lunedì 25 maggio 2015

Veracruz (Valerio Evangelisti)

http://www.librimondadori.it/libri/veracruz-valerio-evangelisti
"Veracruz" è un libro del 2009 di Valerio Evangelisti, scrittore italiano famoso per aver creato il personaggio dell'inquisitore Nicolas Eymerich. E' il secondo di una trilogia dedicata ai pirati, di cui il primo è "Tortuga" (2008) , che ho recensito qui, e l'ultimo "Cartagena" (2012).
E' ambientato nel 1683, due anni prima di "Tortuga" e ne condivide la maggior parte dei personaggi. Secondo me dovrebbe essere letto come primo della serie, perché leggendolo per secondo sappiamo già l'esito delle vicende dei vari personaggi e, anche se è comunque gradevole ritrovarli e scoprire il loro passato, si perde l'effetto sorpresa. Certo, c'è un colpo di scena strettamente collegato ad uno dell'altro libro, ma secondo me cambiando l'ordine l'effetto rimane.
Il protagonista è Hubert Macary, secondo ufficiale sulla nave del celebre pirata Laurens de Graaf, soprannominato Lorencillo. Macary non è particolarmente forte o astuto, ma all'interno del disordine della società dei filibustieri è una perla rara per il suo senso della gerarchia e del dovere, derivati da anni passati a combattere come soldato. Macary è la perfetta figura del pirata medio che già si delineava in "Tortuga": sembra una brava persona e si crede tale, ma è in grado di compiere incredibili efferatezze, sia per dovere sia per piacere. Ho trovato questa visione della pirateria poco romantica, ma estremamente realistica e affascinante. Invece non mi ha convinto del tutto la protagonista femminile, che speravo rivelarsi più interessante.
Ho preferito di molto "Veracruz" al libro precedente. Oltre ad essere anch'esso estremamente coinvolgente per le ambientazioni caraibiche e il contesto piratesco, ha un ritmo, un'atmosfera e dei personaggi che mi sono piaciuti di più.
Anche qui troviamo quello che avevo criticato in "Tortuga", ovvero il gusto per le descrizioni splatter (forse un po'meno), e soprattutto il narratore onnisciente che mostra la storia da sopra la spalla del protagonista. In questo caso però non mi ha dato affatto fastidio, perché Macary non è un personaggio ambiguo come Rogerio, ma al contrario segue degli schemi ben definiti e quindi sapere quello che pensa o non saperlo non fa grande differenza.
Questo libro ha un paio di imperfezioni oggettive: la protagonista femminile cambia colore di capelli, dal castano biondiccio della descrizione iniziale al nero, e ci sono due paragrafi molto corti narrati dal punto di vista di un capitano spagnolo abbordato dai pirati che stonano con il resto del libro narrato dal punto di vista di Macary.
In ogni caso, anche se non l'ho trovato un capolavoro, mi è piaciuto e mi ha appassionato. Se avete un debole per i pirati anche voi potrebbe essere una lettura gradevole.

"Veracruz" is a 2009 book by Valerio Evangelisti, an Italian writer known for the character of the inquisitor Nicolas Eymerich. It's the second of a trilogy dedicated to the pirates, following  "Tortuga" (2008), that I reviewed here, and followed by "Cartagena" (2012).
It's set in 1683, two years before "Tortuga" and shares most characters with it. In my opinion it should definitely be read as the first of the series, because reading it as the second you'll already know the outcome of the events and the destiny of the various characters and, although it is still pleasant to read it and discover their past, you lose the surprise element. Sure, there's a twist closely connected to one of the other book, but I think changing the order of the effect remains.
The protagonist is Hubert Macary, second officer on the ship of the famous pirate Laurens de Graaf, nicknamed Lorencillo. Macary is not particularly strong or smart, but in the confusion of the pirate society he is a black swan for his sense of hierarchy and duty, derived from years of fighting as a soldier. Macary is the perfect example of the average pirate already outlined in "Tortuga": he seems like a good person and he believes to be one, but he is able to accomplish incredible atrocities, both for duty or pleasure. I found this view of piracy unromantic, but extremely realistic and fascinating. Instead I was not completely convinced by the female lead, I hoped she would have proven more interesting.
I appreciated "Veracruz" much more than the earlier book. Besides being also extremely addictive for the Caribbean environment and the pirate context, it has rhythm, atmosphere and characters that I liked more.
In this book I found again the things I criticized about "Tortuga", that were the taste for splatter descriptions (perhaps slightly less), and especially the omniscient narrator telling the history of the protagonist from above his shoulder. In this case, however, I was not bothered at all by it because Macary isn't an ambiguous character like Rogerio, but instead he follows well-established patterns, so knowing what he does or doesn't think makes no big difference.
This book has a few objective flaws: the female lead change hair color, from the initial description of a fair brown to black, and there are two very short paragraphs narrated from the point of view of a Spanish captain boarded by pirates that clashes with the rest book narrated from Macary's point of view.
In any case, although I have not found it a masterpiece, I liked it and I was absorbed by it. If you have a penchant for pirates too it could be a pleasant reading.

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...