venerdì 12 settembre 2014

Istanbul: day 1

Un pinguino che si trasforma in cuscino al negozio dell'aereoporto. Costosissimo./A penguin that turns into a pillow in the airport shop. Really expensive.
Il viaggio a Istanbul è iniziato con un pinguino, anzi con un disguido. Mentre andavamo all'aereoporto, la coppia di amici che doveva venire con noi ci ha telefonato: uno di loro era stato bloccato all'aereoporto perché aveva la carta d'identità (per gli italiani basta quella per entrare in Turchia) molto rovinata. Secondo l'addetta al check in in i severissimi controllori turchi lo avrebbero fermato, così lo ha fatto prima lei. Ci hanno comunicato che ci avrebbero raggiunto con il primo volo utile.
Visto che i nostri documenti non erano proprio perfetti, abbiamo fatto il viaggio nel panico. Per fortuna, forse perché volavamo con una compagnia diversa, non abbiamo avuto problemi, a parte un ufficiale di dogana allo scalo di Monaco che si è fatto grasse risate sui documenti della Pelosa Metà, mentre noi avremmo voluto strozzarlo.

The trip to Istanbul started with a penguin, ehm, a glitch. As we went to the airport, the couple of friends who would travel with us, called us: one of them was stopped at the airport because he had a ruined identity card (Italians only need the ID to enter Turkey). According to the lady at the check in in, the strict Turk controllers would have stopped him, so she did it before. They told us that they would reach us with the first available flight. 
Given that our documents were not exactly perfect, during the trip we were panicking. Fortunately, perhaps because we were flying with a different company, we had no problems, apart from a custom officer at the airport of Monaco who started to laugh on the documents of the Hairy Half, while we would have liked to strangle him.

Ed eccoci in Turchia. Già all'aereoporto c'erano moltissime donne velate e, non essendo abituata, la cosa mi ha fatto una certa impressione. In compenso le pubblicità con donne velate erano pochissime, ma allo stesso tempo non si vedevano donne discinte come da noi. L'unica pubblicità di donna in mutande e reggiseno che ho visto era di una marca di intimo italiana XD

And so we were in Turkey. Already at the airport there were plenty of veiled women, and not being used to it, this thing made ​​an impression on me. On the other hand the advertising with veiled women were few, but at the same time there weren't scantily clad women like in Italy. The only advertising with women in panties and bra that I saw was for a brand of Italian underwear XD 

Al supermercato vicino all'aereoporto, dove siamo andati a cambiare i soldi per fare la carta dei mezzi pubblici, abbiamo trovato i tarocchi dei Baci Perugina, con i cuoricini al posto delle stelle. La versione al pistacchio sembrava interessante.

At the supermarket near the airport, where we went to change money to buy the public transport card, we found fake Baci Perugina (a famous italian chocolates brand), with hearts instead of stars on the wrapping paper. The pistachio version looked interesting. 

Per fortuna non abbiamo avuto problemi a fare la carta, e così è cominciato il nostro lungo, ma economico viaggio verso l'ostello, prima in metropolitana e poi in tram. I mezzi pubblici ci sono parsi puliti ed efficienti, ma mi sono molto stupita a vedere dei venditori di zucchero filato sul tram, sembrava di essere al luna park (purtroppo durante la vacanza non è più ricapitato, quindi non dev'essere un'abitudine).

Luckily we had no problems in buying the card, and so began our long, but cheap travel to the hostel, first using the underground and then the tram. Public transport seemed clean and efficient, but I was very surprised to see cotton candy sellers of on the tram, it seemed like being at a luna park (unfortunately it didn't happen again during the trip, so I think it isn't an habit). 

Scendendo alla fermata di Sultanahmet, la zona più ricca di monumenti storici, ci siamo trovati nella piazza che era l'antico ippodromo romano. Siamo passati vicino ai monumenti che lo decorano, tutti intimamente legati alla storia della città: la colonna serpentina, che è quanto rimane di un monumento posto a Delfi per commemorare la vittoria del 479 a.C. dei greci sull'Impero persiano nella battaglia di Platea, portato da Costantino nella nuova capitale  dell'impero romano, un obelisco egiziano di granito rosa, tagliato e anch'esso portato in quella che allora era Costantinopoli, un altro obelisco, che era ricoperto di lastre di bronzo dorato, poi divelte e rubate dai crociati che le credevano d'oro, e infine la fontana donata al sultano dal kaiser Guglielmo nel 1898 (nell'ultima foto).

Getting off at Sultanahmet, the area most rich in historical monuments, we found ourselves in the square that was the ancient Roman Hippodrome. We passed close to the monuments that decorate it, all intimately linked to the history of the city: the serpentine column, which is what remains of a monument erected at Delphi to commemorate the victory of 479 BC of the Greeks on the Persian Empire at the Battle of Plataea, taken by Constantine to the new capital of the Roman Empire, a pink granite Egyptian obelisk, cut and also transported in what was then Constantinople, another obelisk, which was covered with plates of gilded bronze, uprooted and stolen by the crusaders who believed that they were golden, and finally the fountain donated to the Sultan by kaiser Wilhelm in 1898 (in the last picture). 

Per raggiungere l'ostello ci siamo persi, per fortuna i turchi sono molto gentili e appena un turista apre una cartina arriva ad aiutarlo qualcuno (di cui solo una minima parte vuole vendere qualcosa XD). A Milano una cosa del genere non succederebbe mai. Istanbul al primo impatto mi è sembrata una città sporca e caotica. Dopo aver posato le valigie ed esserci sistemati, siamo usciti che stava calando il sole, e Istanbul si è trasformata in una città magica, piena di lanterne, caffè dove fumare il nargilè e profumi deliziosi.

To get to the hostel we got lost, fortunately Turks are very nice and when a tourist opens a map someone (of which only a small part wants to sell something XD) comes to help him. In Milan, such a thing would never happen. Istanbul at first glance seemed me dirty and chaotic. After laying the bags and getting settled, we went out again when the sun was setting, and Istanbul transformed into a magical city full of lanterns, cafes where to smoke nargile and delicious scents. 

Per cena abbiamo deciso di andare all'Hocapaşa Pidecisi, un locale indicato dalla Lonley Planet come buono ed economico, ma l'abbiamo trovato chiuso. E non perché fosse giorno di chiusura, era proprio cessata l'attività. Così, visto che era già tardi e la viuzza, Hocapaşa Sokak, era piena di piccoli localini con qualche tavolo sulla strada, abbiamo deciso di mangiare in quello appena di fianco, il Kardeşler Kebap. Io ho scelto il durum, carne avvolta nel pane arabo, e la Pelosa Metà l'İskender kebabı, carne servita su un piatto e accompagnata da altri ingredienti. In Italia non avevo mai mangiato un kebab del genere: i sapori erano talmente ricchi che esplodevano in bocca e la carne aveva un delizioso aroma di cenere di legna data dalla cottura su una griglia speciale.
E' stata anche l'unica volta in cui ci hanno dato dei bicchieri d'acqua confezionati, sembravano vasetti di yogurt.

For dinner we decided to go to Hocapaşa Pidecisi, a place indicated by the Lonely Planet as good and cheap, but we found it closed. And not because it was closing day, it was no longer in buisness. So, since it was already late and the lane, Hocapaşa Sokak, it was full of small cafes with a few tables on the street, we decided to eat in the one just beside, Kardeşler Kebap. I chose durum, meat wrapped in Arabic bread, and the Hairy Half the İskender kebabı, meat served on a plate and accompanied by other ingredients. In Italy I never ate a similar kebab: the flavors were so rich that exploded in my mouth and the meat had a delicious aroma of wood ash given by cooking on a special grill. 
It was also the only time that we were given packed glasses of water. 

Per coronare la cena, da un anziano ambulante abbiamo comprato una tulumba, pasta fritta immersa nello sciroppo di zucchero, perché ci ricordava i churros spagnoli. Era buona, ma troppo dolce per i miei gusti. Per questa cena abbiamo speso l'equivalente di 8€. In due. E' stato l'inizio di una vacanza gastronomica da favola.

To end at the best the delicious dinner, from an elderly hawker we bought a tulumba, fried dough dipped in sugar syrup, because it reminded us of Spanish churros. It was good, but too sweet for my taste. For this dinner we spent the equivalent of 8€. In two. It was the beginning of a fairytale gastronomic holiday. 

Tornando verso l'ostello abbiamo preso una strada diversa dall'arrivo e ci siamo ritrovati a Sultanahmet Parki, una piazza con zone erbose, invasa da ambulanti e turisti, posta proprio fra Aya Sofia e la Moschea Blu. I due edifici erano illuminati e davanti alla Moschea Blu c'era una pacchianissima fontana che cambiava colore. Ambulanti e turisti lanciavano lanterne cinesi che si perdevano nella notte, e ad un certo punto è cominciato il canto del muezzin, che non avevo mai sentito prima in vita mia. Magico.
 Da quella sera, anche se la mattina dopo la magia era sparita, la città ha continuato a piacermi.

Going back to the hostel we took a different route and found ourselves in Sultanahmet Parki, a square with grassy areas, overrun with hawkers and tourists, located right between Aya Sofia and the Blue Mosque. Both buildings were lit and in front of the Blue Mosque there was a thacky fountain that changds color. Hawkers and tourists lit Chinese lanterns that got lost in the night, and at one point began the chant of the muezzin, that I'd never heard before in my life. Magic. 
  From that evening, even though the morning after the magic was gone, I continued to like  the city.

10 commenti:

Serena S. Madhouse ha detto...

Non male come prima giornata, eh?! a parte i problemi con i documenti per i tuoi amici, peccato..
Deve esserci stato un lUna Park da qualche parte con quello zucchero filato rosa in viaggio!
Per le donne...be', se non ce ne sono troppe mezze nude meglio,che qui non s ene può più! A me le donne col velo fanno un ridere, però così mantengono capelli e pelle più giovane, furbe, no?! ;)- e quelle col foulard..sono molto anni'60!
Bellissimi i monumenti...una storia antichissima eppure così moderni..

Biankaneve ha detto...

uffi anche io voglio!!!!!!! voglio spezieeeee

Nyu Egawa ha detto...

Stupendoooo..
Io però voglio sapere perchè i documenti della Pelosa Metà erano così divertenti.. ahahah!

Piperita Patty ha detto...

@Sere: e poi ci sono le femministe islamiche che usano il velo come arma di rivolta, vogliamo parlarne? Quello del velo è un discorso decisamente complicato!
Sì, Istanbul è stata da subito piena di sorprese.

@Snow White: beh, dai che le trovi anche qui!

@Nyu: vorremmo saperlo anche noi...

Cristina ha detto...

Niente. voglio anch'io mangiare quello che hai mangiato tu xD

Piperita Patty ha detto...

@Cri: anch'io, di nuovo!

Simona ha detto...

Che bello questo inizio! Io in genere per evitare problemi di questo tipo parto sempre col passaporto.
La Turchia è nei miei sogni da un po', per ora di Istanbul ho visto solo l'aeroporto ^_^

La fontana colorata mi ha ricordato quella che c'è in Piazza Massena a Nizza, sarà pacchiana ma mi piace (diciamolo, io ho un debole per il pacchiano!)

La cucina turca poi, che tentazione!

Marco Grande Arbitro ha detto...

Bello il Pinguino

Acalia Fenders ha detto...

Per evitare problemi con i documenti porto sempre anche io (come Ciccola) il passaporto. Non ci è mai servito ad appianare dubbi ma preferisco evitare rogne ^^

La cucina turca è molto saporita anche perché usano la carne di montone al posto delle carni bianche con cui fanno il kebab qui in Europa ^^

Per quanto riguarda le donne velate, devo dire che io visto la Turchia dopo il Marocco e la Tunisia e mi aspettavo che fossero tutte velate e con abiti larghi. E invece no, abbiamo visto anche delle turche in minigonna e capelli sciolti :D

PS: il canto del muezzin è magico finché non hai la moschea di fianco all'albergo e senti quello del mattino presto XD

Piperita Patty ha detto...

@Ciccola: infatti dai benissimo!
Anche a me la fontana pacchiana è piaciuta, ma d'altronde sarò mica sobria!
La cucina turca è davvero fantastica!

@Marco: già, non fosse costato così tanto ci avrei fatto un pensierino

@Acalia: eh, fate bene!

La carne di ovino è la mia preferita proprio perché è così saporita, ma qui non si trova così tanto, nemmeno nei kebab, figurati al di fuori :(

Immagino che dopo Marocco e Tunisia la Turchia sembri molto meno islamica XD

Eh già, per fortuna non avevamo moschee proprio di fianco, però una notte la Pelosa Metà si è svegliata alle 5 e ha sentito il muezzin.
Pare che nella chiamata notturna aggiungano alla cantilena normale la frase "pregare è meglio che dormire" XD

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