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"Pumzi" è un cortometraggio del 2010 scritto e diretto dalla regista keniota Wanuri Kahiu. Ha vinto il premio come miglior cortometraggio del Cannes Indipendent Film Festival 2010.
Si tratta del primo film di fantascienza del Kenya. E' completamente in inglese, ma il titolo è in swahili e significa "Respiro".
E' ambientato a Nairobi, 35 anni dopo la Terza Guerra Mondiale, la Guerra dell'Acqua, in cui è stata usata la bomba atomica. Fuori dalla futuristica città, c'è solo il deserto e la vita è completamente estinta. Gli esseri umani sopravvivono grazie ad una tecnologia molto avanzata che permette di riciclare i loro stessi liquidi. Il prezzo è una società estremamente oppressiva, in cui per mantenere l'ordine vengono addirittura inibiti i sogni.
La protagonista è Asha, una scienziata, che lavora nel museo di scienze naturali. Un giorno riceve un campione di suolo di provenienza misteriosa, che ha un'altissima percentuale d'acqua ed è privo di radiazioni. Asha vorrebbe indagare sul luogo della sua provenienza, ma il governo non sembra essere d'accordo. A questo si aggiungono le strane visioni che continua ad avere nonostante prenda le pillole per sopprimere i sogni.
In poco più di 20 minuti "Pumzi" oscilla fra fantascienza distopica, messaggi ambientalisti e poesia. Ho trovato la realizzazione fatta piuttosto bene, nonostante il basso budget (soprassedendo sulla cuffia che dovrebbe fare sembrare l'inserviente pelata e che si vede tantissimo). Anche la recitazione è di buon livello.
Ma i pregi principali del film sono la distopia interessantissima (e inquietantemente realistica) e il modo in cui vengono trattate tematiche difficili. Ho molto apprezzato anche la scelta di una protagonista donna. Lo consiglio senz'altro.
"Pumzi" is a 2010 short film written and directed by the Kenyan filmmaker Wanuri Kahiu. It won the best short film award for at the 2010 Cannes Independent Film Festival.
It is Kenya's first science fiction film. It's entirely in English, but the title is in Swahili and means "Breath".
It's set in Nairobi, 35 years after World War III, the Water War, in which was used the atomic bomb. Outside the futuristic city, there is only desert and life is completely extinct. Humans survive thanks to a very advanced technology that allows them to recycle their own liquids. The price is an extremely oppressive society in which are even inhibited the dreams to maintain order.
The protagonist is Asha, a scientist who works in the natural sciences museum. One day she receives a soil sample of mysterious origin, which has a very high percentage of water and is radiation free. Asha wants to investigate the place of its origin, but the government does not seem to agree. Moreover she has the strange visions despite the fact that she takes the pills to suppress dreams.
In little more than 20 minutes "Pumzi" swings between dystopian fiction, environmentalism and poetry.
I found therealization quite good, despite the low budget (apart for the cap that should make the attendant look bald and that is pretty obvious). The acting is pretty good too.
But the main merits of the film are creating a so interesting (and disturbingly realistic) dystopia and the way it deals with difficult issues. I also enjoyed the choice of a female protagonist. I definitely recommend it.