mercoledì 5 febbraio 2014

L'inventore di sogni/The daydreamer (Ian McEwan)

L'inventore di sogni è un romanzo del 1993 di Ian McEwan.
Il protagonista è Peter Fortune, un bambino che fantastica in continuazione, una sorta di Calvin di Watterson più grande e pacato. Il libro è composto da un'introduzione al personaggio e da una raccolta di brevi storie incentrate su di un suo sogno ad occhi aperti, che in un primo momento sembra un modo per evadere dalla realtà, ma in seguito si rivela un modo per affrontarla. Ho trovato particolarmente bello l'ultimo racconto in cui al protagonista il mondo degli adulti sembra noiosissimo, così, per affrontare l'idea di doverne un giorno fare parte, si immagina già grande. Ho trovato consolante e quasi commovente come fra gli impegni e la fretta degli adulti Peter riesca a trovare momenti di felicità per cui valga la pena crescere.
Lo scrittore dà prova di grande abilità nell'ideare le storie, ma soprattutto nel mostrarle da un punto di vista infantile estremamente convincente, in cui la spazialità, gli oggetti e le persone vengono percepiti in maniera differente da quanto sentirebbe un adulto.
In teoria è un libro per bambini, in pratica tre su tre adulti di mia conoscenza che l'hanno letto l'hanno apprezzato moltissimo. Uno di loro è il mio professore di sceneggiatura, l'altro un professore universitario e la terza sono io. L'ho trovato stupendo e lo consiglio a chiunque, di qualunque età.

The daydreamer is a 1993 novel by Ian McEwan.
The protagonist is Peter Fortune, a child who daydreams  all the time, a kind of Calvin by Watterson, but older and more quiet. The book consists of an introduction to the character, and a collection of short stories focused on one of his daydreams, that at first seems like a way to escape from reality, but later turns out to be a way to deal with it. I found particularly beautiful the last story in which to the protagonist the adult world seems boring, so, to deal with the idea of ​​having to be part of it one day, he imagines himsef to be already grown up. I found comforting and almost touching how Peter, between the commitments and the rush of adults, manages to find moments of happiness for which is worth growing.
The writer proves to have great skill in devising stories, but even more telling them from an extremely convincing point of view of child, in which the space, objects and people are perceived in a different way from what an adult would feel.
In theory it is a children's book, but three out of three adults I know who have read it have enjoyed this book a lot. One of them is my screenwriting professor, the other a college professor, and the third is me. I found it amazing and I recommend it to anyone, of any age.

4 commenti:

Lalav ha detto...

Mah io ho apprezzato di più il McEwan più oscuro.. ;)

Piperita Patty ha detto...

IO per ora di suo ho letto solo questo, ma ho voglia di provarne altri. Suggerimenti?

Chiave ha detto...

io l'ho letto quando ero bambina, non ricordo tutti i racconti ma alcuni mi sono rimasti impressi perchè particolarmente inquietanti: quello della pomata svanilina, quello della bambola cattiva e quello del gatto.

Piperita Patty ha detto...

@Chiave: quella della pomata svanillina devo averla letta anch'io su un'antologia da piccola e in effetti all'epoca mi aveva traumatizzato. Forse è più un romanzo per adulti...

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