lo sono mangiata seduta sull'erba, ammirando il panorama.

Before getting back to the city center I wanted to stop at the park next to the monastery, where there were music and stalls. At a stand I bought a temaki with shrimp tenpura, cucumber, tobiko and philadelphia (4€) and ate it sitting on the grass, admiring the view.

 Dopo la merenda, abbiamo riattraversato il ponte, scoprendo che il primo giorno, invece di fare una lunghissima scalinata avremmo potuto prendere la funivia.

 After the snack, we crossed the bridge again and found out that on the first day, instead of climbing a long flight of stairs we could have taken a cable car.


Avevamo finito le visite previste per la giornata e la maggior parte dei monumenti era già chiusa, così ancora una volta ci siamo dati allo shopping selvaggio, stavolta con maggiori soddisfazioni (almeno io, la Pelosa Metà mentre io giravo i negozi leggeva. Si sarebbe divertito anche lui se solo Pokémon Go fosse uscito prima).
Ci siamo imbattuti in vari misteriosi cartelli con disegni tropicali e slogan che mi hanno molto incuriosito. Le mie ricerche su internet non sono state esaustive, ma forse, invece che di una forma di street art come pensavo all'inizio, si tratta di una campagna pubblicitaria di qualche tipo legata alla marca di abbigliamento Oioba.

We finished the visits planned for the day and most of the monuments were already closed, so once again we went for wild shopping, this time with greater satisfaction (at least for me, the Hairy Half read his book while I wandered the shops. He would have had more fun if only Pokémon Go were already released).

We came across several mysterious signs with tropical drawings and slogans that made me curious. My research on the internet wasn't exhaustive, but maybe, instead of a form of street art as I thought at first, it was an advertising campaign of some kind linked to the clothing brand Oioba.


Visto che ci aspettava una lunga nottata, abbiamo deciso di concludere in bellezza tornando a cenare al Costume Bistrô, in Tv. dos Congregados 17.
Ancora una volta abbiamo snobbato gli antipasti a pagamento e abbiamo preso tutto il menù del giorno, che stavolta era costituito da un antipasto di carpaccio, crumble di anatra con salsa all'arancia (un po' secco) accompagnato da insalata e un buonissimo risotto di pesce molto simile a quello del giorno prima e una fantastica cheesecake al cocco, bizzarramente accompagnata da una pallina di gelato alla fragola.
La Pelosa Metà ha giustamente voluto provare anche un bicchiere di Porto, che si è rivelato davvero delizioso!
A questo punto è finita la parte divertente della vacanza ed è cominciata la faticaccia del ritorno: visto che la metropolitana chiudeva presto e riapriva verso le 6 di mattina e che il nostro aereo partiva alle 6:25 del giorno dopo, siamo dovuti andare in aereoporto e passare la notte lì.
Siamo andati all'albergo a riprendere le valigie, abbiamo camminato 15-20 minuti fino a raggiungere la fermata della metropolitana di Bolhao, abbiamo tentato di entrare con la nostra carta dei treni, per scoprire, grazie ad un gentilissimo addetto, che avevamo sbagliato tutto e dovevamo comprarne un'altra. Poi finalmente abbiamo preso la metropolitana e raggiunto l'aeroporto.
Ci siamo seduti ai tavolini esterni di un bar che ha chiuso quasi subito e mentre la Pelosa Metà si è addormentata, io ho finito il diario di viaggio illustrato. In compenso sono crollata in aereo.

Since a long night awaited us, we decided to round off the holyday returning to dine at Costume Bistrô, on TV. Dos Congregados 17.
Once again we didn't eat the not-free-as-they-look starters and took all the menu of the day, that this time consisted of a starter of carpaccio, a duck crumble with orange sauce (a little dry) plus salad, a delicious fish risotto much like the one of the previous day and a fantastic coconut cheesecake, oddly accompanied by a scoop of strawberry icecream.
The Hairy Half rightly wanted to try a glass of port, which turned out to be really delicious!
At this point the fun part of the holiday was over and began the effort of the return: as the subway closed early and reopened at about 6 in the morning and as our plane left at 6:25 the next day, we had to go to the airport and spend the night there.
We went to the hotel to pick up our luggage, we walked 15-20 minutes until we reached the underground stop of Bolhao, we tried to enter with our train cards, to find out, thanks to a friendly staff member, that we had it all wrong and we had to buy another one. Then finally we took the underground and reached the airport.
We sat at the tables outside a bar that closed almost immediately and while the Hairy Half fell asleep, I finished my illustrated travel journal. In return I fell asleep on the plane.

2 commenti:

Nyu Egawa ha detto...

Nella mia vita ho mangiato un solo temaki... ;_;

Piperita Patty ha detto...

Se passi da milano io e te dobbiamo fare un tour gastronomico devastante.

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