giovedì 8 marzo 2012

La famiglia Winshaw (Coe)/The Winshaw Legacy (Coe)

 Questo è il riassunto che il sito della Feltrinelli dà di "La famiglia Winshaw", uno dei romanzi più celebri di Jonathan Coe:
Le atrocità di una famiglia britannica negli anni di Margaret Thatcher. E, insieme, le avventure di uno scrittore che, incaricato di ricostruire le vicende di questa famiglia, vi si ritrova invischiato, lui e i suoi fantasmi infantili, sino a misurare sulla propria pelle i meccanismi di potere e sopraffazione che hanno portato l'Inghilterra degli anni Ottanta allo sfascio. 
Il libro fa effettivamente satira politica del periodo tatcheriano, ma è anche molto di più: un giallo, un'ode al cinema e molto altro. E' un libro veramente brillante, che lascia a bocca aperta. Il problema però è che i pezzi del rompicapo iniziano a collimare oltre pagina 200 e l'inizio è un po'faticoso, (e lo dice una che ha adorato l'inizio de "Il nome della rosa", che tutti dicono essere noiosissimo) specie i capitoli dedicati ai vari membri della famiglia Winshaw, che si configurano come una critica abbastanza bidimensionale di vari aspetti della politica tatcheriana.
E' un romanzo forse più brillante degli altri che ho letto di Coe, cioè La banda dei brocchi, Il circolo chiuso e La casa del sonno, ma ho preferito questi ultimi perchè riescono a mantenere meglio il ritmo narrativo dall'inizio alla fine senza sbrodolarsi in predicozzi.


Here's a cut version of a text that comes from an out of print edition of this title, found on the Amazon's page of this book:
In this patchily entertaining postmodern pastiche of class warfare, Coe places Michael Owen, a burnt-out middle-class writer, as the family chronicler of the Winshaws, an upper-class British dynasty involved in everything wrong with modern England. Coe's contemporary vile bodies are not only utterly unprincipled, greedy and philistine, but their presentation is uninspired and unamusing as well, contracting these issues down to a distinctly parochial dimension. Sandwiching their corrupt stories is an intricate comic plot out of the murder-at-the-manor genre, weirdly reflected in Owen's obsession with an old movie in which he is convinced he stars and which determines his fate. Coe's dry, deflating Midlands sense of humor infrequently rises above the episodes of scrupulously didactic satire and works well with the more quotidian social ills. The narrative becomes more interesting toward the end.
I completely agree. The story starts to get better around page 200, that is quite late. It's pretty brilliant from time to time (and definitely in the ending), but I prefer all the other book I read of the same author to this one, that The Rotters'club, The Closed Circle and The house of sleep.That's because they manage way better to have a good rhytm from the start ro the end, whithout lecturing the reader.

4 commenti:

vincentsan ha detto...

Ho letto La casa del sonno e mi è piaciuto molto.
Volevo invece iniziare quella trilogia "dei tre decenni", ma non so mai se iniziare da La banda dei brocchi o da questo La famiglia Winshaw... prima o poi li leggerò comunque!

Piperita Patty ha detto...

La casa del sonno secondo me è migliore della trilogia. La famiglia Winshaw è indipendente, quindi non saprei cosa consigliarti. La banda dei brocchi e Il circolo chiuso hanno un ritmo migliore ma sono in qualche modo più piatti, nel senso che sono realistici, tendono a mancare le coincidenze strane e gli elementi quasi paranormali che secondo me sono gli elementi migliori sia dei Winshaw sia della casa del sonno.

vincentsan ha detto...

ecco ho sempre pensato che la trilogia fosse: La banda dei brocchi per gli anni '70, La famiglia Winshaw '80 e infine Circolo chiuso per gli anni '90... mia somma ignoranza! Quindi mi butto sulla serie costituita da La banda dei brocchi e Il circolo chiuso. Non ci sto capendo più una mazza...

Piperita Patty ha detto...

Hai ragione sugli anni in cui si svoglgono i tre romanzi, ma Il circolo chiuso è esplicitamente il seguito di La banda dei brocchi, con gli stessi personaggi e tutto. Quindi non ti conviene leggerle i Winshaw in mezzo agli altri due perchè ti spezza la narrazione, non c'entra proprio niente in termini di trama. Se invece il tuo desiderio principale è farti un'idea dei cambiamenti dell'Inghilterra nei tre decenni leggili tranquillamente in ordine cronologico!

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