Due anni fa ho letto "Il grande Gatsby" di Scott Fitzgerald, che avevo trovato a 1€, con l'idea di vedermi poi il film con Di Caprio, uscito proprio in quel periodo.
La storia è raccontata dal punto di vista di Nick Carraway, un giovane che lavora in borsa e che, suo malgrado, viene coinvolto nella vita scintillante e festaiola degli anni ruggenti a New York (nel libro viene usato un altro nome, ma è chiaro che la città è quella) e soprattutto nel mistero di Gatsby, il suo ricchissimo vicino che sembra essere venuto dal nulla. Chi è davvero? Qual è il suo obiettivo?
Il romanzo è uscito nel 1925, quindi è vicinissimo agli anni che racconta, nel bene e nel male. Nel bene perché le descrizioni sono molto vivide e sentite, senza la nostalgia con cui si sarebbe successivamente parlato di quegli anni. Nel male perché a volte ho faticato a cogliere le regole sociali che spingono i personaggi a comportarsi in un certo modo: ovviamente l'autore, essendo figlio della società che descrive, non ritiene necessario esplicitarle. Ho fatto un po'di fatica anche con certe parti di storia lasciate che per delicatezza sono solo accennate. Per questi due aspetti ho finito per apprezzare di più il film, che forse esplicita anche troppo, ma che mi avrebbe dato una comprensione della storia più immediata evitandomi le frustrazioni. A posteriori forse avrei preferito vederlo prima di leggere il libro.
Il film di Baz Luhrmann è visivamente splendido, meraviglioso. Gli anni '20 vengono filtrati attraverso canoni estetici dei giorni nostri, per ottenere un prodotto gradevolmente ibrido (un po'come "Maria Antonietta della Coppola): basti pensare al caschetto della protagonista femminile, di quel biondo quasi rosa che andava tanto un paio di anni fa. Ammetto che mi ha lasciata più perplessa la colonna sonora che mischia musica anni '20 e moderno hip hop, ma in fin dei conti il risultato non mi è dispiaciuto, in particolare colpi di genio come il jazzista sulla scala antincendio che accompagna la scena della festa in città.
Ho trovato il film piuttosto fedele al libro, anche se viene aggiunta una cornice che tenta di dare più spessore al protagonista-narratore, secondo me senza riuscirci. Anzi, l'ho trovato ancora più inutile e passivo rispetto alla vicenda di Gatsby che nel libro, con i suoi occhioni perpetuamente sgranati e il sorriso ebete. Invece gli altri attori secondo me erano perfetti per le rispettive parti. Secondo la critica è un film esteticamente bello, ma senza un'anima. Secondo me l'anima del fim è Di Caprio, che riesce a dare al suo Gatsby uno spessore e un'emotività che bucano lo schermo.
In entrambe le versioni, cartacea e cinematografica, ho trovato estremamente interessante l'implicita descrizione del ruolo della donna in quegli anni, il tentativo di costruirsi un'identità più aggressiva e indipendente e l'effettiva dipendenza da un uomo e dai ruoli tradizionali, e il paragone fra i due personaggi femminili, Jordan e Daisy.
Consiglio entrambe le versioni a chi fosse interessato ad una storia d'amore ambientata negli Anni Ruggenti. Per decidere in che ordine e se approcciarli, considerate però che molti hanno giudicato il film una pacchianata senz'anima e il libro decisamente troppo lento.
Two years ago I read "The Great Gatsby" by F. Scott Fitzgerald, that I found for 1€, with the idea to watch immediately afterwards the film with Di Caprio, released in that period.
The story is told from the perspective of Nick Carraway, a young man working on stock exchange who, in spite of himself, gets involved in sparkling and festive life of the roaring twenties in New York (in the book is used another name, but it is clear that the city is that one) and especially in the mystery of Gatsby, his rich neighbor who seems to have come from nowhere. Who is he really? What is his goal?
The novel came out in 1925, so it's very close to the years that it tells about, for better or for worse. For better, because the descriptions are very vivid and heartfelt, without the nostalgia with which those years were told later. For worse because sometimes I struggled to grasp the social rules that drive the characters to behave in a certain way: the author obviously, being the son of the environment that he describes, don't consider necessary to make them clear. I had a bit of difficulty with certain parts of history were the facts are only hinted at. For these two aspects I ended to appreciate the film more, that maybe is even too explicit, but that gave me a more immediate understanding of the story avoiding me the frustrations. In retrospect, perhaps I would have preferred to watch it before I read the book.
Baz Luhrmann's film is visually beautiful, wonderful. The 20s are filtered through the aesthetic of our times, to obtain a pleasant hybrid (a bit like "Marie Antoinette" by Coppola): just think of the bob of the female protagonist, of that almost pinkish blond that was so trendy a couple years ago. I admit that soundtrack that mixes' 20s music and modern hip hop left me quite puzzled, but in the end the result wasn't so bad, in particular I found genial the jazz musician on the fire escape that accompanies the party scene in the city.
I found the movie quite faithful to the book, even if it adds a frame that attempts to give more depth to the protagonist-narrator, but in my opinion failed. In fact, I found him even more useless and passive compared to the story in the book, with his eyes wide open and the perpetually stupid smile. Instead the other actors in my opinion were perfect for their parts. According to the critics is a aesthetically beautiful film, but without a soul. I think the soul of the movie is Di Caprio, who manages to give to his Gatsby a thickness and emotion that pierces the screen.
In both versions, paper and film, I found very interesting the implicit description of the role of women in those years, the attempt to build a more aggressive and independent identity, and their actual dependency on a man and traditional roles, and the comparison between the two female characters, Daisy and Jordan.
I recommend both versions to those interested in a love story set in the Roaring Twenties. But to decide in which order and if to approach them, consider that many deemed the film to be flashy and soulless and the book far too slow.
2 commenti:
devo ancora vedere il film, ma il libro mi è piaciuto abbastanza, più che altro per certe atmosfere piuttosto che per la trama.
Sì, le atmosfere sono molto belle!
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