Il quarto, giorno, con i nostri amici, ci siamo diretti spavaldi verso il palazzo Topkapı solo per scoprire che era giorno di chiusura. Una falla nei miei piani perfetti! Dopo una rapida riprogrammazione, siamo corsi al molo di Eminönü per il tanto decantato tour sul Bosforo. Per fortuna ce l'abbiamo fatta a imbarcarci perché anche in alta stagione non ci sono tante partenze. Esistono due versioni del tour, una più corta e una lunga. Noi abbiamo scelto la seconda. Io e la Pelosa Metà, avendo già fatto la carta dei musei, l'abbiamo usata per avere uno sconto del 25%, pagando quindi 20TL invece di 25.
Tutti parlano in modo entusiasta di questo tour in battello. Noi l'abbiamo trovato carino ma non imperdibile, secondo noi i turisti con un numero di giorni limitati possono anche lasciar perdere.
Certo, si vedono lo skyline di Istanbul e molti edifici famosi sulle rive, ma secondo me una visione del genere manca di partecipazione emotiva. Magari sarebbe meglio al tramonto o con una barca più piccola che passa vicino alle rive, o facendo varie fermate. Ovviamente è un parere personale da prendere con le pinze, visto che a tanti questo giro piace un sacco.
Forse il mio parere dipende anche dalle tre anziane signore molto invadenti sedute vicino a noi: una si è tolta le scarpe e ha messo i piedi quasi in braccio alla mia amica.
L'unica cosa che mi ha davvero impressionato è stata la fortezza di Rumeli Hisarı (nella foto sopra), fatta costruire nel 1452 dal sultano Mehmed II in soli 4 mesi (d'altronde aveva minacciato i visir di decapitarli se non avessero finito in tempo), che in seguito conquistò Costantinopoli, per assumere il controllo del traffico navale. La fortezza ha la forma del nome di Maometto.
On the fourth day, we headed boldly with our friends towards the Topkapı palace only to find out that it was closing day. A flaw in my perfect plans! After a quick re-programming, we rushed to the pier of Eminönü to the much-vaunted Bosphorus tour. Luckily we made it to embark soon because even in high season, there aren't many departures. There are two versions of the tour, a short and a long one. We chose the latter. Me and Hairy half, having already purchased the museum pass, used it to have a 25% discount, paying 20TL instead of 25.
Everyone talks really well about this tour by boat. We found it nice but not a must, according to us tourists with a limited number of days can also skip it.
Sure, you can see the skyline of Istanbul and many famous buildings on the banks, but I think such a view lacks emotional involvement. Maybe it would be better at sunset or with a smaller boat that passes closer to the banks, or making various stops. Obviously it's a personal opinion to be taken with a grain of salt, as many people like this around a lot.
Maybe my opinion also depends on three pushy old ladies sitting near us: one of them a took off her shoes and put her feet almost in the arms of my friend.
The only thing that really fascinated me was the Rumeli Hisarı fortress (pictured above), built in 1452 by Sultan Mehmed II, who later conquered Constantinople, in only 4 months (after he threatened the viziers to behead them if they had not finished it in time) to take control of the navigation. The fort has the shape of the name of Mohammed.
Se si è pagato il biglietto per il tour completo, non si può scendere prima dell'ultima fermata senza bruciarsi il resto del biglietto. In compenso salgono vari venditori ambulanti. Abbiamo voluto provare il famoso yogurt di Kanlıca, buono, ma niente di veramente eccezionale.
If you paid the ticket for the full tour, you can not get off before the last stop without wasting the rest of the ticket. On the other hand several vendors can get on the ship. So we got to try the famous yogurt of Kanlica, good, but nothing really awesome.
Il guaio del tour lungo, è che si ferma 2-3 ore ad Anadolu Kavağı, un tempo villaggio di pescatori che ora è diventato una trappola per turisti. La Lonley Planet infatti consiglia di scendere prima dal traghetto e tornare in autobus. Facendo così sicuramente si riuscirebbe a vedere le cose più da vicino e magari anche ad esplorare di più, fermo restando che ogni volta che si scende e si risale su un mezzo pubblico bisogna pagare il biglietto. Di sicuro però la soluzione del pullman è meno comoda.
Anadolu Kavağı, per quanto possa essere una trappola per turisti, ha però un'attrattiva che me l'ha fatto scegliere comunque: il castello di Yoros, che si raggiunge tramite un percorso costellato di scale a loro volta incrostate di occhi di Allah, piuttosto faticoso da fare sotto il sole.
The problem of the tour, is that it stops 2-3 hours at Anadolu Kavağı, a former fishing village that has now become a tourist trap. Lonely Planet recommends to get off the ferry before and return by bus. Doing so allows to see things more closely and maybe also to explore more, it being understood that each time you get off and on again on public transport you have to pay a new ticket. Surely, however, the solution of the bus is less comfortable.
Anadolu Kavağı, though it may be a tourist trap, has an attraction that made me choose to stop there: the Yoros castle, which can be reached via a path dotted with scales in turn encrusted of evil eyes, a rather tiring way under the sun.
Il castello di Yoros è in un punto strategico sia commerciale sia militare, infatti i primi insediamenti risalgono al tempo dei fenici e dei greci. In seguito la fortificazione è stata contesa da bizantini, greci e ottomani. Adesso della struttura rimane solo la fortificazione principale che è semidistrutta, ma in cui per ora non si può entrare perché sul sito sono in corso scavi archeologici. In compenso da lì si gode di una bellissimo panorama.
The castle of Yoros is at a strategic both commercial and military point, in fact the first settlements date back to the time of the Phoenicians and Greeks. Later the fort was fought over by Byzantines, Greeks and Ottomans. Now of the structures remains only the main fortification that is partially destroyed, but as for now you can not get it as on the site there are ongoing archaeological excavations. On the other hand from there you can enjoy a beautiful view.
Al ritorno ci siamo fermati a pranzare ad uno dei ristorantini lungo le scalinate che portavano al castello. I prezzi sul menù erano alti, ma in paese ci erano sembrati peggio. La soluzione sarebbe stata portare il pranzo al sacco o mangiare uno dei famosi panini al pesce locali che sono piuttosto economici, ma semplicemente abbiamo deciso di non farci troppi problemi e goderci il panorama nonostante un inquietante gatto senza un occhio ci avesse puntato sperando in qualche bocconcino.
Era tutto buono anche se la zuppa di pesce non sapeva di pesce e la terrina ai gamberi era minuscola. In compenso abbiamo pagato pochissimo, quindi abbiamo avuto il sospetto che il conto fosse sbagliato. Per bilanciare il karma ci siamo fatti fregare con tè e caffè carissimi in paese.
On the way back we stopped to have lunch at one of the restaurants along the stairs leading to the castle. The prices on the menu were high, but in the village they seemed worse. The solution would be to bring a packed lunch or eat one of the famous local fish sandwiches that are quite cheap, but we simply decided not to worry about it and enjoy the view despite a disturbing cat without an eye who stared at us hoping for some tidbit.
It was all good although the fish soup did not taste of fish and the shrimp terrine was tiny. To make up for it, in the end we paid very little, so we had the suspicion that the bill was wrong. To balance out karma we let ourselves be cheated with expensive tea and coffee in the village.
Al ritorno siamo stati sul ponte della nave e, fra il vento e l'assenza di vecchine moleste, ci siamo goduti di più il ritorno.
Una volta scesi dal traghetto abbiamo attraversato il ponte Galata per dirigerci verso la torre. Invece di percorrere il marciapiedi sulla parte superiore, abbiamo attraversato la sfilza di affollati baretti appena sotto.
On the way back we were on the deck and between the wind and the absence of harassing old ladies, we enjoyed the return more.
Once off the ferry we crossed Galata bridge to head towards the tower. Rather than walk the sidewalks on the top, we crossed the slew of crowded little bars just below.
Tramite un percorso in salita più urbano e fashion di quello della mattina, siamo arrivati alla torre Galata, una struttura medievale costruita nel 1348 dai genovesi, in un momento in cui la loro presenza a Costantinopoli era in espansione. Nonostante ci si possa entrare per ammirare il panorama dalla cima, abbiamo deciso che il prezzo del biglietto non valeva l'esperienza.
Nel quartiere abbiamo visto vari murales molto carini con panda incazzosi in varie pose: si tratta dei lavori di Leo Lunatic, famoso street artist locale. Se vi interessa saperne di più su di lui, qui trovate:
- un articolo in inglese http://www.thisisourfauna.com/post/view/861/a-day-with-leo-lunatic
- il suo tumblr http://leolunatic.tumblr.com/
-il suo instagram http://instagram.com/leolunatic
-il suo profilo facebook https://www.facebook.com/leo.lunatic
Through an uphill way most urban and fashionable than the one of the morning, we arrived at the Galata Tower, a medieval structure built by the Genoese in 1348, at a time when their presence in Constantinople was expanding. While you can enter in it to admire the view from the top, we decided that the ticket price was not worth the experience.
In that district we saw several very nice murals with an angry panda in various poses: they are the work of Leo Lunatic, a famous local street artist. If you are interested to know more about him, here you will find:
- an article in English http://www.thisisourfauna.com/post/view/861/a-day-with-leo-lunatic
- his tumblr http://leolunatic.tumblr.com/
- his instagram http://instagram.com/leolunatic
- his facebook profile https://www.facebook.com/leo.lunatic
Abbiamo percorso l'elegante e commerciale İstiklâl Caddesi, stavolta fino ad arrivare alla famosa piazza Taksim, con il monumento alla repubblica fatto da Pietro Canonica a metà secolo scorso. E' la piazza più usata per le proteste politiche, forse l'avete vista anche voi al telegiornale quando nel 2013 ci sono state delle proteste contro l'edificazione del vicino parco, represse dalla polizia con gas lacrimogeni e idranti.
In effetti abbiamo visto la polizia sempre presente in zona, con i singoli poliziotti dotati di mitraglietta e inquietanti camioncini con il tetto armato.
We walked along the elegant and commercial Istiklal Street, this time up to the famous Taksim Square, with the monument to the republic made by Pietro Canonica the last century. It's the main square used for political protests, perhaps you've seen it on the news when in 2013 there have been protests against the construction the government wanted to do in the nearby park, repressed by the police with tear gas and water cannons.
In fact, we saw that the police was always present in the area; individual policemen had machine guns and had disturbing trucks with an armed roof.
Visto che era ancora presto per mangiare, siamo andati al vicino museo Pera. Purtroppo il biglietto intero è costosetto, 15TL, se ne vale la pena dipende dalle esposizioni temporanee in corso. Quando siamo andati c'era una mostra sulla street art molto carina. Siamo riusciti a vedere al volo anche le esposizioni permanenti che sono dedicate ai dipinti orientalisti, a pesi e misure anatolici e a piastrelle e ceramiche Kütahya. Fra gli orientalisti in particolare siamo riusciti a vedere i dipinti del celebre Osman Hamdi Bey (1842-1910), pittore, archeologo e fondatore del museo archeologico. Viene considerato un orientalista perché, avendo studiato pittura a Parigi, è stato largamente influenzato dalla moda orientalista europea. Questo si vede bene anche nel suo dipinto più famoso, L'ammaestratore di tartarughe (che siamo riusciti a vedere!), in cui rivisita un articolo di giornale sugli ammaestratori di tartarughe coreani ambientando la scena in un edificio in stile ottomano e trasformando l'ammaestratore in un turco in abiti tradizionali.
Dopo che ci hanno cacciato dal museo che stava chiudendo, abbiamo deciso di portare i nostri amici al Gani Gani, il ristorante anatolico che ci era tanto piaciuto il secondo giorno. L'hanno molto apprezzato e, se non ci fossero stati problemi con un cameriere che non capiva l'inglese e un altro dall'aria aggressiva che ci ha fatto problemi sulla mancia, la serata sarebbe stata perfetta.
Anche stavolta siamo tornati all'ostello perdendoci fra le viuzze fra la fine di İstiklâl Caddesi e il ponte Galata, di cui alcune erano semideserte e un po'inquietanti. Tuttavia a Istanbul non ci siamo mai sentiti veramente in pericolo.
Since it was still early to eat, we went to the near Pera museum. Unfortunately, the ticket is quite expensive, 15TL, and if it's worth it depends on the current exhibitions. When we went there, there was a nice street art exhibition. We were able to see quickly the permanent exhibitions that are dedicated to Orientalist paintings, Anatolian weights and measures and Kütahya tiles and ceramics. Among the Orientalists in particular we were able to see the paintings of the famous Osman Hamdi Bey (1842-1910), painter, archaeologist and founder of the archaeological museum. He is considered an Orientalist because, having studied painting in Paris, he was largely influenced by European Orientalist fashion. This can be clearly seen in his most famous painting, The tortoise trainer (which we got to see!), in which he revisits a newspaper article on Korean turtle trainer, setting the scene in an Ottoman-style building and transforming the trainer in a turkish man in traditional clothes.
After we were kicked from the closing museum, we decided to bring our friends at Gani Gani, the Anatolian restaurant we liked so much the second day. They appreciated it a lot, and if we hadn't problems with a waiter who did not understand English and with another aggressive one who made problems on the tip, the evening would have been perfect.
Once again we returned to the hostel getting lost among the narrow streets between the end of Istiklal Caddesi and Galata bridge, some of which were almost deserted and a bit creepy. However in Istanbul we never really felt in danger.
8 commenti:
Gli occhi sugli scalini fanno impressione.. @_@
Soprattutto se hai la minigonna XD
Caspita quegli occhi li ho visti anche in Grecia!
@Marco: sono parenti stretti anche per quanto riguarda il cibo, basta non dirglielo troppo, non penso si amino molto (almeno a Cipro).
WoW, che bel tour che avete fatto :)
@Kassandra: assolutamente :D
Una delle cose più brutte di fare il tour organizzato in Turchia è che tutti i posti dove vai a mangiare o a bere qualcosa sono quasi sempre gli hotel per turisti che hanno dei prezzi spaventosi. Una sera abbiamo fatto un giro per i conti nostri e il prezzo del tè è stato "stranamente" infinitamente inferiore. Quindi farsi turlupinare una volta è nulla ;-P
@Acalia: mamma mia, immagino! Infatti questa cosa è un mio cruccio anche per quanto riguarda il viaggio in Messico che ho fatto.
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