lunedì 30 maggio 2011

Il mito della bellezza/The beauty myth



Quali sono le origini dell'ossessione femminile per l'aspetto? Secondo Naomi Wolf, il mito della bellezza non ha niente a che vedere con le donne e invece tutto a che vedere con il potere istituzionale e delle istituzioni maschili. Concetti come "maternità" e "castità", che una volta erano valori centali, sono stati rimpiazzati da "bell'aspetto". Il mito della bellezza non è né un antico modo di ammirare la donna né uno adottato dalle donne. Non è altro che un mito, un'espressione delle relazioni di potere contro le quali le donne si arrabattano intanto che lottano per le risorse di cui gli uomini si sono impadroniti. La bellezza non è né universale né costante. Sara Halprin fa notare che "dare importanza all'apparenza" e "la doppia natura delle donne" sono apparati che limitano la resistenza al mito della bellezza. "Sotto il sistema capitalista maschile, possiamo vedere un'inevitabile espressione della dualità femminile delle donne contemporanee: paradossalmente, mentre si lamentano dei vantaggi offerti alle donne con un aspetto 'superiore', le donne segretamente invidiano quell'aspetto e danno una grandissima importanza al corpo". In più l'aspetto esteriore è giunto ad essere visto come l'indice della personalità delle donne. Il concetto di bellezza è diventato una metafora di giovinezza, potere, virtù, vizio, innocenza ed esperienza. Le donne seguono queste idee desiderando inconsciamente un bell'aspetto e ciò che un bell'aspetto significa. Al giorno d'oggi è una conoscenza di base nell'ambito della salute mentale il fatto che le donne che mostrano indifferenza nei riguardi del proprio aspetto abbiano i primi sintomi di un disagio psichico. E' precisamente questo approccio che mette pressione sulle donne che resistono alla definizione di femminilità esteriore. Non c'è posto per le donne che invecchiano nel "mito della bellezza". Nel passato, le donne anziane avevano un potere significativo sia nell'ambito familiare sia nella società, ma nel mondo moderno il potere sessuale è insostituibile. Nel suo libro The Fountain of Age, Betty Friedan nota che l'immagine volgare delle donne anziane nella società contemporanea nasce dalla paura degli uomini del potenziale potere femminile. Questa enfasi su una certa fascia d'età e su una certa definizione di bellezza impedisce una totale comprensione delle vite delle donne e crea un invisibile muro di ostilità e inimicizia fra le donne stesse.

Da "The Beauty Complex and the Cosmetic Surgery Industry" di Woo Keong Ja (docente della facoltà di sociologia all'Università Yonsei), traduzione mia.
Trovate l'articolo completo e i rimandi bibliografici su http://www.ekoreajournal.net/upload/html/HTML4424.html

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What are the origins of women's appearance obsession? According to Naomi Wolf, the beauty myth has nothing to do with women and everything to do with the masculine institution and institutional power. Concepts such as "motherhood" and "chastity," which once were of central value, have now been replaced by "good looks." The beauty myth is neither an age-old system of admiration of women, nor was it one adopted by women. It is no more than a myth, an expression of the power relationships against which women must struggle while fighting for the resources which men have taken sole possession of. Beauty is neither universal nor constant. Sara Halprin points out that the "empowerment of appearance" and the "dual nature of women" are apparatuses that limit resistance to the beauty myth. "Under the masculine capitalist system, we can see an inevitable expression of female duality by women today: paradoxically, while resenting the premiums offered to those women with 'superior' looks, women secretly envy those looks and place extreme importance on the body". Moreover, external appearances have come to be regarded as the index measuring women's personalities. The concept of beauty has come to function as a metaphor for youth, power, virtue, vice, innocence, and experience. Women follow along in subconscious yearning for good looks and what good looks stand for. Today, it has become basic mental health knowledge that women who show indifference to their appearance exhibit early symptoms of mental illness. It is precisely this approach that puts pressure on women who resist the definition of external femininity. There is no place for aging women in the "beauty myth." In the past, older women held significant power and position both in the home and in society, but in today's modern world, sexual power is irreplaceable. In her book The Fountain of Age, Betty Friedan notes that older women's coarse image in society today stems from men's fear of women's potential power. This emphasis on a limited age range and a certain definition of beauty obstructs a comprehensive understanding of women's lives, and creates an invisible wall of hostility and enmity among women.

From "The Beauty Complex and the Cosmetic Surgery Industry" by Woo Keong Ja (lecturer of Department of Sociology at Yonsei University)
Read full paper and bibliography on http://www.ekoreajournal.net/upload/html/HTML4424.html

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6 commenti:

Acalia Fenders ha detto...

Rimango dell'idea che dovrebbero essere le donne a smettere di essere schiave del proprio aspetto. Curarsi è giusto entro certi limiti, ma oltre si arriva a dei punti di pura auto-imposizione mentale (e maniacalità). Come quando le donne indossavano i corsetti in stecca di balena per apparire con la vita più stretta: a me sembravano più che altro deformi. Detentrice del record del mondo per il punto vita più stretto

Piperita Patty ha detto...

Secondo me quel che dici è giusto, ma allo stesso tempo è troppo semplicistico: alcuni nascono conformi ai criteri di bellezza e altri meno, e secondo me quando si vedono i vantaggi che hanno le persone considerate belle (o quelle che si conformano facendo fatica od operandosi) è dura non provare invidia e cercare di avere di più.
Io al liceo avevo i capelli cortissimi e vestivo da uomo. E'bastato farmi crescere i capelli e iniziare a mettere le minigonne e *hop* un sacco di uomini in più magicamente. Eppure sento che non è giusto. E non parliamo della mia disastrosa dieta! Insomma, idealmente la penso come te, ma nella pratica vivo il conflitto fra il femminismo e l'ideale imposto.
(la tipa con la vita minuscola è tremenda O_O)

Elena ha detto...

Come te biasimo il modello che ci viene imposto, sempre più levigato e perfetto, ma concordo col fatto che sentirsene del tutto libere è veramente difficile.
Io so quanto valgo e so che non dipende dal mio aspetto fisico, ma non posso dire che quando vedo le modelle con le gambe lunghe chilometri non desidererei assomigliare a loro. Gli uomini, al contrario, credo sentano molto meno questa pressione: davanti ad un addominale scolpito si fanno due risate e pochi complessi.
Non si tratta solo di insicurezza: mi capita spesso di avere a che fare con gente che difficilmente mi ascolta in quanto ragazza, come se il mio compito fosse solo quello di essere carina e ridacchiare alle battute. Vengo considerata "l'accompagnatrice" del mio ragazzo e anche lui più volte ha notato questa poca attenzione per le mie opinioni. Insomma, doverci mettere il doppio dell'impegno e il doppio del tempo per essere considerata solo perché sono nata femmina è veramente frustrante, soprattutto quando ho a che fare con maschietti microcefali che mi metterei nel taschino in un secondo, se solo mi dessero la possibilità di esprimermi.

Piperita Patty ha detto...

@Elena: è davvero frustrante infatti! Io ci tengo a non farmi mettere i piedi in testa (non che questo voglia dire che tu te li faccia mettere, ovvio) e non gliene lascio correre una. Però questo e il mio femminismo terrorizzano i ragazzi creando qualche piiiiiccola interferenza con i miei sogni romantici -.- Grazie al cielo la Pelosa Metà si è lasciata arpionare.

Unknown ha detto...

Intanto bellissimo articolo, molto interessante! in riferimento al pezzo che dice: "Al giorno d'oggi è una conoscenza di base nell'ambito della salute mentale il fatto che le donne che mostrano indifferenza nei riguardi del proprio aspetto abbiano i primi sintomi di un disagio psichico. E' precisamente questo approccio che mette pressione sulle donne che resistono alla definizione di femminilità esteriore." è una cosa su cui rifletto spessissimo. E' vero che a volte mettere un po' di mascara ti fa sembrare lo sguardo meno da triglia insonnolita ed aiuta un po' l'autostima ma che questo sia riconducibile a un disagio psichico lo trovo assurdo ed infamante! Tra questo e, per esempio, il disinteresse per l'igiene personale (che invece è spesso collegato al disagio psichico) ci sono oceani interi! La maggior parte del tempo vado in giro struccata e serena, nella vita di tutti i giorni mi vesto comoda e magari metto qualche accessorio che si ricollega al mio stato d'animo del momento. Penso sinceramente che l'intelligenza sia una forma di bellezza, al liceo avevo una prof di psicologia/filosofia che era lontanissima dai canoni di bellezza contemporanei, si vestiva in maniera estremamente semplice e a volte sbarazzina per la sua età ed aveva una testa ed un carattere tali che per sarà sempre una delle donne più belle che abbia mai conosciuto. E' davvero triste che certe persone non riescano a vedere una cosa che per me è così forte ed evidente.

Piperita Patty ha detto...

@Sara: mi sembrava un articolo estremamente interessante, e pensavo fosse giusto renderlo accessibile anche a chi non padroneggia bene l'inglese.
Piuttosto che i singoli sintomi della questione secondo me è utile cercare di capire la macrostruttura per cercare di capire come funziona e cambiare la situazione a partire da quello. Ma ovviamente non è facile! L'antropologia di genere e quella del corpo hanno il punto di vista che trovo più interessante sull'argomento.

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