venerdì 13 gennaio 2017

Kubo e la spada magica/Kubo and the Two Strings

Kubo and the Two Strings poster.png
"Kubo e la spada magica" (in originale "Kubo and the Two Strings", che è un titolo decisamente più appropriato perché la spada non è particolarmente rilevante per la storia) è un film d'animazione statunitense in stop-motion del 2016, diretto da Travis Knight, scritto da Marc Haimes and Chris Butler e prodotto dalla Laika. E' il quarto film di questa casa dopo "Coraline", "ParaNorman" e "The Boxtrolls".
La storia è ambientata in un immaginario antico Giappone. Questa è la trama (attenzione, se non amate il minimo spoiler saltatela): Kubo è un ragazzino senza un occhio che si guadagna da vivere raccontando storie agli abitanti del suo villaggio. Tramite il suo shamisen (uno strumento giapponese a tre corde) Kubo ha il potere di animare i suoi origami per creare una sorta di spettacolo di marionette. Il ragazzino lavora per prendersi cura della madre che ogni giorno diventa sempre più smemorata. Ella gli raccomanda di non uscire mai la notte perché suo nonno, il re Luna, vuole rubargli l'altro occhio (ma che ha la Laika contro gli occhi dei bambini? Già gli occhi-bottone di "Coraline" mi avevano traumatizzato!).
Un giorno Kubo disubbidisce e viene assalito da una coppia di creature che dicono di essere le figlie del re Luna. Sua madre si sacrifica per salvarlo e infondere vita al suo amuleto a forma di scimmia. A questo punto Kubo è costretto da Scimmia a intraprendere un viaggio alla ricerca di un'armatura magica che potrebbe salvarlo. Durante il cammino i due incontrano un samurai trasformato in scarabeo da una maledizione, che si unirà a loro.
Le animazioni sono spettacolari, davvero belle e a tratti emozionanti, soprattutto considerando che è un film in stop motion. L'ispirazione all'arte e al folklore giapponese è chiarissima in molti personaggi e particolari. Anche le musiche sono molto belle.
Ma secondo me quello che rende questo film così particolare è la storia, che, per un cartone animato per bambini, nonostante qualche momento di comicità, ha livelli di tristezza e ingiustizia che non avevo mai visto. A Kubo e ai suoi cari ne capitano tante, ma tante che al confronto Bambi è un principiante, e non basta la magia a compensare, anzi, la magia riesce a stento ad evitare al protagonista di essere immediatamente sopraffatto.
Per questo motivo e per gli antagonisti decisamente spaventosi, lo sconsiglio ai bambini più piccoli e/o più sensibili, ma l'ho trovato un film molto bello, per cui lo raccomando a tutti gli altri.

"Kubo and the Two Strings"is a 2016 U.S.A. stop-motion animated film, directed by Travis Knight, written by Marc Haimes and Chris Butler and produced by Laika. It's the fourth film of this house after "Coraline", "ParaNorman" and "The Boxtrolls".
The story is set in a fictional ancient Japan. This is the plot (be careful, if you do not like the slightest spoiler, avoid it): Kubo is a boy without an eye that makes a living telling stories to the inhabitants of his village. Through his shamisen (a Japanese three-stringed instrument) Kubo has the power to animate his origami to create a sort of puppet show. The boy works to take care of his mother who becomes every day more and more forgetful. She tells him to never go out at night because his grandfather, King Moon, wants to steal his other eye (what has Laika against children's eyes?  "Coraline"'s button-eye already traumatized me!).
One day Kubo disobeys and is attacked by a pair of creatures who claim to be the Moon's daughters. His mother sacrifices herself to save him and to breathe life into his monkey shaped amulet. At this point Kubo is forced by Monkey to embark on a journey to search fro a magical armor that could save him. During the journey the two meet a samurai turned into a beetle by a curse, who wants to join them.
The animations are spectacular, really beautiful and at times moving, especially considering it is a stop motion film. The inspiration to Japanese art and folklore is very clear in many characters and details. Even the music is very beautiful.
But I think that what makes this film so special is the story, which, for a cartoon aimed to children, despite some moments of humor, has levels of sadness and injustice that I had never seen before. Kubo and his loved ones have a lot of bad stuff happening to them, compared to which Bambi is a beginner, and magic is not enough to compensate it, indeed, magic can hardly avoid to the protagonist to be immediately overwhelmed.
For this reason and for the downright frightening antagonists, I don't recommend it to the younger and/or more sensitive children, but I found it a very good film, so I recommend it to everyone else.

4 commenti:

Elena ha detto...

Ho saltato in blocco la trama dato che non l'ho ancora visto, ma dalle tue impressioni generali direi che è proprio da aggiungere alla mia lista. Avevo aspettato credendo fosse pensato per bambini, ma in realtà dai produttori di Coraline avrei dovuto aspettarmi atmosfere più cupe.

Piperita Patty ha detto...

Cupo direi che è quasi poco! Peraltro credo che dati i tuoi retroscena culturali di letture sul e del Giappone classico potrai apprezzarlo anche meglio di me.

Marco Grande Arbitro ha detto...

La Laika sta crescendo sempre di più. Merita davvero tanto! Promosso

Piperita Patty ha detto...

@Marco: concordo, chissà a che livelli arriveranno con il prossimo!

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