"French Milk" è un fumetto autobiografico del 2007 di Lucy Knisley, che racconta sei settimane passate dall'autrice e da sua madre a Parigi in occasione del loro ventiduesimo e cinquantesimo compleanno.
Usando come base un appartamento nel 5° arrondissement, le due esplorano la città, guardando i fuochi d'artificio sulla Torre Eiffel a Capodanno, visitando la tomba di Oscar Wilde, mangiando nei caffè e, naturalmente, bevendo delizioso latte francese (che diventa anche simbolo del loro rapporto).
Avevo adorato l'autrice in "Acquolina: la mia vita fra i fornelli" e "Something New". Tuttavia questo fumetto è anteriore di sei anni alla prima sua opera che ho letto, e si vede.
I disegni sono molto meno raffinati, realizzati prevalentemente a pennello, con un tratto spesso grosso e anatomie meno strutturate. Anche lo stile è meno definito. Tuttavia si vedono già la rotondità e l'ispirazione francese nella stilizzazione e in generale l'ho trovato piuttosto carino.
Quello che mi ha lasciato perplessa, rispetto agli altri fumetti dell'autrice che avevo letto, è l'assenza di una struttura narrativa vera e propria. "French Milk" è un vero e proprio diario a fumetti, disegnato giorno per giorno. Il risultato è una via di mezzo fra il taccuino di viaggio illustrato (ci sono shopping, cibo, monumenti, copie dal vero...) e il diario intimo. Anche troppo intimo: se ho provato parecchia empatia a leggere alcune riflessioni (tanto più che in quanto aspirante fumettista mi sono trovata spesso nelle stesse situazioni dell'autrice), altre mi hanno lasciato un pochino a disagio (i bisogni sessuali, gli attacchi di depressione...). Ma bisogna dire che io mi sento sempre un po' a disagio a leggere i diari personali (anche quello di Anna Frank, per esempio).
Mi è sembrato che con questo tipo di narrazione anche Parigi e il rapporto fra l'autrice e sua madre, che dovrebbero essere due dei temi centrali del libro, rimanessero piuttosto marginali rispetto alla soggettività della protagonista.
Ho trovato abbastanza abbastanza carina l'idea di inframmezzare alla narrazione foto della vacanza, che risultano tanto più vere in quanto spesso non bellissime o un po' sfocate.
In conclusione, sono rimasta un po' delusa perché di tutti i fumetti dell'autrice è quello che mi è piaciuto meno, però in sé è un prodotto carino, soprattutto per chi apprezza il genere diaristico, specie se ama Parigi.
"French Milk" is a 2007 autobiographical comic by Lucy Knisley, which tells about the six weeks spent by the author and her mother in Paris on their twentysecond and fiftieth birthday.
Using as their base an apartment in the 5th arrondissement, the two explore the city, looking at the fireworks on the Eiffel Tower on New Year's Eve, visiting the tomb of Oscar Wilde, eating in the cafes and of course drinking delicious French milk (which also becomes Symbol of their relationship).
I loved the author's storytelling and drawing style in "Relish: my Life in the Kitchen" and "Something New". However this comic was realized six years before the first work of hers I've read, and it shows a lot.
The drawings are much less refined, mainly made with a brush, often with thick lines and a less structured anatomy. The author's style is also less defined. Nevertheless, the roundness and the French inspiration in the stylization are already apparent and in general I found it quite nice.
What left me puzzled, compared to the other Knisley comics I read, is the absence of a true narrative structure. "French Milk" is a real journal, drawn day by day. The result is a cross between the illustrated travelogue (there are shopping, food, monuments, copies...) and a personal journal. Even too personal: I felt a lot of empathy reading some reflections (especially as I was often in the same situations, being a cartoonist), others left me a bit uncomfortable (sexual needs, depression...). But I have to say that I always feel a bit uncomfortable reading personal diaries (even Anna Frank's, for example).
It seemed to me that with this kind of narrative, Paris and the relationship between the author and her mother, which should be two of the central themes of the book, remain rather marginal respect to the subjectivity of the protagonist.
I found quite nice the idea of putting among the pages of the comics photos of the holiday in Paris, which are all the more true as they are often somewhat blurry or not very beautiful.
In conclusion, I was a bit disappointed because of all the comics by the author this is the one I loved less, but in itself it is a nice product, especially for people who appreciate the diary genre, especially if they loves Paris.
Usando come base un appartamento nel 5° arrondissement, le due esplorano la città, guardando i fuochi d'artificio sulla Torre Eiffel a Capodanno, visitando la tomba di Oscar Wilde, mangiando nei caffè e, naturalmente, bevendo delizioso latte francese (che diventa anche simbolo del loro rapporto).
Avevo adorato l'autrice in "Acquolina: la mia vita fra i fornelli" e "Something New". Tuttavia questo fumetto è anteriore di sei anni alla prima sua opera che ho letto, e si vede.
I disegni sono molto meno raffinati, realizzati prevalentemente a pennello, con un tratto spesso grosso e anatomie meno strutturate. Anche lo stile è meno definito. Tuttavia si vedono già la rotondità e l'ispirazione francese nella stilizzazione e in generale l'ho trovato piuttosto carino.
Quello che mi ha lasciato perplessa, rispetto agli altri fumetti dell'autrice che avevo letto, è l'assenza di una struttura narrativa vera e propria. "French Milk" è un vero e proprio diario a fumetti, disegnato giorno per giorno. Il risultato è una via di mezzo fra il taccuino di viaggio illustrato (ci sono shopping, cibo, monumenti, copie dal vero...) e il diario intimo. Anche troppo intimo: se ho provato parecchia empatia a leggere alcune riflessioni (tanto più che in quanto aspirante fumettista mi sono trovata spesso nelle stesse situazioni dell'autrice), altre mi hanno lasciato un pochino a disagio (i bisogni sessuali, gli attacchi di depressione...). Ma bisogna dire che io mi sento sempre un po' a disagio a leggere i diari personali (anche quello di Anna Frank, per esempio).
Mi è sembrato che con questo tipo di narrazione anche Parigi e il rapporto fra l'autrice e sua madre, che dovrebbero essere due dei temi centrali del libro, rimanessero piuttosto marginali rispetto alla soggettività della protagonista.
Ho trovato abbastanza abbastanza carina l'idea di inframmezzare alla narrazione foto della vacanza, che risultano tanto più vere in quanto spesso non bellissime o un po' sfocate.
In conclusione, sono rimasta un po' delusa perché di tutti i fumetti dell'autrice è quello che mi è piaciuto meno, però in sé è un prodotto carino, soprattutto per chi apprezza il genere diaristico, specie se ama Parigi.
"French Milk" is a 2007 autobiographical comic by Lucy Knisley, which tells about the six weeks spent by the author and her mother in Paris on their twentysecond and fiftieth birthday.
Using as their base an apartment in the 5th arrondissement, the two explore the city, looking at the fireworks on the Eiffel Tower on New Year's Eve, visiting the tomb of Oscar Wilde, eating in the cafes and of course drinking delicious French milk (which also becomes Symbol of their relationship).
I loved the author's storytelling and drawing style in "Relish: my Life in the Kitchen" and "Something New". However this comic was realized six years before the first work of hers I've read, and it shows a lot.
The drawings are much less refined, mainly made with a brush, often with thick lines and a less structured anatomy. The author's style is also less defined. Nevertheless, the roundness and the French inspiration in the stylization are already apparent and in general I found it quite nice.
What left me puzzled, compared to the other Knisley comics I read, is the absence of a true narrative structure. "French Milk" is a real journal, drawn day by day. The result is a cross between the illustrated travelogue (there are shopping, food, monuments, copies...) and a personal journal. Even too personal: I felt a lot of empathy reading some reflections (especially as I was often in the same situations, being a cartoonist), others left me a bit uncomfortable (sexual needs, depression...). But I have to say that I always feel a bit uncomfortable reading personal diaries (even Anna Frank's, for example).
It seemed to me that with this kind of narrative, Paris and the relationship between the author and her mother, which should be two of the central themes of the book, remain rather marginal respect to the subjectivity of the protagonist.
I found quite nice the idea of putting among the pages of the comics photos of the holiday in Paris, which are all the more true as they are often somewhat blurry or not very beautiful.
In conclusion, I was a bit disappointed because of all the comics by the author this is the one I loved less, but in itself it is a nice product, especially for people who appreciate the diary genre, especially if they loves Paris.
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