Il miglio verde è un romanzo di Stephen King pubblicato in 6 puntate nel 1996 con l'idea di emulare i romanzi a puntate del 1800, specialmente quelli di Charles Dickens.
Il narratore è l'ex capo delle guardie del braccio della morte della prigione di Cold Mountain. La vicenda si svolge negli anni '30. Il punto di partenza della vicenda è l'arrivo di un nuovo prigioniero, un enorme nero di nome John Coffey, accusato di aver violentato e ucciso due bambine. Coffey sembra essere lento di mente, ma pare che in lui ci sia più di quanto appare. Oltre all'ultimo condannato a morte, conosciamo anche altri personaggi: Streambot Wille, poi ribattezzato Signor Jingles, un topo geniale (di cui mi sono innamorata) e le altre guardie e gli altri condannati della prigione. La vicenda si sviluppa diventando sempre più misterioso e intrigante.
Io l'ho trovato meraviglioso, è stato uno dei pochi libri degli ultimi anni che non riuscivo a smettere di leggere.
E' anche uno dei più celebri dell'autore, anche per via della trasposizione cinematografica del 1999, diretta da Frank Darabont. Io l'ho vista anni fa (purtroppo rovinandomi i colpi di scena del libro) e l'ho trovata molto bella e molto fedele.
The Green Mile is a novel by Stephen King published in six episodes in 1996 with the idea of emulating the serials of the 1800s, especially those by Charles Dickens.
The narrator is the former captain of the guard of the prison's death row at Cold Mountain. The story takes place in the '30s. The starting point of the story is the arrival of a new prisoner, a huge black man named John Coffey, who is accused of raping and murdering two little girls. Coffey seems to be slow in mind, but it seems that there is more to him than it appears. In addiction to the last condemned to death, we also get to know the other characters: Streambot Wille, later renamed Mr. Jingles, a genius mouse (I fell in love with him) and the other guards and the other prisoners of the prison. The story develops becoming more and more mysterious and intriguing.
I found it wonderful, it was one of the few books that I could not stop reading in recent years.
It's also one of the most celebrated by the author, also because of the 1999 film adaptation, directed by Frank Darabont. I saw it years ago (unfortunately spoiling myself the twists and turns of the book) and I found it beautiful and very loyal to the original.