"I frutti del vento" è un romanzo del 2016 di Tracy Chevalier. In Italia è stato pubblicato da Neri Pozza.
E' il secondo libro dell'autrice che si occupa della colonizzazione europea del nord America dopo "L'ultima fuggitiva" (che ho recensito qui).
Questo romanzo inizia in Ohio nel 1830 e ruota intorno alla durissima vita di due coltivatori di mele, James e Sadie Goodenough, che vivono con i numerosi figli nella Palude Nera, lavorando senza sosta per domare il loro pezzo di terra. Secondo la legge, per possedere la terra che coltivano devono avere 50 meli. Ma le mele, per i due coniugi hanno una valenza completamente diversa: James ama le mele e gli alberi, che gli ricordano la sua vita nel Connecticut prima di emigrare, mentre l'unica cosa che Sadie ama delle mele sono gli alcolici che se ne possono produrre.
La prima parte consiste di capitoletti alternati fra il punto di vista di James e quello di Sadie. Prosegue poi con le lettere scritte dal figlio Robert alla famiglia e con la storia di Robert quindici anni dopo. Il punto di cesura viene spiegato in seguito con un flashback, ma il resto del romanzo, a parte un'altro capitoletto in forma epistolare, è dedicato a Robert e ai suoi viaggi attraverso l'America, in cui ha un ruolo fondamentale l'incontro con le sequoie giganti.
Il fulcro del romanzo sono le piante del nuovo continente, ma la Chevalier ci fa anche incontrare personaggi come Johnny Appleseed e William Lobb e parla anche della corsa all'oro californiana. Come sempre la ricerca storica dell'autrice è accuratissima.
Rispetto ad altri suoi libri, ho trovato "I frutti del vento" più sconnesso a causa dei cambi di punti di vista, stile e dei salti temporali.
Non aiuta Robert, un personaggio simpatico, ma singolarmente passivo, che lascia che la sua vita venga decisa dalle persone che incontra e dalle occasioni che gli si presentano. I comprimari sono molto più interessanti, ma purtroppo poco approfonditi.
In definitiva un libro interessante e coinvolgente, ma inferiore alla media della Chevalier, che è una scrittrice che amo moltissimo.
Se vi interessa l'autrice vi rimando alle mie recensioni di: "La vergine azzurra", "Strane Creature", "La dama e l'unicorno", "Quando cadono gli angeli", "L'ultima fuggitiva" e, naturalmente, "La ragazza con l'orecchino di perla", che l'ha resa famosa grazie all'adattamento cinematografico.
Per ulteriori informazioni su questo libro potete consultare il sito ufficiale di Tracy Chevalier.
A maggio uscirà il suo nuovo romanzo, non vedo l'ora!
"At the Edge of the Orchard" is a 2016 novel by Tracy Chevalier.
It's the author's second book that deals with the European colonization of North America after "The Last Runaway" (which I reviewed here).
This novel begins in Ohio in 1830 and revolves around the hard lives of two apple growers, Sadie and James Goodenough, who live with their many children in the Black Swamp, working tirelessly to tame their piece of land. According to the law, to own the land they must have 50 apple trees. But the apples have a completely different meaning for the two of them: James loves apples and the trees that remind him of his life in Connecticut before emigrating, while the only thing that Sadie loves about apples is alcohol that they they can produce.
The first part consists of chapters alternating between the points of view of James and Sadie. It then continues with the letters written by their son Robert to his family and the story of Robert fifteen years later. The breacking point is explained afterwards with a flashback, but the rest of the novel, apart from another short chapter in epistolary form, is dedicated to Robert and his travels across America, where the meeting with giant sequoias has a fundamental role.
The central theme of the novel are the plants of the New World, but Chevalier also makes us meet characters such as Johnny Appleseed and William Lobb and also speaks of the gold rush in California. As always, the author's historical research is extremely accurate.
Compared with other books by the author, I found "The wind fruits" disjointed due to exchange of views, style and time shifts.
Robert doesn't help as he is a nice, but singularly passive character, leaving his life to be decided by the people he meets and the opportunities that come his way. The supporting actors are much more interesting, but unfortunately not very deepened.
All in all an interesting and engaging book, but below the standards by Chevalier, who is a writer I really love.
If you're interested in the author, you can read my reviews of "Virgin blue", "Remarkable Creatures", "The Lady and the Unicorn", "Fallen angels", "The Last Runaway" and "Girl with a pearl earring", that made the author famous.
For more information about this book you can check Tracy Chevalier's official website.
It seems that her latest novel will be released in may, I'm looking forward to reading it!
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