La prima meta del mattino è il famoso mercato del pesce Tsukiji in cui, verso le 5 di mattina c'è la famosa asta dei
tonni. Noi ci rifiutiamo di alzarci così presto e di prendere un costosissimo taxi per arrivare, visto che a quell'ora i mezzi ancora non vanno, ma decidiamo di visitarlo comunque.
Lungo la strada ci imbattiamo nel ristorante di sushi in cui vogliamo fare colazione, Sushi Zanmai, e, vista la nostra tendenza a perderci, decidiamo di fermarci subito. Il sushiman è molto simpatico e tenta di parlarmi in giapponese. Io sorrido e annuisco fingendo di capire. La Pelosa Metà sceglie il set dedicato al tonno, con tonno magro, medio e grasso, tre maki al tonno, tonno scottato e un gunkan negitoro (tartare di tonno e cipolla). Io scelgo il misto con tonno, caviale di salmone, frittata, seppia, anguilla di mare, strano caviale di aringa croccante, sgombro, uova di riccio, spigola, capasanta.
E' il sushi più buono che abbia mangiato. I sapori e le consistenze sono perfette. Un'esperienza mistica. Peraltro a un prezzo davvero ottimo, visto che pago 2000¥.
Dopo colazione, ci imbattiamo nel Namiyoke jinja, la cui divinità protegge i
navigatori, e finalmente troviamo il mercato. Si capisce subito che non è un posto pensato per i turisti, ma un luogo dove si lavora. E' buio, umido e percorso da carrelli trasportatori che non guardano in faccia a nessuno. Restiamo solo il tempo di un giro veloce.
The first destination of the morning is the famous Tsukiji fish market where, at about 5 in the morning there is the famous tuna auction. We refuse to get up so early and to take an expensive taxi, because at that time the public transport still don't work, but we decide to visit it anyway.
Along the way we come across the sushi restaurant where we want to have breakfast, Sushi Zanmai, and, given our inclination to get lost lost, we decide to stop immediately. The sushiman is very nice and try to talk to me in Japanese. I smile and nod, pretending to understand. The Hairy Half chooses the tuna set, with low-fat, medium fat, and fat tuna, three tuna maki, seared tuna and a gunkan negitoro (tuna and onion tartare). I choose the mixed set with tuna, salmon roe, omelette, squid, sea eel, strange crunchy herring caviar, mackerel, sea urchin eggs, sea bass, scallop.
It's the most delicious sushi I have ever eaten. The flavors and textures are perfect. A mystical experience. Moreover at a really great price, since I pay 2,000¥.
After breakfast, we run into Namiyoke jinja, whose divinity protects sailors, and finally we find the market. It soon becomes clear that it isn't a place designed for tourists, but a place for work. It's dark, damp, and full transporters who do not look at anybody. We remain only the time to visit it quickly.
La seconda meta è il Sony Building, ma, andando in quella direzione ci imbattiamo nel Kabuki-za, il teatro del Kabuki. Visto che ha incominciato a piovere forte, decidiamo di fermarci e siamo fortunatissimi perché ci aggiudichiamo scontatissimi a 1500¥ gli ultimi posti in piedi per l'atto che sta per cominciare (normalmente uno spettacolo kabuki dura 4:30h, ma si può comprare anche il biglietto per un solo atto, che si chiama makumi), e non dobbiamo nemmeno aspettare per entrare. Nella lobby del livello 4 affittiamo 500¥ (più 1000 di
deposito) quella che viene chiamata audioguida, ma in realtà è uno schermo su cui passano i sottotitoli in inglese dello spettacolo (a posteriori ne sarebbe bastata una in due).
La rappresentazione a cui assistiamo è Futatsu Chôchô Kuruwa Nikki. Abbiamo paura possa essere un po' noiosa, invece si rivela divertentissima e incredibilmente pacchiana. Basta dire che in una scena c'era un samurai decaduto diventato venditore di fischietti che sconfiggeva a mani nude due samurai armati di katane e poi aprendo l'ombrello volava via fra i petali di ciliegio.
Ci divertiamo così tanto che ci dispiace non poter vedere come va a finire (se volete leggere la storia, la trovate qui).
The second destination is the Sony Building, but going in that direction, we run into the Kabuki-za the Kabuki theater. Since it started to rain heavily, we decide to stop and we are lucky because we get discounted tickets for only 1500¥ for the last standing steats for a single act of the show that is about to begin (usually a kabuki show lasts 4:30h, but you can also buy the ticket for a single act, which is called makumi), and we don't have to wait to get in. In the 4th floor lobby we rent for 500¥ (plus a 1,000 deposit) what is called an audio guide, but it is actually a screen on which pass the english subtitles of the show (in retrospect one would have been enough for two).
The representation we see is Futatsu Chocho Kuruwa Nikki. We are afraid it may be a bit boring, instead it turns out to be hilarious and incredibly tacky. Suffice to say that in a scene there was a fallen samurai who become a whistles salesman that bare handed defeated two samurai armed with katanas and then opening his umbrella flew off among cherry blossoms.
We enjoy it so much that we regret not being able to see how it ends (if you want to read the story, you can find it here).
A fine atto riprendiamo a cercare il Sony Building, dove ci sono delle scale musicali e si possono provare gratuitamente gli ultimi prodotti Sony, compresa la realtà virtuale. Ovviamente ci perdiamo. Proviamo a seguire dei turisti, ma dopo poco ci accorgiamo che anche loro si sono persi. Dopo vari giri sotto la pioggia battente finalmente arriviamo... solo per trovarlo chiuso per lavori. Non ci possiamo credere. Per consolarci decidiamo di pranzare da Narutomi, un ristorante raccomandato dalla Lonley che fa soba fatti a mano e ci ispira tantissimo. Ci mettiamo un po' a trovarlo e arriviamo fradici come pulcini, solo per sentirci dire che è "riservato ai soci" e quindi non possiamo entrare. Probabilmente la verità è che non accettano stranieri, il che è piuttosto strano per un ristorante raccomandato da una guida turistica pubblicata in tutto il mondo. Non so se essere più arrabbiata o più depressa, per fortuna dopo il sushi della colazione non abbiamo davvero fame.
Decidiamo di continuare con il programma della giornata e andiamo alla Stazione Centrale di Tokyo, che è enorme e piena di negozi e ristoranti. Da qui andiamo a piedi al Palazzo Imperiale, o meglio, ai giardini che lo circondano, perché nel palazzo vero e proprio non si può entrare. La torre di guardia su cui di solito si può salire è chiusa per lavori. Oggi siamo davvero sfortunati!
L'insieme dei giardini, del fossato e del palazzo sotto la pioggia battente è davvero suggestivo, ma il clima non invoglia a restare.
At the end of act we continue to look for the Sony Building, where there are musical stairs and you can try for free the latest Sony products, including virtual reality. Obviously we get lost. We try to follow two tourists, but after a while we realize that they are lost too. After a long walk under the rain finally arrive... only to find it closed for renovations. We can not believe it. To console ourselves we decide to have lunch at Narutomi, a restaurant recommended by the Lonely that makes handmade soba and seem fantastic. We have som problem to find it and we arrive we are wet to the bones, only to be told that it is "for members only" and so we can not enter. Probably the truth is that they do not accept foreigners, which is quite strange for a restaurant recommended by a touristic guide published worldwide. I do not know whether to be more angry or more depressed, fortunately after the sushi breakfast we aren't really hungry.
We decide to continue with the program of the day and go to Tokyo Central Station, which is huge and full of shops and restaurants. From here we walk to the Imperial Palace, or rather, to the gardens that surround it, because the building itself is off limits. The watchtower which you can usually climb is closed for renovation. Today we are really unlucky!
The combination of gardens, moat and palace under heavy rain is really impressive, but the weather did not entice us to stay.
Siamo talmente fradici, depressi e stanchi che torneremmo anche in albergo, ma è ancora presto e non ci vogliamo arrendere, così andiamo al Museo degli aquiloni in stile Edo (ingresso 200¥). Per fortuna un signore gentile ci indica la strada e torna anche indietro per correggerci quando finiamo per prendere quella sbagliata, perché il museo è davvero difficile da trovare, essendo al secondo piano del ristorante Taimeiken. E' un museo minuscolo e stipato di aquiloni fino a scoppiare, sembra la casa di una vecchia zia pazza, ma è molto carino.
We are so wet, tired and depressed that we would like go back to the hotel, but it's still early and we do not want to give up, so we go to the Edo style kite Museum (admission 200¥). Luckily a kind man shows us the way and also walks back to correct us when we end up taking the wrong one, because the museum is really hard to find, being on the second floor of Taimeiken restaurant. It's a tiny museum cluttered with kites, it seems the house of an old crazy aunt, but it's very nice.
Dopo questa piccola soddisfazione, cediamo alla stanchezza e torniamo all'hotel, dove finalmente possiamo toglierci i vestiti bagnati e farci una doccia bollente. Visto che è ancora presto, possiamo provare uno dei ristoranti che troviamo sempre chiusi. Abbiamo voglia di qualcosa di caldo e scegliamo di andare a mangiare lo shabu shabu (la fonduta giapponese) da Asakusa Imahan, un posto consigliato dalla Lonley. Anche se abbiamo letto che è caro, non ci aspettiamo che sia un ristorante di lusso, così, quando ci troviamo circondati da cameriere in kimono che ci guardano con un misto di schifo e divertimento, siamo completamente spiazzati. La sala in cui veniamo fatti sedere è costituita da tavoli tradizionali (quindi per sedersi bisogna togliersi le scarpe) separati da basse pareti di bambù. Ogni tavolo ha un buco rotondo per il fornello dove collocare la pentola per lo shabu shabu o il nabe. Noi chiediamo lo shabu shabu, ma la cameriera è molto perplessa rispetto al nostro ordine (che pure è in menù!) e addirittura ci porta una foto per essere sicura che abbiamo capito bene.
Intanto arriva un'altra cameriera a raddrizzare le scarpe che ci siamo tolti. Che ansia!
Quando la prima ritorna con l'ordine e ci spiega come cucinare nella pentola i vari ingredienti, all'improvviso ci viene il terrore che voglia restare con noi per tutta la cena. Per fortuna non è così, in compenso passa a intervalli regolari a cambiarci il bicchiere d'acqua, che lo abbiamo bevuto o no. Abbiamo anche l'impressione di sentire risatine significative fra le cameriere.
In compenso, il pasto è uno dei migliori della mia vita, il secondo in un giorno. Gli ingredienti da cuocere sono divisi in due piatti, uno con tofu, cipollotto, carote, mochi, due tipi di funghi, spinaci, e dei misteriosi e buonissimi spaghetti di radice di loto, tutto buonissimo. L'altro con della favolosa carne marmorizzata di grasso di altissima qualità.
Una volta cotti gli ingredienti vanno pucciati a scelta in salsa ponzu in cui è sciolto del daikon piccante oppure in una salsa al sesamo semplicemente divina.
Questa cena favolosa costa 5000¥, che per l'Italia è tanto e per il Giappone è uno sproposito. E non era sicuramente il menù più costoso, il primo posto se lo aggiudica il filetto di manzo di Kobe a 20.000¥. I gestori devono rendersene conto perché quando paghiamo ci danno dei souvenir! Una penna, dei fazzoletti e un set di sottobicchieri. Ai limiti dell'assurdo.
After this little satisfaction, we give in to fatigue and go back to the hotel, where we can finally take off our wet clothes and take a hot shower. Since it's still early, we can try one of the restaurants that we always find closed. We want something warm so we decide to go out to eat shabu shabu (Japanese fondue) at Asakusa Imahan, a place recommended by the Lonely. Although we read that it is expensive, we do not expect it to be an upscale restaurant, so when we are surrounded by waitresses in kimono looking at us with a mixture of disgust and amusement, we are completely disoriented. The room in which they make us sit consists of traditional tables (so you have to take off the shoes to sit) separated by bamboo low walls. Each table has a round hole for the stove where to place the pot for shabu shabu or nabe. We aorder shabu shabu, but the waitress is very puzzled about our order (which is also on the menu!) and even brings us a photo to be sure she got it right.
Meanwhile another waitress comes to straighten the shoes we took off. It kind of make us agitated!
When the first returns with the order and explains how to cook the various ingredients in the pot, we have the sudden terror that she may stay with us throughout dinner. Fortunately she didn't, on the other hand she passed at regular intervals to change our glass of water whether we drank it or not. We also have the impression to hear significant giggles among the waitresses.
In return, the meal is one of the best of my life, the second in one day. The ingredients to cook are divided into two plates, one with tofu, onion, carrots, mochi, two types of mushrooms, spinach, and mysterious and delicious lotus root noodles, all very good. The other with fabulous marbled meat of the highest quality.
Once the ingredients are cooked we have to choose if dipping them in ponzu sauce in which spicy daikon is dissolved or in a divine sesame sauce.
This fabulous dinner costs 5,000¥, which for Italy is a lot and for Japan is a blunder. And it wasn't the most expensive in the menu, the Kobe beef tenderloin wins the first place with its 20,000¥ price. The managers must be aware of that when we pay because they give us some souvenirs! A pen, handkerchiefs and a set of coasters. On the verge of absurd.
6 commenti:
Quei ristoranti... mettono l'acquolina solo a vederli!
Ho sorriso nel leggere le tue imprese in quel secondo ristorante :)
A pensare che sono dall'altra parte del mondo mi viene male, ci tornerei subito!
E' stata un'esperienza assurda :D
questo post è troppo divertente :D come ti invidio!!! e soprattutto belle le storie del kabuki ehhhh. ahahha.
maaaa 5000 yen sono 27 pound?
@Prociona: grazie! :D Ho deciso che vedrò spettacoli kabuki su youtube, sono troppo belli!
Sì, esatto!
I had shabu shabu in Japan too, in a restaurant in Shinagawa. It was very expensive there as well, but I don't know why?! I loved it so much that I bought an induction cooker so I could have it at home. It's a very cheap but fun meal to serve at home with friends.
xx Katie.
@Cat: I think in Japan it costs so much because there meat costs a lot and because for shabu shabu they use a very expensive cut.
I bought the stuff to make it at home too :D In Italy we have three hot pot versions: one in which you cook in water, that come from China like shabu shabu, one in which you cook in wine and one in which you coock in oil. It's not a common dish, though.
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